Dito medio ed Anello al Passo dei Pozzi Alti
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Bel giro ad anello che ho progettato lo scorso anno quando mi sono fermato per una notte a Vermiglio per andare, il giorno successivo, alla settimana di progressione su ghiaccio sul Cevedale.
Anche questa volta dormiamo a Vermiglio nel bell'Albergo Alpino, stanza che guarda la val di Stavel e la "Regina" che si intravede.
Partiamo al mattino in macchina per Stavel, poi giriamo a sx per la strada bianca che porta all' ex forte Presanella o Stavel, così come chiamato dagli Austro-ungarici fino al termine del 1 conflitto mondiale.
Arriviamo che il parcheggio è già affollato, circa 30 auto, ma c'è posto anche per noi, sono le 8.30 e facciamo un bel "pari o dispari" per dove salire, vince il sentiero 233 per la salita, il 234 lo faremo a scendere, dopo aver salito il passo dei Pozzi Alti un bel balcone che guarda la nord della Presanella e il Bernina con il Vioz, Cevedale, San Matteo e tutte le cime dei Forni.
Il 233 è in effetti una strada militare che si incunea nella val di Stavel e risale fino al rifugio Denza, si percorre piacevolmente fra gallerie e cascatelle d'acqua, ultimo strappo e siamo al bel rifugio, personale simpatico, il caffè un pò meno ma il bello è che si può ammirare la nord della "regina" Presanella in tutta la sua bellezza.
Sono le 10 passate da poco, pausa per verificare il da farsi, il progetto di salire alla cima dei Pozzi Alti attraverso il passo di San Giacomo, lo scartiamo, sono 2,30 h poi si deve scendere quasi al laghetto e risalire il passo dei Pozzi Alti per ridiscendere col 234 al forte, totale ore 4,30-5.
Decidiamo per il passo, camminiamo lenti costeggiando il bel laghetto che riflette le cime, poi iniziamo la salita duretta, ma in circa 1 ora siamo al valico, una forcella crudele fra due picchi che ci minacciano con enormi massi messi lì che sembrano cadere in ogni istante.
Sosta panino, frutta e ci dissetiamo, foto e contemplazione del tutto, ora iniziamo la discesa del 234 con una fune bella tesa che dà sicurezza, una microscopica lingua di neve vecchia ci fà sprofondare ghiacciandoci i piedi, poi è tutto uno scendere fra macchie di vegetazione, al termine sbuchiamo su un traverso che ci permette di osservare il tetto del forte, al termine siamo al parcheggio.
Sono quasi le 15, ripartiamo verso il rientro.
Il giro ci ha impegnato per circa 10 km, h 3,30 di percorso effettivo escluse le soste.
Anche questa volta dormiamo a Vermiglio nel bell'Albergo Alpino, stanza che guarda la val di Stavel e la "Regina" che si intravede.
Partiamo al mattino in macchina per Stavel, poi giriamo a sx per la strada bianca che porta all' ex forte Presanella o Stavel, così come chiamato dagli Austro-ungarici fino al termine del 1 conflitto mondiale.
Arriviamo che il parcheggio è già affollato, circa 30 auto, ma c'è posto anche per noi, sono le 8.30 e facciamo un bel "pari o dispari" per dove salire, vince il sentiero 233 per la salita, il 234 lo faremo a scendere, dopo aver salito il passo dei Pozzi Alti un bel balcone che guarda la nord della Presanella e il Bernina con il Vioz, Cevedale, San Matteo e tutte le cime dei Forni.
Il 233 è in effetti una strada militare che si incunea nella val di Stavel e risale fino al rifugio Denza, si percorre piacevolmente fra gallerie e cascatelle d'acqua, ultimo strappo e siamo al bel rifugio, personale simpatico, il caffè un pò meno ma il bello è che si può ammirare la nord della "regina" Presanella in tutta la sua bellezza.
Sono le 10 passate da poco, pausa per verificare il da farsi, il progetto di salire alla cima dei Pozzi Alti attraverso il passo di San Giacomo, lo scartiamo, sono 2,30 h poi si deve scendere quasi al laghetto e risalire il passo dei Pozzi Alti per ridiscendere col 234 al forte, totale ore 4,30-5.
Decidiamo per il passo, camminiamo lenti costeggiando il bel laghetto che riflette le cime, poi iniziamo la salita duretta, ma in circa 1 ora siamo al valico, una forcella crudele fra due picchi che ci minacciano con enormi massi messi lì che sembrano cadere in ogni istante.
Sosta panino, frutta e ci dissetiamo, foto e contemplazione del tutto, ora iniziamo la discesa del 234 con una fune bella tesa che dà sicurezza, una microscopica lingua di neve vecchia ci fà sprofondare ghiacciandoci i piedi, poi è tutto uno scendere fra macchie di vegetazione, al termine sbuchiamo su un traverso che ci permette di osservare il tetto del forte, al termine siamo al parcheggio.
Sono quasi le 15, ripartiamo verso il rientro.
Il giro ci ha impegnato per circa 10 km, h 3,30 di percorso effettivo escluse le soste.
Tourengänger:
Amadeus

Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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