Tour dei Forti di Genova e qualche semi-cimetta ...
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Saliti alla Chiesa del Belvedere proseguiamo sul sentiero che purtroppo rimane in ombra e con un lungo mezza costa si arriva al Santuario del Garbo, dove un simpatico prete bergamasco ci racconta qualcosina del posto e un pochino ci deride quando vede i bastoncini da trekking ... "mica verrà neve" ci dice.
Ora si inizia a salire e finalmente si punta verso il sole in questa fredda giornata. Raggiungiamo per curiosità l'ingresso del Forte Begato ma è tutto chiuso e non si può accedere, ammiriamo allora il panorama su Genova. Ripreso il sentiero attraverso il Cancello degli Avvocati, raggiungiamo velocemente (per scaldarci) il Forte Sperone che da questa parte non mostra il suo lato più interessante.
Seguendo la dorsale si raggiunge il Forte Puin, poi saliamo ad una sorta di cima dove sorgeva il Forte Fratello Maggiore e dopo una discesina tocchiamo anche il Forte Minore, diroccato, ma almeno si possono fare due passi all'interno e curiosare in qualche stanza. Notevole il panorama verso il Mongioie e Marguareis.
Ora puntiamo al più estetico e panoramico Forte Diamante, posto sulla cima dell'omonimo monte, dove riusciamo a concederci una sosta pranzo parzialmente riparati dall'aria. Il Tour più o meno ufficiale potrebbe finire qui con un ritorno verso il Forte Begato ma vogliamo compiere una deviazione su un itinerario che aveva destato la mia curiosità durante la ricerca di informazioni.
Scendiamo così verso Campi/Trensasco mentre tutti e quattro, quasi contemporaneamente, pensiamo alla concreta possibilità di farsi un caffè ... e così sarà: ci voleva! Fatto qualche metro su asfalto imbocchiamo il bel sentiero che ci porta sul Monte Trensasco e poi su Monte Pinasco, qui io e Marco ci divertiamo a fare una foto in stile "downhill", visto che il tracciato è utilizzato anche dalle bici.
Poco sopra il quartiere San Gottardo giungiamo sulla mulattiera a lastre dell'Acquedotto Storico di Genova e ne percorriamo un tratto, tutto in piano, fin a giungere vicino all'abitato di Molino di Trensasco dove fatto un breve tratto di asfalto troviamo il sentiero con le indicazioni per Forte Diamante. Ripartiamo in salita toccando l'ambita cima del Monte Croce di Pinasco e continuando fino ad incrociare una strada sterrata che seguiamo verso sinistra.
Questa strada, comodamente e in piano ci riporta verso il Forte Begato da dove, invece di ritornare verso Sampierdarena, deviamo in direzione del Forte Castellaccio (con annesso cinghiale che ormai stanzia in zona) e di Genova-Righi dove ci attende la funicolare che ci porterà in centro e da questo, con autobus, di nuovo sotto casa ... ma proprio sotto, nel senso che bisogna ancora risalire un tratto per concludere ufficialmente il giro ... Genova è una città in salita!
P.S.:
1) l'idea di utilizzare la funicolare era nata per passare dal centro di Genova, con sosta focaccia davanti all'acquario, una bella zona dove far due passi ma i tempi un po' tirati ci hanno fatto saltare questa parte.
2) i Forti ma anche l'Acquedotto Storico possono essere motivo di approfondimento per gli appassionati di storia (volendo ci sono anche quelli sul versante est);
3) invece per gli appassionati di treni (ma poi quale maschietto non lo è almeno un pochino) il tour si potrebbe combinare con l'utilizzo della ferrovia Genova-Casella.
Non penso siano in molti ad aver fatto 1300 m e più di 20 km per fare il giro dei Forti di Genova. Giusto con Poge poteva uscirne un giro simile…
Difficile l’organizzazione per i mille dubbi sul posteggio a Genova che, si sa non è una delle cose più semplici, motivo per cui abbiamo sempre rimandato quest’escursione. Molteplici le rassicurazioni di Andrea sul fatto che qualcosa avremmo trovato, Di fatto qualche posto a Sampierdarena esiste e al secondo tentativo riusciamo a posteggiare.
All’escursione perfettamente descritta da Andrea non devo aggiungere nulla se non la curiosità sul perché del nome Santuario del Garbo, o Madonna del Garbo. Non perché sia garbata, ci tiene a precisare il prete, ma perché il “garbo” è il buco che a volte hanno i tronchi degli alberi. Si narra che, secoli fa dei ragazzini, all’interno di questo garbo, abbiano visto una luce. A tale luce corrispondeva un’icona raffigurante la Madonna che oggi, come statua, si trova dietro l’altare della chiesa. Tale icona fu poi rubata. Sul soffitto della chiesa si può notare il dipinto del ritrovamento dell’icona.
Per il resto, giornata dalla meteo bellissima, a parte il vento gelido che non ha mai mollato un attimo e sicuramente ottima compagnia. Abbiamo rivisto, dopo molto tempo e con tanto piacere Manuela (santa donna!!!!!)
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