Monte Aga 2720 m
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Neve sicuramente meno della volta precedente, questo però ha determinato qualche difficoltà in più, difficoltà incontrate anche a causa del vento.
Lasciata l’auto a Carona saliamo al Rifugio Longo. Percorso quasi tutto all’ombra. Poco dopo aver superarto il rifugio cominciamo a trovare neve gelata e cominciano ad arrivare anche le prime folate di vento.
Superato il lago calziamo i ramponi perché, a differenza della volta precedente, a causa dello scarso innevamento non si riesce a salire in mezzo alla valle ma bisogna rimanere sul sentiero estivo che compie un lungo traverso. La traccia dei giorni scorsi è in pratica assente, anzi non vediamo nemmeno le tracce dei due che ci precedono.
Superato il traverso, dove in un punto, verso il suo termine, non era particolarmente bello, ci portiamo in mezzo al vallone sotto al P.so Cigola e ahimè torniamo all’ombra.
I due che ci precedono vanno avanti molto lentamente e il secondo ha un’andatura un poco strana tanto che pensiamo non abbiano su i ramponi, di fatto di tracce non ce ne sono, spazzate completamente dal vento.
La salita si fa ripida e faticosa ma fermarsi vuol dire congelarsi per cui saliamo pian pianetto senza fare soste. Giunti a poco meno di 100 metri dalla cresta la traccia si fa verticale e molto ripida. Abbandoniamo i bastoncini e tiriamo fuori le picche. Marco cerca di farmi una bella scaletta ma la neve è molto varia, a volte poca facendo incappare nelle rocce sia con i ramponi sia con la picca, speriamo di riuscire a scendere pensiamo….
L’uscita in cresta non delle migliori, c’è da superare la cornice e da buoni alpinisti lo facciamo a quattro zampe….la preoccupazione di Marco sulle condizioni della cresta è stata pressoché inutile, ben pistata, con poca neve, così in pochi minuti raggiungiamo la madonnina sommersa dalla neve e i due che ci precedevano già pronti per la discesa (i ramponi li avevano eccome!!!)
Veloci foto e lasciamo anche noi la cima ma per cominciare la discesa dobbiamo attendere che i due si allontanino un poco.
Fatto ciò, cominciamo anche noi la discesa. Una tensione incredibile nel percorrere quei primi ripidi metri. Marco fa un ottimo lavoro e la discesa è lentissima…per tutti e quattro, per cui la cosa mi consola…o siamo tutti imbranati o la situazione è veramente di quelle da prendere con calma!
Terminato questo tratto la tensione si scioglie e velocemente torniamo sotto il P.so Cigola e al sole facciamo una breve sosta.
Ripercorriamo il traverso e alla diga ci fermiamo a mangiare. Quindi ritorno a Carona.
Sempre bellissimo l’Aga, in tutte le stagioni! La volta precedente, con molta più neve, l’ultimo tratto era stato più semplice, riuscendo a far affondare di più ramponi e picca.
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