Sasso Rosso (1314 m.), Pizzo Ravò (1289 m.) e "Bronzoni" vari.
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Dopo una lunga attesa, arriva il momento di un bel giro in Valsolda progettato da tempo.
Gli obbiettivi sono due cime sconosciute ai più(la seconda non è nemmeno sulle carte) Il Pizzo Ravò o Ravo e il Sasso Rosso con l'aggiunta del Monte Bronzone e Cime di Bronzone.
Il giro è già tutto "in testa", si tratta solo di studiare bene le due più selvagge e difficili cime attraverso le relazioni di
Oliviero Bellinzani e
itineralp.
Partiamo da Dasio seguendo la buona segnaletica,verso la Forcola (1195 m),valico tra il Monte dei Pizzoni e il Bronzone. Senza segnalazioni,prendiamo in direzione NNW il sentiero inizialmente bollato che conduce al Bronzone e a quota 1300 m circa,dove il sentiero svolta a dx per la seconda volta seguiamo una traccia minima di animali. Il nostro primo obbiettivo è davanti a noi, una punta senza nome in mezzo al nulla, capiamo subito che non sarà una passeggiata. La traccia scende leggermente per poi sparire davanti a una costola rocciosa che va oltrepassata abbassandosi ulteriormente per tracce di animali, su terreno ripido ed esposto. Una volta passato l'ostacolo risaliamo un ripido canalone in direzione N raggiungendo una selvaggia costa rocciosa proveniente dal Monte Bronzone; da qui su facile, ma esposta cresta, con un paio di passaggi misti erba/roccia raggiungiamo il culmine di questo impressionante spuntone roccioso senza nome sulle carte che mostra, da tre delle quattro direzioni un baratro pazzesco. Felici della conquista, valutiamo il da farsi, torniamo agli zaini e saliamo al Bronzone in maniera diretta ,su ripidi pendii di paglioni e qualche divertente roccetta.
Pranzo, foto e divertenti battute ci trattengono in cima una mezz'oretta.
Una volta rimessi in cammino, ci dirigiamo senza traccia ma su facile terreno boscoso a N raggiungendo la Bocchetta di Pessina .Da qui, sempre per facile faggeta, saliamo seguendo la dorsale in direzione NE sino alla Cima di Bronzone. Tornati alla bocchetta,su sentiero ufficiale,scendiamo all'Alpe Pessina. Visitiamo lo spartano ma funzionale bivacco per poi tentare l'ultima, ma più difficile cima della giornata: il Pizzo Ravò. Inizialmente ci facciamo ingannare da una traccia che sale sopra il rifugio che ci conduce a una stretta forcella sotto uno spuntone roccioso....I dubbi cominciano a crescere. Risaliamo lo spuntone con un paio di passaggi dove mettere le mani e arrivati in cima quasi convinti della conquista dobbiamo arrenderci all'evidenza: non siamo sul Pizzo Ravò! Angelo aveva ragione! Inoltre la quota è ben 36 m superiore. La chiameremo Punta 1325 m. Ritorniamo sui nostri passi all'Alpe e questa volta" imbrocchiamo" la traccia giusta, poco sotto il rifugio che, in direzione SW raggiunge la forcella 1237 m. Solo 50 m ci separano dalla vetta ma saranno davvero tosti. Incominciamo a risalire la cresta trovandoci davanti a una prima torre che va passata a DX attraverso rada traccia, una rampetta di rocce di I° e una esile cengetta rocciosa esposta da fare con attenzione. Poi sempre per cresta molto esposta valutando i passaggi migliori, raggiungiamo la minimalistica vetta dove fatichiamo a starci tutti. Alcune foto, stretta di mano e cominciamo la delicata discesa dal medesimo itinerario sino alla sella 1237, dove finiscono le difficoltà della giornata. Tornati all'Alpe per la seconda volta, su sentieri ufficiali rientriamo a Dasio, "strafelici" per la splendida giornata e le "conquiste" odierne.
CONSIDERAZIONI; Il Sasso Rosso, relazionato solo da Bellinzani su Vie Normali, si è dimostrata una cima a tutti gli effetti e non si fa raggiungere tanto facilmente nemmeno da l'unica via escursionistica. Da Dasio appare come un "inutile avancorpo" (cit. Emiliano) apparendo più basso del Ravò, ma avvicinandosi alla Forcola diventa impressionante con un' enorme parete strapiombante che si tinge di rosso al tramonto. Carine le Cime di Bronzone e il Monte Bronzone. Adrenalinico, elegante ed arcigno il Ravò che anche dalla via più "facile" va scalato con molta attenzione.
