Spina verde Como: dal monte Goj al monte Orfano
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Questa mattina ho sfruttato il tempo libero con un'interessante escursione al Monte Orfano e al suo lago, circondato da una bella riserva naturale.
Partito al solito da via Madruzza, ho intrappreso il sentiero per il monte Goj ed al bivio che porta al Sass de la Stria ho evitato il tratturo scalinato a destra per proseguire a sinistra. Questa via, molto ben tenuta nonostante le numerose piante cadute, compie il periplo del monte con gradevoli saliscendi in un ambiente di confine tra il bosco selvaggio e l'antropizzazione cittadina per giungere al bivio per Albate ove comincia il percorso salute. Ne ho camminato un tratto per poi deviare verso il cimitero di Lipomo.
Qui ho girato sul retro del Camposanto ed ho intercettato la bella sterrata pianeggiante che attraversa numerosi boschi sino ad arrivare ad uno spiazzo asfaltato in località Cà Franca. Poichè non vi sono indicazioni ma solo qualche bollo giallo sulle piante, sentendomi un po' disorientato, ho preferito raggiungere la via Montorfano di Lipomo e seguirla su asfalto sino ad un bel ristorante che sovrasta il lago.
Mi sono quindi diretto verso il paese di Montorfano che ha un nonsoche di Svizzero, molto ordinato e pacifico. Numerosi cartelli raccomandano attenzione all'attraverso dei rospi in migrazioni e sui marciapiedi sono stati depositati dei coppi per servire da rifugio agli animaletti.
Giunto nella piazza della Chiesa, ho preso la stradina che sale alla sua sinistra con pendenze sostenute per poi divenire sterrata ed infine sentiero che in una ventina di minuti porta alla cima del monte Orfano. Purtroppo l'ampia vegetazione occlude i panorami sul lago, anche nella radura proprio in vetta dove è sita una modesta area pic nic. Sono però presenti i ruderi di un antico castello che fu una importante fortificazione medievale .Gli scavi archeologici degli anni settanta avevano rilevato la presenza di un Castelliere della seconda età del ferro risalente al III secolo a.c.. E’ probabilmente uno dei 28 castelli, come ricorda Tito Livio, che si arresero al console Claudio Marcello nel 196 a.c.. Fu più volte distrutto e ricostruito finché Carlo V lo fece smantellare definitivamente nel 1530. (fonte: http://www.youreporter.it/video_I_Ruderi_del_Castello_di_Montorfano_CO).
Volgendo lo sguardo a Nord Ovest è invece ben visibile l'abitato di Tavernerio sul quale il monte precipita con vertiginose balze boschive. Più in alto, Bolletto e Bollettone fanno da padroni del paesaggio.
Per il ritorno scendo dal monte, e grazie alla via Volta ritorno velocemente al lago senza passare di nuovo dal paese. Scendo ora al lago sul sentiero che ne percorre il periplo tra folti canneti che talvolta si aprono in amene spiaggette. Individuo una deviazione che mi conduce per boschi alla Cà Franca e da lì rientro alla Madruzza per la via dell'andata.
Bella gita di tre ore abbondanti senza soste di rilievo.
Sviluppo: 13 km circa; SE: 16 km circa, considerando qualche saliscendi.
Partito al solito da via Madruzza, ho intrappreso il sentiero per il monte Goj ed al bivio che porta al Sass de la Stria ho evitato il tratturo scalinato a destra per proseguire a sinistra. Questa via, molto ben tenuta nonostante le numerose piante cadute, compie il periplo del monte con gradevoli saliscendi in un ambiente di confine tra il bosco selvaggio e l'antropizzazione cittadina per giungere al bivio per Albate ove comincia il percorso salute. Ne ho camminato un tratto per poi deviare verso il cimitero di Lipomo.
Qui ho girato sul retro del Camposanto ed ho intercettato la bella sterrata pianeggiante che attraversa numerosi boschi sino ad arrivare ad uno spiazzo asfaltato in località Cà Franca. Poichè non vi sono indicazioni ma solo qualche bollo giallo sulle piante, sentendomi un po' disorientato, ho preferito raggiungere la via Montorfano di Lipomo e seguirla su asfalto sino ad un bel ristorante che sovrasta il lago.
Mi sono quindi diretto verso il paese di Montorfano che ha un nonsoche di Svizzero, molto ordinato e pacifico. Numerosi cartelli raccomandano attenzione all'attraverso dei rospi in migrazioni e sui marciapiedi sono stati depositati dei coppi per servire da rifugio agli animaletti.
Giunto nella piazza della Chiesa, ho preso la stradina che sale alla sua sinistra con pendenze sostenute per poi divenire sterrata ed infine sentiero che in una ventina di minuti porta alla cima del monte Orfano. Purtroppo l'ampia vegetazione occlude i panorami sul lago, anche nella radura proprio in vetta dove è sita una modesta area pic nic. Sono però presenti i ruderi di un antico castello che fu una importante fortificazione medievale .Gli scavi archeologici degli anni settanta avevano rilevato la presenza di un Castelliere della seconda età del ferro risalente al III secolo a.c.. E’ probabilmente uno dei 28 castelli, come ricorda Tito Livio, che si arresero al console Claudio Marcello nel 196 a.c.. Fu più volte distrutto e ricostruito finché Carlo V lo fece smantellare definitivamente nel 1530. (fonte: http://www.youreporter.it/video_I_Ruderi_del_Castello_di_Montorfano_CO).
Volgendo lo sguardo a Nord Ovest è invece ben visibile l'abitato di Tavernerio sul quale il monte precipita con vertiginose balze boschive. Più in alto, Bolletto e Bollettone fanno da padroni del paesaggio.
Per il ritorno scendo dal monte, e grazie alla via Volta ritorno velocemente al lago senza passare di nuovo dal paese. Scendo ora al lago sul sentiero che ne percorre il periplo tra folti canneti che talvolta si aprono in amene spiaggette. Individuo una deviazione che mi conduce per boschi alla Cà Franca e da lì rientro alla Madruzza per la via dell'andata.
Bella gita di tre ore abbondanti senza soste di rilievo.
Sviluppo: 13 km circa; SE: 16 km circa, considerando qualche saliscendi.
Tourengänger:
rochi
Communities: Hikr in italiano, Alpinismo Cabaret!
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Kommentare (4)