Monte Cazzola
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Prima ed unica ciaspolata di una stagione invernale dove la neve non ha abbondato, almeno sulle nostre vicine montagne. Vero è peraltro che anche noi non ci siamo molto impegnati per andare a cercarla la neve. Insomma, è stato un inverno di scarse soddisfazioni escursionistiche. Riusciamo ad organizzare una uscita al completo per il gruppo AnDaSer e pertanto ci muoviamo in direzione delle valli ossolane. Sono zone che ci piacciono molto perché sono in grado di assicurare itinerari molto belli, per tutte le capacità, e copertura nevosa anche nelle stagioni di magra come questa.
Si decide di andare al Devero e forse non è la giornata migliore dal punto di vista dell’affollamento. E’ infatti in programma l’annuale edizione della Traccia Bianca, camminata non competitiva con le ciaspole ma il nostro itinerario in programma ci porterà ben lontano dal percorso di gara. L’unico inconveniente è che non appena superato il punto in cui si deve pagare l’accesso all’ultimo tratto di strada per il Devero, siamo in località Cologno appena prima dell’ultima galleria, dobbiamo lasciare l’auto in uno degli ultimi posti disponibili nel parcheggio.
Preparati gli zaini dove abbiamo agganciato le ciaspole, ci incamminiamo direttamente lungo la galleria evitando di attendere la navetta che fa la spola con l’alpe Devero anche perché i viaggi sono super affollati. Sono le 9.10 e in circa 20 minuti raggiungiamo l’Alpe Devero, località ai Ponti.
La giornata è soleggiata ma leggere velature nuvolose si alterneranno durante la mattinata e prenderanno il sopravvento nel pomeriggio. Meglio così, evitiamo di ustionarci con il riverbero della neve.
Qui c’è proprio tanta gente. Chi si prepara per la partenza, chi deve ritirare ancora il materiale consegnato dall’organizzazione, è un via vai continuo. Fortunatamente appena giunti all’Alpe svoltiamo decisamente a sinistra in direzione della partenza della seggiovia per le piste da sci e poi verso le baite di Piedimonte.
Il vociare delle persone è quasi completamente sparito e l’unico rumore che si sente è quello dello speaker della manifestazione che fornisce le indicazioni ai partecipanti prima del prossimo inizio della gara. La copertura nevosa è già soddisfacente e Sergio infatti calza subito le ciaspole mentre io e Danilo decidiamo di farne ancora a meno.
Dalle baite di Piedimonte si inizia decisamente a salire nel bosco di larici. Ci alterniamo lungo il tracciato, già ben segnato, con alcuni scialpinisti e un gruppo di ciaspolatori che ci servono come utile punto di riferimento quando perdiamo un po’ di terreno nei loro confronti. Ciaspolati anche io e Danilo, all’uscita dal bosco raggiungiamo l’alpe Misanco quando sono le 10.45 e qui facciamo una breve sosta. Si prosegue ora lungo un canalone decisamente più ripido ma senza alcun pericolo. Il bosco qui è più rado ed all’uscita, quando siamo ad una quota di circa 2.100 metri e sono le 11.20, ci fermiamo per una sosta di una decina di minuti.
Non ci resta che percorrere una lunga traccia in direzione sud e mentre risaliamo il facile pendio, in lontananza spuntano le sommità del Monte Cistella e del Pizzo Diei. Si piega quindi leggermente a destra per risalire a zig zag l’ultimo ripido tratto del panettone rappresentato dalla cima del Monte Cazzola.
Siamo proprio giù di allenamento e qui arriviamo che sono 12.15 dopo aver percorso 7,7 km in 1h55m di marcia e 1h 10m di soste che sono state frequenti lungo il percorso. L’indicazione posta all’alpe Devero riportava però una tempistica di 3 ore. Considerato il punto dal quale siamo partiti, siamo rimasti nei tempi indicati.
Il monte Cazzola è una facile meta, molto panoramica, la cui vetta è un ampio pianoro che ben si presta per dei picnic in compagnia. Una esile croce ne contraddistingue la vetta che è situata su un vasto pianoro. La zona deve essere parecchio sferzata dal vento, oggi per fortuna spira solo a tratti e non è molto fastidioso, tanto che ci sono alcune piccole aree dove è possibile sedersi sull’erba e qualche piccolo masso. Ci sono parecchie persone che sono arrivate prima di noi, alcuni stanno ancora sopraggiungendo, e come loro ci fermiamo per il pranzo. Ammiriamo così le tante montagne all’orizzonte, in gran parte a noi sconosciute. Sotto di noi, sul versante opposto a quello da dove siamo arrivati, penso di individuare gli impianti sciistici che salgono da San Domenico.
Il tempo scorre in fretta ed alle 13.15 siamo tra gli ultimi a rimetterci in cammino per il rientro. Il sole fa proprio fatica a superare la velatura di nuvole. Ci sarebbe la voglia di compiere un piccolo percorso ad anello che passa in prossimità del lago Nero ma la stanchezza e il timore di imbatterci in qualche tratto di percorso faticoso ci fanno desistere dal proposito. Ripercorriamo a ritroso il percorso seguito all’andata ed arriviamo all’alpe Misanco quando sono le 14.15. Qui ci concediamo una bella sosta di una ventina di minuti prima di ripercorrere l’ultimo tratto nel bosco che ci porterà nuovamente all’alpe Devero dove giungiamo alle 15.25.
Ora l’alpe è ancora affollata ma non c’è più il trambusto che abbiamo incontrato al mattino. Tutti sono impegnati per il rientro ed attendono la navetta che li riporterà più in basso. Ripercorrendo la strada raggiungo l’auto quando sono le 15.50 dove ritrovo i miei soci che hanno preferito arrivare qui con il “progresso”......beh dopo tutto hanno una certa età….
