Una Via Marina sul Monte Maddalena? Tutto è possibile!
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Oggi abbiamo mezza giornata di tempo a disposizione e il bel sole c’invoglia ad uscire di casa, ma che si fa? Deve essere un giro qua a due passi da casa, ovvio. Rosa, visto che siamo ancora “carichi” proviamo la vicina, alpinistica, Via Marina? E sia…
Lasciata l’auto nei pressi del Cimitero di Caionvico, una palina ci segnala la direzione da prendere, che non è per fortuna quella che porta in braccio a S. Pietro, si attraversa un vecchio ma ben tenuto vitigno, poi, seguendo la fitta bollatura rossa + alcune indicazioni ben posizionate, si giunge ai piedi della Via dove c’è una bella foto di Marina che purtroppo non è più tra noi.
Qua cominciano le danze…
Si parte subito decisi, con i muscoli delle braccia ancora freddi, ma si va, tra passaggi più o meno complicati ma quasi sempre ben appigliati, la fitta bollatura è onnipresente ma le vie di salita sono almeno due. La roccia nonostante la pioggia del giorno prima è bella calda, calcarea.
Affrontiamo ora una prima placca alta circa 3/4 metri, un po liscia, per non rischiare troppo stiamo leggermente laterali alla via ufficiale, là, dove più o meno è possibile appoggiare almeno la punta del piede per spingersi su, guadagniamo così un piccolo terrazzino.
Si passano zone franose, dove i grossi sassi danno segno di instabilità, poi ecco la seconda placca, come direbbe Angelo, “placca psicologica”, probabilmente un III° -, un intaglio molto erto punta verso sinistra, provo a fare tre passi, e tutto sembra ok, poi si deve un poco trazionare sulle braccia, sotto, se si cade, il volo non sarebbe piacevole, non tanto per l’altezza di 2/3 metri che ho già affrontato, ma per il salto nel vuoto che c’è dopo un piccolo terrazzino. Mi fermo, controllo e scendo, la medaglia non ce la danno se passiamo questa difficoltà, e poi diciamolo, le medaglie fanno cagare, di solito si danno ai morti. Ma tu Angelo, dov’eri con la corda? :)))))
Restando anche qua leggermente a sinistra rispetto alla via è possibile superare l’ostacolo, ostacolo che visto dall’alto non era poi così impossibile da superare, ma si decide in salita cosa fare, quindi niente rimpianti, la prossima volta la ritento.
Le due placche sono le vere difficoltà di questa via, poi si gattona tanto, si oltrepassano facili blocchi; sul più bello, scaldati muscoli e testa, la Via finisce, giungendo così sul sentiero N°1 che sale al M. Maddalena, 10/15 e siamo alla Sella della Poffa, qua ci fermiamo per la sosta banana, che poi è il nostro pranzo. Siamo partiti ancora una volta in orario GIBI!
Come dicevo prima, siamo un po di corsa e questo castra un po la nostra voglia di restare al sole, che picchia duro sulle nostre capocce; si scende, come da palina seguiamo il sentiero N°15 che porta a Caionvico, un sentiero che scende deciso e scivoloso fra i tanti tornati, poi ecco un indicazione curiosa…La Tampa. Guardo Orux, è una grotta, io e Rosa siamo curiosi e deviamo per questa via segnata di bianco/azzurro.
Il sentiero è malagevole affrontato da questa parte, c’è tanto materiale detritico, per fortuna sono dieci minuti di cammino, poi, ecco la bella e grande caverna “flinstoniana”, un posto frequentato dai locals, si vede dal bel tavolo da pic-nic e dalle diverse sedie ben accatastate dentro la grotta, oltre alle grigliate che lasciano il segno sul terreno, probabilmente qua d’estate si sta al fresco.
La grotta è visitabile, e come per le altre già visitate in Maddalena valeva la pena farci un salto. Ora si ritorna all’auto, sotto c’è il paese, seguiamo ancora la bollatura B/A sino ad un bivio, il bivio un po mimetizzato che porta alla Via Marina, ci siamo passati all’andata e ora lo facciamo in discesa. A giro quasi finito passiamo davanti ad un vecchio vitigno, sul limite di proprietà un piccolo cartello ricorda il delirio dei campi di concentramento… A Futura Memoria! Chi non ha memoria non ha futuro, la montagna ci ha regalato anche questo monito.
Nota 1): Se siete in cerca di un po d’emozioni sotto forma di scalata, questo è il vostro posto, è adatto anche ai principianti secondo me, tranne le due placche, se c’è qualche esperto che vi insegna i passi di salita è meglio. Ma sono giusto due placche, aggirabili tra l’altro, ma sempre arrampicando, s’intende. Se rifate questo giro non esitate di fare un salto a La Tampa, merita. La salita "Marina" dura più o meno 45 minuti, senza strafare, il dislivello della Via è di circa 140 mt. Le difficoltà si racciudono: II°-II°+, se li cercate anche un III°- UIAA
Nota 2): Cose a caso & chi se ne frega!
Politica Lercio: Sventato complotto di Gentiloni per prendere il controllo del suo governo.
Lercio: Maggiordomo mostra a Trump come aprire un barattolo senza bombardarlo.
Lercio: Matteo Renzi: voglio un Pd moderno. Faremo un apericongresso.
Nota 3): Inutile Eric…
SCALATA. (in terzina)
La mano è sulla roccia ma poi m’ingrippo,
potevo scavalcare questo inghippo?
L’importante è non esser ricordato con un cippo!
A’ la prochaine! Menek e Rosa
Kommentare (18)