Monte Barone, Punta delle Camosce, Punta Pissavacca, Monte Gemevola
|
||||||||||||||||||||
Oggi il Monte Barone mi regala una giornata stupenda!
Da Roncole parto di buon passo soprattutto per scaldarmi un pochino, l'aria è frizzante. Dopo un tratto di sterrata imbocco il sentiero H21 che si innalza nel bosco. Molto prima di quanto mi aspettassi trovo della neve sul percorso che però non infastidisce più di tanto.
Ad un certo punto la vegetazione diventa un pochino invasiva ma il sentiero continua ad essere ben visibile, finchè in un pendio più aperto scompare tra l'erba alta e il nevischio. Probabilmente in questa zona il sentiero dovrebbe effettuare una svolta ma il terreno è davvero scomodo da percorrere: erba alta che ad ogni passo sprofonda in buche più o meno grandi il tutto con neve ... non al suolo ... ma sull'erba, tanto da bagnarmi più la zona cosce piuttosto che gli scarponcini.
Davanti a me, effettuando un traverso, individuo un alpeggio in rovina e alle spalle un sentiero ben visibile. In quest'erba traversare è più semplice che salire e quindi raggiungo l'alpeggio e imbocco il sentiero, che si rivela una buona alternativa e infatti, poco dopo, mi ritrovo ad incrociare il sentiero perso poco sotto.
Si continua fino ad un colletto per poi perdere qualche metro di quota ed infine traversare fino all'Alpe Farina che mi offre una buona visuale sulla cresta di fronte ... che visiono per una visita nei prossimi giorni. Poco dopo l'alpeggio il sentiero effettua una svolta a sinistra e prosegue su una dorsalina fino alla Bocchetta di Ponasca dove esco definitivamente al sole ... e tento di riscaldare un piede leggermente congelato!
Affronto gli ultimi 300 metri per il Monte Barone, su comodo sentiero con un leggero strato di neve, stranamente maggiore in basso piuttosto che in alto. Dalla vetta il panorama è straordinario e la giornata stupenda, nonostante sia un po' sudato non sento la necessità di coprirmi: le temperature sono ottime.
Ridiscendo alla bocchetta e proseguo la mia traversata su terreno più incognito (visto il nevischio) verso la Punta delle Camosce che riesco a raggiungere senza eccessive difficoltà. Bisogna invece prestare più attenzione alla discesa verso il colletto che precede la Punta Pissavacca, essendo su roccette bagnate e scivolose. Raggiungo anche la Pissavacca, stesse condizioni e difficoltà: niente di difficile ma bisogna prestare attenzione.
Ora il sentiero scende nel versante in ombra e visto dall'alto non sembra proprio il massimo. In realtà, di fatto, non avrò problemi. Risalito brevemente alla Sella della Scaffa, proseguo con un scendi-e-sali fino alla Bocchetta di Gemevola che lascio subito per risalire verso la cima. In questo tratto di salita si superano dei brevi tratti con roccette che rendono la progressione divertente e in breve si raggiunge la croce che rappresenta la cima ufficiale. Ma il dosso successivo è chiaramente più alto e quindi non posso fare altro che accontentare la mia "scimmia" e raggiungerlo, superando una breve paretina di I/II grado.
Ritornato alla bocchetta di Gemevola, scendo verso Noveis, veloce passaggio su Cima Il Turli e raggiungo la chiesetta degli Alpini in una bellissima posizione. Seguendo il sentiero H12 scendo in un ambiente suggestivo verso l'Alpe Sparavera e mi concedo un ultima divagazione sulla Punta di Meis prima di inoltrarmi nel bel bosco che mi riporta a Roncole.
Da Roncole parto di buon passo soprattutto per scaldarmi un pochino, l'aria è frizzante. Dopo un tratto di sterrata imbocco il sentiero H21 che si innalza nel bosco. Molto prima di quanto mi aspettassi trovo della neve sul percorso che però non infastidisce più di tanto.
Ad un certo punto la vegetazione diventa un pochino invasiva ma il sentiero continua ad essere ben visibile, finchè in un pendio più aperto scompare tra l'erba alta e il nevischio. Probabilmente in questa zona il sentiero dovrebbe effettuare una svolta ma il terreno è davvero scomodo da percorrere: erba alta che ad ogni passo sprofonda in buche più o meno grandi il tutto con neve ... non al suolo ... ma sull'erba, tanto da bagnarmi più la zona cosce piuttosto che gli scarponcini.
Davanti a me, effettuando un traverso, individuo un alpeggio in rovina e alle spalle un sentiero ben visibile. In quest'erba traversare è più semplice che salire e quindi raggiungo l'alpeggio e imbocco il sentiero, che si rivela una buona alternativa e infatti, poco dopo, mi ritrovo ad incrociare il sentiero perso poco sotto.
Si continua fino ad un colletto per poi perdere qualche metro di quota ed infine traversare fino all'Alpe Farina che mi offre una buona visuale sulla cresta di fronte ... che visiono per una visita nei prossimi giorni. Poco dopo l'alpeggio il sentiero effettua una svolta a sinistra e prosegue su una dorsalina fino alla Bocchetta di Ponasca dove esco definitivamente al sole ... e tento di riscaldare un piede leggermente congelato!
Affronto gli ultimi 300 metri per il Monte Barone, su comodo sentiero con un leggero strato di neve, stranamente maggiore in basso piuttosto che in alto. Dalla vetta il panorama è straordinario e la giornata stupenda, nonostante sia un po' sudato non sento la necessità di coprirmi: le temperature sono ottime.
Ridiscendo alla bocchetta e proseguo la mia traversata su terreno più incognito (visto il nevischio) verso la Punta delle Camosce che riesco a raggiungere senza eccessive difficoltà. Bisogna invece prestare più attenzione alla discesa verso il colletto che precede la Punta Pissavacca, essendo su roccette bagnate e scivolose. Raggiungo anche la Pissavacca, stesse condizioni e difficoltà: niente di difficile ma bisogna prestare attenzione.
Ora il sentiero scende nel versante in ombra e visto dall'alto non sembra proprio il massimo. In realtà, di fatto, non avrò problemi. Risalito brevemente alla Sella della Scaffa, proseguo con un scendi-e-sali fino alla Bocchetta di Gemevola che lascio subito per risalire verso la cima. In questo tratto di salita si superano dei brevi tratti con roccette che rendono la progressione divertente e in breve si raggiunge la croce che rappresenta la cima ufficiale. Ma il dosso successivo è chiaramente più alto e quindi non posso fare altro che accontentare la mia "scimmia" e raggiungerlo, superando una breve paretina di I/II grado.
Ritornato alla bocchetta di Gemevola, scendo verso Noveis, veloce passaggio su Cima Il Turli e raggiungo la chiesetta degli Alpini in una bellissima posizione. Seguendo il sentiero H12 scendo in un ambiente suggestivo verso l'Alpe Sparavera e mi concedo un ultima divagazione sulla Punta di Meis prima di inoltrarmi nel bel bosco che mi riporta a Roncole.
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (10)