La Marzola
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Mentre organizzo la nostra mini vacanza pre-pasquale con Manuela, mi informo da Cristina sulle condizioni neve del Trentino ... e ovviamente li becco proprio mentre si stanno dirigendo in zona ... quindi meglio che una web-cam mi invia notizie e foto in tempo reale sulle condizioni delle cime e della quota neve ... grazie :) ...
Tra le varie possibilità optiamo per questa cima proprio sopra Trento, così da permetterci di non aggiungere ulteriori chilometri in macchina. Risaliamo la Strada dei Bindesi parcheggiando proprio all'imbocco dei sentieri anche se, al ritorno, scopriamo esserci un comodo e ampio parcheggio poco sopra.
Le chiare indicazioni sui cartelli segnavia ci portano a percorrere un tratto di bosco e poi una strada sterrata che diventa asfaltata fino a Castelet. Qui, invece che proseguire lungo l'asfalto, conviene girare a destra verso Fontana di Gai (sentiero 413) e risalire lungo un'altra sterrata fino ad incrociare poco dopo, i segnavia del sentiero che svoltando a sinistra si mantiene parallelo sopra alla strada e transita in un bel bosco.
Si prosegue fino ad intersecare il sentiero 418 e gli avvisi dell'inizio del tratto del Sentiero Attrezzato Bertotti, Croce di Chegul. Ora si inizia a salire decisi fino alle prime corde fisse e poi al tratto più impegnativo cioè una scaletta verticale di circa 20 metri, un pochino esposta ma se avete un minimo di esperienza di ferrate il set potrebbe non essere necessario (noi non lo avevamo).
Arrivati alla Croce Chegul, bel punto panoramico su Trento, si continua nel bosco fino ai prati e alle “casette“ ben curate dei Stoi del Chegul. Ora una strada sterrata guadagna quota verso La Marzola che offre una bella visione del versante più impervio di questa cima.
La strada ritorna ad essere un sentiero e giunge in vetta. Proseguendo lungo l'ampia dorsale si sale anche sulla Cima Sud. Una rapida discesa porta al bivacco Bailoni, più sotto ancora al Rifugio di Maranza, un posto che nei fine settimana penso sia preso d'assalto ed infine con un ampio giro su sterrata si transita anche dal Rifugio Bindesi che troviamo aperto.
Sosta rigeneratrice con panino e bibita e poi percorriamo l'ultimo breve tratto che ci separa dalla macchina ... che fortunatamente punterà ancora verso nord per portarci in Val di Rabbi per i prossimi tre giorni.
Tra le varie possibilità optiamo per questa cima proprio sopra Trento, così da permetterci di non aggiungere ulteriori chilometri in macchina. Risaliamo la Strada dei Bindesi parcheggiando proprio all'imbocco dei sentieri anche se, al ritorno, scopriamo esserci un comodo e ampio parcheggio poco sopra.
Le chiare indicazioni sui cartelli segnavia ci portano a percorrere un tratto di bosco e poi una strada sterrata che diventa asfaltata fino a Castelet. Qui, invece che proseguire lungo l'asfalto, conviene girare a destra verso Fontana di Gai (sentiero 413) e risalire lungo un'altra sterrata fino ad incrociare poco dopo, i segnavia del sentiero che svoltando a sinistra si mantiene parallelo sopra alla strada e transita in un bel bosco.
Si prosegue fino ad intersecare il sentiero 418 e gli avvisi dell'inizio del tratto del Sentiero Attrezzato Bertotti, Croce di Chegul. Ora si inizia a salire decisi fino alle prime corde fisse e poi al tratto più impegnativo cioè una scaletta verticale di circa 20 metri, un pochino esposta ma se avete un minimo di esperienza di ferrate il set potrebbe non essere necessario (noi non lo avevamo).
Arrivati alla Croce Chegul, bel punto panoramico su Trento, si continua nel bosco fino ai prati e alle “casette“ ben curate dei Stoi del Chegul. Ora una strada sterrata guadagna quota verso La Marzola che offre una bella visione del versante più impervio di questa cima.
La strada ritorna ad essere un sentiero e giunge in vetta. Proseguendo lungo l'ampia dorsale si sale anche sulla Cima Sud. Una rapida discesa porta al bivacco Bailoni, più sotto ancora al Rifugio di Maranza, un posto che nei fine settimana penso sia preso d'assalto ed infine con un ampio giro su sterrata si transita anche dal Rifugio Bindesi che troviamo aperto.
Sosta rigeneratrice con panino e bibita e poi percorriamo l'ultimo breve tratto che ci separa dalla macchina ... che fortunatamente punterà ancora verso nord per portarci in Val di Rabbi per i prossimi tre giorni.
Tourengänger:
Andrea!
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