Un grazie di cuore a tutti per la condivisione.
Piccole quote per grandi Emozioni (cit. Oliviero Bellinzani)
SPECIFICHE:
Dasio-Forcola: T2
Forcola-Sasso Rosso: T5-
Salita al Bronzone per via diretta dai piedi del Sasso Rosso: T4
Monte Bronzone-Bocchetta di Pessina-Cime di Bronzone: T3
Bocchetta di Pessina-Alpe Pessina: T2
Alpe Pessina-Pizzo Ravò: T5
Alpe Pessina Dasio :T2
Angelo
giansa
Ennesimo ritorno nella bellissima Valsolda prima dell'arrivo delle nostre amiche zecche.
Le nostre guide hanno predisposto uno splendido anello con cime inedite,toste e di grande soddisfazione.
Grazie a tutti per la condivisione e per il senso di sicurezza che il gruppo sa infondere.
Poncione
La Valsolda è sinonimo di avventura, emozioni, sorprese. Un ambiente selvaggio, dominato da un caotico intreccio di canali, torri e bastioni imponenti e minacciose che sanno infondere sensazioni uniche. Dopo averla già visitata in lungo e in largo nelle precedenti uscite, iniziate giusto un paio d'anni fa', mancavano all'appello le due "damigelle" del centralissimo Monte Bronzone, ovvero l'aguzzo Pizzo Ravò e il meno appariscente, ma non meno selvaggio, Sasso Rosso. Poco frequentate, e ancor meno relazionate, hanno saputo attrarre l'attenzione di pochi, tra cui l'indimenticato
Oliviero Bellinzani e
Itineralp. Lieti d'aver seguito le loro preziose tracce ed aver toccato con mano due tra gli angoli più solitari di una valle unica e singolare in ambito prealpino.
Giornata tra le più belle e indimenticabili ch'io ricordi, a testimonianza delle sagge parole di Oliviero: Piccole quote per grandi emozioni.
Gli obbiettivi sono due cime sconosciute ai più(la seconda non è nemmeno sulle carte) Il Pizzo Ravò o Ravo e il Sasso Rosso con l'aggiunta del Monte Bronzone e Cime di Bronzone.
Il giro è già tutto "in testa", si tratta solo di studiare bene le due più selvagge e difficili cime attraverso le relazioni di


Partiamo da Dasio seguendo la buona segnaletica,verso la Forcola (1195 m),valico tra il Monte dei Pizzoni e il Bronzone. Senza segnalazioni,prendiamo in direzione NNW il sentiero inizialmente bollato che conduce al Bronzone e a quota 1300 m circa,dove il sentiero svolta a dx per la seconda volta seguiamo una traccia minima di animali. Il nostro primo obbiettivo è davanti a noi, una punta senza nome in mezzo al nulla, capiamo subito che non sarà una passeggiata. La traccia scende leggermente per poi sparire davanti a una costola rocciosa che va oltrepassata abbassandosi ulteriormente per tracce di animali, su terreno ripido ed esposto. Una volta passato l'ostacolo risaliamo un ripido canalone in direzione N raggiungendo una selvaggia costa rocciosa proveniente dal Monte Bronzone; da qui su facile, ma esposta cresta, con un paio di passaggi misti erba/roccia raggiungiamo il culmine di questo impressionante spuntone roccioso senza nome sulle carte che mostra, da tre delle quattro direzioni un baratro pazzesco. Felici della conquista, valutiamo il da farsi, torniamo agli zaini e saliamo al Bronzone in maniera diretta ,su ripidi pendii di paglioni e qualche divertente roccetta.
Pranzo, foto e divertenti battute ci trattengono in cima una mezz'oretta.
