Gottardo – Passo Scimfüss (2241 m) – Airolo – MTB
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Dal Passo del San Gottardo ad Airolo lungo la Val Canaria con il rampichino.
Inizio dell’escursione: ore 6:40
Fine dell’escursione: ore 9:40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza (Passo del San Gottardo): 13,5°C
Temperatura al rientro (Airolo): 25,5°C
Isoterma di 0°C alle 9:00: 4400 m
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 5:33
Tramonto del sole: 21:36
L’ondata di caldo africano che colpisce il Ticino e altre regioni in questi giorni invita molte persone a lasciare la pianura per trovare aria più fresca in montagna. Ne ho la conferma anche oggi, vedendo decine di camper parcheggiati ai bordi dei laghetti del Passo del San Gottardo. Qui forse non ci sono le fastidiose zanzare, comunque non mancano sciami di moscerini che proliferano in riva agli specchi d’acqua.
Alle 6:40 mi avvio con il rampichino sulla strada, in parte asfaltata, che dal Passo porta all’Alpe Sorescia, al Passo Scimfüss e a Pontino, nell’alta Val Canaria. Il primo tratto, poco più che pianeggiante, mi permette di respirare a pieni polmoni quest’aria fresca, presumibilmente pura. Verrebbe voglia di portarne a casa un campione per la notte. L’idea, per la verità, non è nuova. In Valle d’Aosta, un albergatore vende, come gadget, lattine di aria della sua valle in quattro versioni: primavera, estate, autunno, inverno.
Pedalo con scioltezza, prima della levata del sole, che appare quando arrivo a Cassina della Bolla (2144 m). Da questo bivio seguo, a destra, il segnavia per l’Alpe Sorescia. Dopo un breve tratto in discesa, segue una salita, discretamente impegnativa, di una cinquantina di metri di dislivello, fino allo scollinamento, in prossimità del corte principale dell’alpeggio, detto Grasso di Mezzo (2162 m). Mi prendo il tempo per vedere da vicino la parte esterna degli edifici (già occupati dagli alpigiani) e di adocchiare la sterrata che scende costeggiando il Ri di Sorescia fino al Corte Grasso di Fondo (2000 m). Da quest’ultimo, un sentierino permette di accedere alla Val Tremola, che si raggiunge in prossimità del pozzo di ventilazione della galleria autostradale a Motto di Dentro: bellissima opera realizzata nel 1975 dall’architetto Rino Tami.
Continuo la pedalata nella Valle del Ri di Sorescia su una piacevole stradina asfaltata. Superato il torrentello, la salita si fa impegnativa: è il tratto più ostico di tutta la gita, un chilometro abbondante che mi fa venire il fiatone. Raggiunto il Passo Scimfüss (2241 m) o Scinfüss, un toponimo dall’etimo a me sconosciuto, il colpo d’occhio si allarga sulla Val Bedretto e l’Alta Leventina. Mi trovo ad un chilometro in linea d’aria dalla Caserma del Motto Bartola, ubicata 700 m più in basso, a picco sotto il ripidissimo versante. Per la cronaca, la stradina non ha protezioni, se non qualche sporadico paracarro in alcuni punti. Sarà per questo motivo, che dopo averla percorsa con l’auto una ventina d’anni fa, non ho più voluto accedervi in macchina. Il tratto successivo, tra Schiena d’Asino e l’Alpe di Pontino, è caratterizzato da una spettacolare fioritura di rododendri, che ricoprono i versanti assieme ai ripari antivalanghe. Le marmotte, numerose su questo versante rivolto a sud, non sembrerebbero particolarmente schive.
All’Alpe di Pontino (2058 m), una proprietà del Patriziato di Airolo, ho la sorpresa di vedere le vacche già al pascolo. Mi fermo qualche minuto, forse per un legame affettivo che ho con … l’ottimo formaggio semiduro, prodotto in questo caseificio: uno dei miei preferiti tra i formaggi d’alpe ticinesi.
Paradisea liliastrum
Nella successiva discesa verso il Buco di Pontino (1986 m) il pascolo, idratato dal Ri di Nelva, è cosparso di meravigliosi gigli bianchi di monte, la Paradisea liliastrum. Il nome del genere fa pensare al paradiso; in realtà, in modo molto meno elevato, è dedicato al conte Giovanni Paradisi (1760-1826), presidente del Senato del Regno d’Italia napoleonico (1811-1813) e del Regio Istituto Italiano di Scienze, Lettere e Arti.
La sterrata mi porta in pochi minuti al corte Cassinascia (2021 m), in zona Piano di Pontino, ancora deserto e poco oltre alla baita Boggioni di Pontino (2018 m), caratterizzata da un bel tavolo in legno massiccio e dal solito pacchiano “barometro a corda”, del tipo “corda secca bel tempo” e via dicendo. Simili dozzinali e grossolani oggetti stridono con un ambiente montano di tale pregio naturalistico.
Riprendo il rampichino e continuo per ulteriori 300 m prima di cominciare il punto più critico della discesa. Dal motto al sottostante agglomerato di Orello (1906 m) c`è un dislivello di 180 m su terreno irregolare. A quote inferiori non ci sono più problemi; con le braccia rasento tuttavia le erbe fiorite del pascolo rischiando di beccarmi qualche insetto pungente.
La discesa finale da Vigna ad Airolo è un’apoteosi del relax e del divertimento: mollo finalmente i freni (i muscoli anchilosati delle mani me ne sono grati), inserisco le marce alte e pedalo come un vero biker fino alla stazione ferroviaria, dove posso prendere l’Autopostale che mi riporta in 20 minuti al Passo del San Gottardo.
Classica attraversata in mountain bike dal Passo del San Gottardo ad Airolo, via Alpe di Pontino. Ho escluso la salita della Tremola, troppo tosta per le mie possibilità, tuttavia mi sento pienamente appagato da questi 20 km percorsi sui meravigliosi pascoli della Val Canaria. Il tracciato è adatto a quasi tutti, anche se la ripida discesa sopra il nucleo di Orello richiede prudenza.
Tempo di salita: 40 min (fino al Passo di Scimfüss)
Tempo totale: 3 h
Tempi parziali
Passo del San Gottardo (2096 m) – Passo Scimfüss (2241 m): 40 min
Passo Scimfüss (2241 m) – Pautàn (1570 m): 1 h 40 min
Pautàn (1570 m) – Airolo, Stazione FFS (1141 m): 40 min
Coordinate Passo Scimfüss: 688.453 / 155.279
Coordinate Alpe di Pontino: 690.540 / 155.556
Dislivello in salita: 245 m
Dislivello in discesa: 1204 m
Sviluppo complessivo: 19,5 km
Difficoltà: PD
Libro di vetta: no
Soccorso alpino CAS: 117
Soccorso REGA: 1414
Copertura della rete cellulare: buona
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