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,9;
Tempo marcia: 3h45m;
Tempo sosta: 2h55m;
Ascesa: mt. 800 circa;
Velocità media in marcia: 3,7 km/h;
Velocità media totale: 2,1 km/h.
Si decide di andare al Devero e forse non è la giornata migliore dal punto di vista dell’affollamento. E’ infatti in programma l’annuale edizione della Traccia Bianca, camminata non competitiva con le ciaspole ma il nostro itinerario in programma ci porterà ben lontano dal percorso di gara. L’unico inconveniente è che non appena superato il punto in cui si deve pagare l’accesso all’ultimo tratto di strada per il Devero, siamo in località Cologno appena prima dell’ultima galleria, dobbiamo lasciare l’auto in uno degli ultimi posti disponibili nel parcheggio.
Preparati gli zaini dove abbiamo agganciato le ciaspole, ci incamminiamo direttamente lungo la galleria evitando di attendere la navetta che fa la spola con l’alpe Devero anche perché i viaggi sono super affollati. Sono le 9.10 e in circa 20 minuti raggiungiamo l’Alpe Devero, località ai Ponti.
La giornata è soleggiata ma leggere velature nuvolose si alterneranno durante la mattinata e prenderanno il sopravvento nel pomeriggio. Meglio così, evitiamo di ustionarci con il riverbero della neve.
Qui c’è proprio tanta gente. Chi si prepara per la partenza, chi deve ritirare ancora il materiale consegnato dall’organizzazione, è un via vai continuo. Fortunatamente appena giunti all’Alpe svoltiamo decisamente a sinistra in direzione della partenza della seggiovia per le piste da sci e poi verso le baite di Piedimonte.
Il vociare delle persone è quasi completamente sparito e l’unico rumore che si sente è quello dello speaker della manifestazione che fornisce le indicazioni ai partecipanti prima del prossimo inizio della gara. La copertura nevosa è già soddisfacente e Sergio infatti calza subito le ciaspole mentre io e Danilo decidiamo di farne ancora a meno.
Dalle baite di Piedimonte si inizia decisamente a salire nel bosco di larici. Ci alterniamo lungo il tracciato, già ben segnato, con alcuni scialpinisti e un gruppo di ciaspolatori che ci servono come utile punto di riferimento quando perdiamo un po’ di terreno nei loro confronti. Ciaspolati anche io e Danilo, all’uscita dal bosco raggiungiamo l’alpe Misanco quando sono le 10.45 e qui facciamo una breve sosta. Si prosegue ora lungo un canalone decisamente più ripido ma senza alcun pericolo. Il bosco qui è più rado ed all’uscita, quando siamo ad una quota di circa 2.100 metri e sono le 11.20, ci fermiamo per una sosta di una decina di minuti.
Non ci resta che percorrere una lunga traccia in direzione sud e mentre risaliamo il facile pendio, in lontananza spuntano le sommità del Monte Cistella e del Pizzo Diei. Si piega quindi leggermente a destra per risalire a zig zag l’ultimo ripido tratto del panettone rappresentato dalla cima del Monte Cazzola.
Siamo proprio giù di allenamento e qui arriviamo che sono 12.15 dopo aver percorso 7,7 km in 1h55m di marcia e 1h 10m di soste che sono state frequenti lungo il percorso. L’indicazione posta all’alpe Devero riportava però una tempistica di 3 ore. Considerato il punto dal quale siamo partiti, siamo rimasti nei tempi indicati.
Il monte Cazzola è una facile meta, molto panoramica, la cui vetta è un ampio pianoro che ben si presta per dei picnic in compagnia. Una esile croce ne contraddistingue la vetta che è situata su un vasto pianoro. La zona deve essere parecchio sferzata dal vento, oggi per fortuna spira solo a tratti e non è molto fastidioso, tanto che ci sono alcune piccole aree dove è possibile sedersi sull’erba e qualche piccolo masso. Ci sono parecchie persone che sono arrivate prima di noi, alcuni stanno ancora sopraggiungendo, e come loro ci fermiamo per il pranzo. Ammiriamo così le tante montagne all’orizzonte, in gran parte a noi sconosciute. Sotto di noi, sul versante opposto a quello da dove siamo arrivati, penso di individuare gli impianti sciistici che salgono da San Domenico.
Il tempo scorre in fretta ed alle 13.15 siamo tra gli ultimi a rimetterci in cammino per il rientro. Il sole fa proprio fatica a superare la velatura di nuvole. Ci sarebbe la voglia di compiere un piccolo percorso ad anello che passa in prossimità del lago Nero ma la stanchezza e il timore di imbatterci in qualche tratto di percorso faticoso ci fanno desistere dal proposito. Ripercorriamo a ritroso il percorso seguito all’andata ed arriviamo all’alpe Misanco quando sono le 14.15. Qui ci concediamo una bella sosta di una ventina di minuti prima di ripercorrere l’ultimo tratto nel bosco che ci porterà nuovamente all’alpe Devero dove giungiamo alle 15.25.
Ora l’alpe è ancora affollata ma non c’è più il trambusto che abbiamo incontrato al mattino. Tutti sono impegnati per il rientro ed attendono la navetta che li riporterà più in basso. Ripercorrendo la strada raggiungo l’auto quando sono le 15.50 dove ritrovo i miei soci che hanno preferito arrivare qui con il “progresso”......beh dopo tutto hanno una certa età….
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,9;
Tempo marcia: 3h45m;
Tempo sosta: 2h55m;
Ascesa: mt. 800 circa;
Velocità media in marcia: 3,7 km/h;
Velocità media totale: 2,1 km/h.
Communities: Hikr in italiano
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