Alpe Lanchia (Val Tomé)


Publiziert von Zaza , 29. Dezember 2016 um 21:31.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:28 Dezember 2016
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Monte Zucchero 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1100 m
Abstieg: 1100 m
Kartennummer:1272

Die Alpe Lanchia war wohl einst eine der "Hungeralpen", wie sie vor allem aus dem Val Bavona bekannt sind. Der Zugang schwierig, das Wasser knapp und die Weide karg. Diese Alp ist denn auch auf den Karten nur teilweise dokumentiert, einzig die Siegfriedkarte gibt den Pfad bis zur untersten (und grössten) Hütte an. 

Für den ersten Teil, bis Corte di Fondo, kann auf den guten Bericht von seeger verwiesen werden. Zu beachten ist, dass das Gelände insbesondere im Bereich der grossen Treppe recht exponiert ist, weil man sich direkt oberhalb einer hohen Felswand bewegt. Der Weiterweg ist sehr steil, recht anspruchsvoll und nicht einfach zu finden. Schnittspuren (wir haben einige neuere dazugefügt) helfen bei der Routensuche und für den Abstieg empfiehlt es sich, die Aufstiegsroute auf dem GPS zu erfassen. An einer bestimmten Stelle (ca. 1350 m) geht die Route in die linke Flanke hinein und quert den Felsen entlang, um dann steil auf den Grat zurück zu gelangen. 

Von der mittleren Hütte auf etwa 1590 m sind nur die Grundmauern erhalten, während von den obersten Hütten noch etwas mehr sichtbar ist. Da wir abgesehen von den Schnittspuren nichts gesehen haben, was auf einen einstigen Weg hinweist (z.B. Treppenreste) ist es denkbar, dass diese kleine Weide von einer anderen Stelle erschlossen wurde. Aus dem Val Tomé scheint das kaum machbar zu sein, aber aus dem Val di Prato scheint ein Zugang via Pianasc (P. 1525) denkbar. Vielleicht mal etwas für eine künftige Erkundung...

Ecco la relazione dell'amico Corrado in Italiano.

Ecco un testo scritto da Giuseppe Brenna e pubblicato nel Giornale del Popolo (18 gennaio 2011):

Chi ha il piacere di esplorare un territorio nella sua integralità per capire fin dove l’uomo è stato capace di spingersi (a scopo agricolo andando lassù col bestiame o per falciare il fieno selvatico, per trasformare il legno in carbone, per tagliare alberi, per andare a caccia, per ricavare pietre a scopo edilizio, ecc. e lasciando tracce sotto forme di scalini, scale, cascine, muraglioni, terrazzi, fili a sbalzo, ecc.) nel libro dedicato a "Broglio" trova tanti spunti e indicazioni utilissime. Un "numero" riportato sulla carta topografica allegata al libro corrisponde a un certo toponimo e svela dunque che lì passò qualcuno.
 
Si è detto delle pareti argentate del fianco orografico destro della Val Tomè. Anche il culmine di tali pareti (e in taluni casi anche certe vertiginose cenge su di esse) venne "colonizzato" a scopo agricolo!
 quel crinale vennero pure portate le giovenche e ci sono perfino resti di cascine dei pastori. Oggigiorno i sentieri per quel posto sono scomparsi. L’arrivare su quella cresta, sempre esposta sopra dirupi impressionanti, è cosa piuttosto difficile ed è pertanto riservata ad esperti montanari (le difficoltà sono del tipo T4-T5-T6).  Il libro "Broglio" elenca i vari toponimi di quella cresta e fornisce così, agli alpinisti che vogliono visitarla, utili informazioni per percorrerla.
 
