Monte Luvot, Castello di Gavala, Il Massale, Res (Bec d'Ovaga)
|
||||||||||||||||||||
Parcheggio a Foresto, scendo dalla macchina.
Piovono due gocce e, anche se è ancora buio, si capisce chiaramente che le nuvole sono basse e coprono le cime.
Rientro in macchina per valutare il da farsi. Percorrere un itinerario del genere con il meteo "diversamente bello" non è il massimo ma la voglia di fare questo giro è tanta.
Mumble .... mumble ....
Al diavolo, ci devo almeno provare, andrebbe a finire che rimarrei deluso da qualsiasi alternativa possa trovare. E allora si parte!
Dal paese imbocco il sentiero per il Monte Tovo che però non raggiungo, oggi proprio non ci sta. Transito dal Rifugio Gilodi e raggiungo la Sella della Rosetta su sentiero comodo e tranquillo. Per raggiungere il Monte Luvot bisogna invece affrontare qualche passaggio reso un po' insidioso da un leggero strato di un mix tra neve e ghiaccio. Queste condizioni non compromettono questo tratto di salita ma mi preoccupano per il proseguimento della cresta.
Dalla vetta del Luvot devo decidere ancora il da farsi: l'atmosfera e le condizioni sembrano amplificare i miei dubbi sull'opportunità di continuare ma decido che vale la pena fare un tentativo.
I primi passi sulle rocce viscide e sulla neve ghiacciata non fanno presumere niente di buono, l'andatura è davvero troppo lenta e alcuni passaggi sono insidiosi. Anche se i tratti nevosi sono discontinui decidono comunque di montare i ramponcini, utilizzati una sola volta un paio d'anni fa.
In questo frangente si rivelano molto adatti alla tipologia di terreno e condizioni, tanto che alla fine decido di tenerli su anche nei viscidi tratti erbosi. Giungo cosi, con maggiore sicurezza, sul Castello di Gavala e a questo punto continuare la cresta verso il Massale mi sembra fattibile.
La cresta non presenta particolari difficoltà, solo qualche brevissimo passaggio di I grado ma come sempre i continui su e giù possono sfiancare più del dislivello "nominale", in più il nevischio e le nebbie rendono il tutto più selvaggio. Con un ultimo strappo raggiungo il Massale e poco dopo riprendo il cammino verso il Res convinto che manchi poco. In realtà il tratto fino al Colle di Vazzosa impegna più del previsto. Ma alla fine soddisfatto raggiungo la mia quasi ultima fatica di giornata.
Il panorama posso solo leggerlo sui pannelli, di conseguenza pausa breve e via di nuovo. Fatti pochi passi sento un chiaro profumo di legna bruciata da camino ... un toccasana in questa uggiosa giornata ... scopro con piacere che il rifugio Spanna Osella è aperto e una pausa di qualche minuto e un buon caffè mi ci vogliono proprio.
Riprendo la mia discesa veloce verso l'Alpe Campo, poi Parone, Dramo e Locarno con qualche breve tratto su asfalto. Un occhio all'orologio e parto spedito per affrontare la conclusiva sgobbata ... non da poco: ancora circa 300 metri di dislivello da affrontare a quest'ora con nelle gambe un gitone non indifferente ... ma posso farcela ... o almeno credo!!
Salgo nel bosco, contento perchè tutto alla fine è girato per il verso giusto, contento per aver creduto nella possibilità di farcela, contento perchè puntuale come un orologio alle 17 sono alla macchina un attimo prima che scenda il buio.
Piovono due gocce e, anche se è ancora buio, si capisce chiaramente che le nuvole sono basse e coprono le cime.
Rientro in macchina per valutare il da farsi. Percorrere un itinerario del genere con il meteo "diversamente bello" non è il massimo ma la voglia di fare questo giro è tanta.
Mumble .... mumble ....
Al diavolo, ci devo almeno provare, andrebbe a finire che rimarrei deluso da qualsiasi alternativa possa trovare. E allora si parte!
Dal paese imbocco il sentiero per il Monte Tovo che però non raggiungo, oggi proprio non ci sta. Transito dal Rifugio Gilodi e raggiungo la Sella della Rosetta su sentiero comodo e tranquillo. Per raggiungere il Monte Luvot bisogna invece affrontare qualche passaggio reso un po' insidioso da un leggero strato di un mix tra neve e ghiaccio. Queste condizioni non compromettono questo tratto di salita ma mi preoccupano per il proseguimento della cresta.
Dalla vetta del Luvot devo decidere ancora il da farsi: l'atmosfera e le condizioni sembrano amplificare i miei dubbi sull'opportunità di continuare ma decido che vale la pena fare un tentativo.
I primi passi sulle rocce viscide e sulla neve ghiacciata non fanno presumere niente di buono, l'andatura è davvero troppo lenta e alcuni passaggi sono insidiosi. Anche se i tratti nevosi sono discontinui decidono comunque di montare i ramponcini, utilizzati una sola volta un paio d'anni fa.
In questo frangente si rivelano molto adatti alla tipologia di terreno e condizioni, tanto che alla fine decido di tenerli su anche nei viscidi tratti erbosi. Giungo cosi, con maggiore sicurezza, sul Castello di Gavala e a questo punto continuare la cresta verso il Massale mi sembra fattibile.
La cresta non presenta particolari difficoltà, solo qualche brevissimo passaggio di I grado ma come sempre i continui su e giù possono sfiancare più del dislivello "nominale", in più il nevischio e le nebbie rendono il tutto più selvaggio. Con un ultimo strappo raggiungo il Massale e poco dopo riprendo il cammino verso il Res convinto che manchi poco. In realtà il tratto fino al Colle di Vazzosa impegna più del previsto. Ma alla fine soddisfatto raggiungo la mia quasi ultima fatica di giornata.
Il panorama posso solo leggerlo sui pannelli, di conseguenza pausa breve e via di nuovo. Fatti pochi passi sento un chiaro profumo di legna bruciata da camino ... un toccasana in questa uggiosa giornata ... scopro con piacere che il rifugio Spanna Osella è aperto e una pausa di qualche minuto e un buon caffè mi ci vogliono proprio.
Riprendo la mia discesa veloce verso l'Alpe Campo, poi Parone, Dramo e Locarno con qualche breve tratto su asfalto. Un occhio all'orologio e parto spedito per affrontare la conclusiva sgobbata ... non da poco: ancora circa 300 metri di dislivello da affrontare a quest'ora con nelle gambe un gitone non indifferente ... ma posso farcela ... o almeno credo!!
Salgo nel bosco, contento perchè tutto alla fine è girato per il verso giusto, contento per aver creduto nella possibilità di farcela, contento perchè puntuale come un orologio alle 17 sono alla macchina un attimo prima che scenda il buio.
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (9)