Una volta rimessi in cammino, ci dirigiamo senza traccia ma su facile terreno boscoso a N raggiungendo la Bocchetta di Pessina .Da qui, sempre per facile faggeta, saliamo seguendo la dorsale in direzione NE sino alla Cima di Bronzone. Tornati alla bocchetta,su sentiero ufficiale,scendiamo all'Alpe Pessina. Visitiamo lo spartano ma funzionale bivacco per poi tentare l'ultima, ma più difficile cima della giornata: il Pizzo Ravò. Inizialmente ci facciamo ingannare da una traccia che sale sopra il rifugio che ci conduce a una stretta forcella sotto uno spuntone roccioso....I dubbi cominciano a crescere. Risaliamo lo spuntone con un paio di passaggi dove mettere le mani e arrivati in cima quasi convinti della conquista dobbiamo arrenderci all'evidenza: non siamo sul Pizzo Ravò! Angelo aveva ragione! Inoltre la quota è ben 36 m superiore. La chiameremo Punta 1325 m. Ritorniamo sui nostri passi all'Alpe e questa volta" imbrocchiamo" la traccia giusta, poco sotto il rifugio che, in direzione SW raggiunge la forcella 1237 m. Solo 50 m ci separano dalla vetta ma saranno davvero tosti. Incominciamo a risalire la cresta trovandoci davanti a una prima torre che va passata a DX attraverso rada traccia, una rampetta di rocce di I° e una esile cengetta rocciosa esposta da fare con attenzione. Poi sempre per cresta molto esposta valutando i passaggi migliori, raggiungiamo la minimalistica vetta dove fatichiamo a starci tutti. Alcune foto, stretta di mano e cominciamo la delicata discesa dal medesimo itinerario sino alla sella 1237, dove finiscono le difficoltà della giornata. Tornati all'Alpe per la seconda volta, su sentieri ufficiali rientriamo a Dasio, "strafelici" per la splendida giornata e le "conquiste" odierne.
CONSIDERAZIONI; Il Sasso Rosso, relazionato solo da Bellinzani su Vie Normali, si è dimostrata una cima a tutti gli effetti e non si fa raggiungere tanto facilmente nemmeno da l'unica via escursionistica. Da Dasio appare come un "inutile avancorpo" (cit. Emiliano) apparendo più basso del Ravò, ma avvicinandosi alla Forcola diventa impressionante con un' enorme parete strapiombante che si tinge di rosso al tramonto. Carine le Cime di Bronzone e il Monte Bronzone. Adrenalinico, elegante ed arcigno il Ravò che anche dalla via più "facile" va scalato con molta attenzione.
Un grazie di cuore a tutti per la condivisione.
Piccole quote per grandi Emozioni (cit. Oliviero Bellinzani)
SPECIFICHE:
Dasio-Forcola: T2
Forcola-Sasso Rosso: T5-
Salita al Bronzone per via diretta dai piedi del Sasso Rosso: T4
Monte Bronzone-Bocchetta di Pessina-Cime di Bronzone: T3
Bocchetta di Pessina-Alpe Pessina: T2
Alpe Pessina-Pizzo Ravò: T5
Alpe Pessina Dasio :T2
Angelo
Finalmente Valsolda!
Una bellissima valle caratterizzata da un vero tripudio calcareo declinato:
in enormi e strapiombanti pareti..
in guglie e cattedrali calcaree..
in possenti bastionate rocciose..
il tutto condito da un' infinità di piccoli o grandi avancorpi rocciosi che "disegnano" sui ripidi, o ripidissimi pendii un dedalo che da una parte confonde e dall' altra affascina e fa sognare.
Valsolda, una piccola magia in una grande emozione, la mia.., di aver salito il tanto sospirato PIZZO RAVO', il vero, selvaggio e severo Signore di questa stupenda valle.
Se poi uniamo l' altrettanto selvaggio e misterioso SASSO ROSSO della Valsolda e altre tre belle cime (due ufficiali e una ufficiosa) con la simpatica e bella compagnia di veri appassionati di montagna (..e in tutti i vari e molteplici aspetti) beh.. allora posso proprio affermare che oggi è stata una giornata da incorniciare...!!!
GRAZIE MILLE ragazzi per la stupenda avventura... :-)
GRAZIE MILLE ragazzi per la stupenda avventura... :-)
Cari saluti a Tutti...
Angelo
Angelo

Ennesimo ritorno nella bellissima Valsolda prima dell'arrivo delle nostre amiche zecche.
Le nostre guide hanno predisposto uno splendido anello con cime inedite,toste e di grande soddisfazione.
Grazie a tutti per la condivisione e per il senso di sicurezza che il gruppo sa infondere.

La Valsolda è sinonimo di avventura, emozioni, sorprese. Un ambiente selvaggio, dominato da un caotico intreccio di canali, torri e bastioni imponenti e minacciose che sanno infondere sensazioni uniche. Dopo averla già visitata in lungo e in largo nelle precedenti uscite, iniziate giusto un paio d'anni fa', mancavano all'appello le due "damigelle" del centralissimo Monte Bronzone, ovvero l'aguzzo Pizzo Ravò e il meno appariscente, ma non meno selvaggio, Sasso Rosso. Poco frequentate, e ancor meno relazionate, hanno saputo attrarre l'attenzione di pochi, tra cui l'indimenticato


Giornata tra le più belle e indimenticabili ch'io ricordi, a testimonianza delle sagge parole di Oliviero: Piccole quote per grandi emozioni.
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Kommentare (16)