Una cima e tre laghi - Costa del Dosso(2487m) e laghi del Paione
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Max64 Due obiettivi in un'unica escursione,per accontentare entrambi:la mia voglia di cime e il piacere dell'acqua per Barbara.Ci dividiamo all'alpe Paione,devio a sx all'altezza di un palo in ferro con un segno rosso.Il percorso è sempre ben segnato da ometti e segni qua e la,non presenta difficoltà se non nella ripida placconata finale,affrontabile sfruttando i canaletti tra una placca e l'altra.Raggiungo la cima in circa due ore dalla partenza.Panorama stupendo,sia nel corto che nel lungo raggio.Sotto di me 500 m più in basso,Barbara mi attende al primo dei laghi del Paione.Avrei voglia di continuare per cresta e cercare un passaggio che mi porti subito al terzo lago,ma oggi non ho con me la corda e non mi va di rischiare.Ritorno giù fino all'alpe Paione e risalgo al primo lago dove ritrovo Barbara,il resto è poesia.......
Barbie . Dopo diversi anni ripeto un'itinerario classico della Val Bognanco, i laghi del Paione. E mi ritrovo a pensare che almeno una volta all'anno questa escursione sia da ripetere. La bellezza dei laghi dalle diverse prospettive è da meraviglia. Ogni terrazzamento è un mondo a sè e ad ogni traguardo scaturiscono emozioni sempre nuove.Il primo lago è come un prolungamento dell'alpe omonima, circondato dal verde e dal rosa dei rododendri e dominato dalla cresta e cima del Dosso; facilmente raggiungibile e meta frequentata dall'escursionista poco allenato per il grande appagamento che trasmette l'attardarsi sulle sue rive, anche solo per un semplice pic-nic , una veloce rinfrescata o prolungati bagni di sole. Il secondo lago appartiene un pò alla "terra di mezzo"; un po defilato, già privo della vegetazione arbustiva tipica del primo, è un balcone verso le cime della Valle Antrona.. quasi una piscina a sfioro di un ipotetico resort a 5 stelle con spa...luogo ideale di contemplazione, innescata da ipnotici bagliori e increspature in movimento dell'acqua, che in un punto preciso sembra quasi base di appoggio di un lontano iceberg. Il terzo lago appartiene alla roccia, sopra domina il Giezza, placconate distese a far da sentiero, calde di sole e digradanti fin dentro l'acqua in una sorta di attracco naturale per rimessaggio barche...un paio di catene rimandano a immagini di ancore...il sole pieno e la vivace brezza riportano a un clima da isola...certi angoli di Sardegna o di Lampedusa sono davanti agli occhi ...poi il ghiaccio e le lingue di neve ancora presenti riportano alla realtà dei 2000 metri e il grido di una marmotta completa l'opera...in simili contesti la mente prosegue il viaggio, e si diventa registi e spettatori allo stesso tempo e quasi i pensieri annullano i confini del corpo , diventando semplicemente anche i pensieri di un'altra mente, come in un gioco di travasi ...Ancora una volta riscopro la magia e il potere che l'acqua ha su di me e non posso che bearmi di queste ore lente circondata da cinquanta sfumature di blu..l'iride quasi cambia colore specchiandosi...Oggi ho scelto la mia meta senza indugi ..il serbatoio era vuoto...rifornimento effettuato! Grazie Max..
(p.s. Veloce immersione nel primo lago...rinunciato a malincuore negli altri due: l'acqua era davvero ghiacciata anche per me! Brrr!!!)
Barbie . Dopo diversi anni ripeto un'itinerario classico della Val Bognanco, i laghi del Paione. E mi ritrovo a pensare che almeno una volta all'anno questa escursione sia da ripetere. La bellezza dei laghi dalle diverse prospettive è da meraviglia. Ogni terrazzamento è un mondo a sè e ad ogni traguardo scaturiscono emozioni sempre nuove.Il primo lago è come un prolungamento dell'alpe omonima, circondato dal verde e dal rosa dei rododendri e dominato dalla cresta e cima del Dosso; facilmente raggiungibile e meta frequentata dall'escursionista poco allenato per il grande appagamento che trasmette l'attardarsi sulle sue rive, anche solo per un semplice pic-nic , una veloce rinfrescata o prolungati bagni di sole. Il secondo lago appartiene un pò alla "terra di mezzo"; un po defilato, già privo della vegetazione arbustiva tipica del primo, è un balcone verso le cime della Valle Antrona.. quasi una piscina a sfioro di un ipotetico resort a 5 stelle con spa...luogo ideale di contemplazione, innescata da ipnotici bagliori e increspature in movimento dell'acqua, che in un punto preciso sembra quasi base di appoggio di un lontano iceberg. Il terzo lago appartiene alla roccia, sopra domina il Giezza, placconate distese a far da sentiero, calde di sole e digradanti fin dentro l'acqua in una sorta di attracco naturale per rimessaggio barche...un paio di catene rimandano a immagini di ancore...il sole pieno e la vivace brezza riportano a un clima da isola...certi angoli di Sardegna o di Lampedusa sono davanti agli occhi ...poi il ghiaccio e le lingue di neve ancora presenti riportano alla realtà dei 2000 metri e il grido di una marmotta completa l'opera...in simili contesti la mente prosegue il viaggio, e si diventa registi e spettatori allo stesso tempo e quasi i pensieri annullano i confini del corpo , diventando semplicemente anche i pensieri di un'altra mente, come in un gioco di travasi ...Ancora una volta riscopro la magia e il potere che l'acqua ha su di me e non posso che bearmi di queste ore lente circondata da cinquanta sfumature di blu..l'iride quasi cambia colore specchiandosi...Oggi ho scelto la mia meta senza indugi ..il serbatoio era vuoto...rifornimento effettuato! Grazie Max..
(p.s. Veloce immersione nel primo lago...rinunciato a malincuore negli altri due: l'acqua era davvero ghiacciata anche per me! Brrr!!!)
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Kommentare (8)