L’antico sentiero si stacca verso sinistra dal sentiero principale della Val Tomè pochi metri dopo la quota 876 m. Si attraversa il "Ri dal Malpastóo" e si sale lungo il cono soprastante ("la Coronàscia"), giungendo a una pietraia sotto una parete rocciosa. Qui si trova un muro di sostegno ("la Grónda ad Scima"). Si sale verso nord costeggiando la parete alla sua base, giungendo così a una straordinaria scalinata a chiocciola ("al Pontíd dal Zücar") che permette di superare il soprastante dirupo e di recarsi sul cupolone (ben distinguibile dal fondovalle) dello "Zücar" (Zucchero sulla CN, 1220 m circa). Su un pianoro ("pascolo estivo per bovini giovani") si trovano i resti di una cascina. Poco lontano da qui si trova "La Coróna di
Féi": "Una croce in ferro infissa presso "la Capèla ad Fònd" reca incisa questa iscrizione *Donati Mario 1925-1942 - caduto dalla corona dei faggi - una prece* Tutti i dettagli di questa disgrazia sono ancora
ben presenti nella memoria degli anziani e il fatto suscita tuttora vive emozioni". Ora, verso est-sud-est, c’è da risalire "al Costómm", che è il lungo, ripido, roccioso e boscoso (sembra di essere nella giungla) costone che separa la Val Tomè dalla Val di Prato (il ritorno per questa costa può essere problematico se non si ritrova il giusto percorso). Si giunge così a un primo pianoro, seguito da una parete che si aggira a destra (resti di scalini). Infine si arriva al Mött da Lánc’a (Lanchia sulla CN), lungo crinale a saliscendi, al culmine delle pareti argentate della Val Tomè e linea di separazione con la Val di Prato. Lanchia significa "pozza non duratura che tende a formarsi d’abitudine su un terreno a causa della pioggia" (Dario Petrini, nel Glossario dialettale che c’è nella guida del CAS).
 
E Bruno Donati precisa appunto che in loco c’è "la presenza di pozze d’acqua stagnante alimentate dalle precipitazioni" e ci sono pure dei "Canig", resti di ruderi, "piccole costruzioni che fungevano da rifugio ai pastori al seguito delle mandrie di giovenche o che ospitavano temporaneamente le persone che in queste zone effettuavano il taglio e la raccolta del fieno selvatico". Si capisce pertanto ’importanza vitale delle "lanchie" su una cresta.
 
Continuando verso sud-est lungo il crinale si superano "i Passít da Lánc’a", "con un punto obbligato assai difficile. Alla "Capèla ad Méz", lungo il sentiero che porta a Rima, una croce di ferro ricorda *Alla grazie di tutti si raccomanda l’anima di Donati Angelo cascato ai Passitti della Lanca il 3 agosto 1869 d’anni 17* ".
Dopo il "Mött di Passít" segue la "Montágna Taiáda", che impedisce di proseguire verso la cima 2255 m ("I Piodísc, la Cima de li Sassi"), il Triangolino e il Monte Zucchero: "La biforcazione della faglia ha intagliato lo spartiacque su due lati, isolando in modo netto una parte di cresta che sembra una sorta di fortezza inespugnabile. Questa particolare configurazione rende impossibile lo spostamento sul crinale.

Letteralmente *la montagna tagliata* "

Tourengänger: Zaza
Communities: Ticino Selvaggio


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Kommentare (2)


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Seeger hat gesagt: E Guets Neus
Gesendet am 29. Dezember 2016 um 23:34
Hallo Zaza
Danke für den Link.
Habe diese Tour als Neujahrs-Vorsatz vorgemerkt.
Wünsche Dir auf diesem Weg alles Gute fürs nächste Jahr.
Gruss
Andreas

Zaza hat gesagt: RE:E Guets Neus
Gesendet am 30. Dezember 2016 um 13:36
Ciao Andreas

Vielen Dank und auch dir alles Gute fürs 2017! Giuseppe hat mir einen interessanten Artikel geschickt mit weiteren Informationen zu der Zone. Ich schicke ihn dir per Mail.

Beste Grüsse, Manuel


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