Cima di Castello - 3379 m
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La Cima di Castello, nonostante sia la vetta più alta della Val Bregaglia (escludendo il Monte Disgrazia), è spesso oscurata dai più famosi Pizzo Badile e Cengalo ed è quindi, ingiustamente, meno conosciuta e frequentata. Questa montagna offre una via di salita sia dall´Italia (pernottando al Rifugio Allievi), sia dalla Svizzera. L´ascesa dalla Svizzera è sicuramente più breve (anche se relativamente) di quella dalla Val Masino, quindi può essere effettuata anche in giornata. Tuttavia bisogna tener conto degli orari della funivia. Il ghiacciaio, a seconda della stagione e dall´innevamento, può richiedere o meno l´utilizzo dei ramponi (consiglio, in ogni caso, di averli dietro, soprattutto per i ripidi pendii finali).
Dalla stazione di arrivo della funivia, dirigersi verso la diga che racchiude il bacino del Lago dell´Albigna. Attraversare la diga e seguire le indicazioni per la Capanna Albigna (q. 2336 m), raggiungibile in quaranta minuti circa dalla partenza. Dal rifugio tralasciare sulla sinistra le indicazioni per la Capanna Forno, quindi, seguendo i bolli bianco-azzurri, scendere in direzione del Lago per circa 200m fino ad incontrare un ponte in legno, che permette di attraversare agevolmente il fiume. Oltrepassato il fiume, sempre in leggera discesa, ci si porta all´inizio del sentiero attrezzato con funi metalliche e scalette che, per cengia rocciosa e un po´ esposta, aggira la base della piramide rocciosa della Punta dell´Albigna. Raggiunto il fondo del Lago, svoltare decisamente a sinistra (freccia bianco-azzurra su di un masso). Seguendo i bolli un po´ sbiaditi, gli ometti e le tracce di sentiero, si rimonta un erto pendio detritico fino a guadagnare la ripida morena. Risalire tutta la morena, viaggiando sempre sul filo di questa. In prossimità dell´ultimo ometto visibile, svoltare a destra e, con un lungo traverso (ometti) su blocchi poco stabili, ci si porta sul margine della Vedretta dal Castel Nord (3,00h circa dalla partenza). Si mette, così, piede sul ghiacciaio. Seguire la traccia che, a tratti ripida, aggira alcuni crepacci e conduce alla Bocchetta del Castel, caratteristico passo sulla destra della cima (q. 3106 m e 4,00h dalla partenza). Attraversare il valico, portandosi sulla Vedretta dal Castel Sud. Tenersi inizialmente sulla destra per poi svoltare decisamente a sinistra. Risalire un ripido pendio (40°), puntando ad un gruppo di rocce e detriti. Attraversarlo e, seguendo un ultimo ripido pendio (40°) si perviene all´anticima della Cima di Castello. Per la vetta vera e propria (Madonnina) occorre superare un breve tratto di cresta esposta. Dall´anticima scendere in disarrampicata per qualche metro sul versante della Vedretta del Forno. Percorrere una stretta cengia, infine, con qualche passo di semplice ma abbastanza esposta arrampicata (massimo II), si guadagna l´aerea vetta (1,00h dalla Bocchetta).
con Riky e Giuseppe.
Dalla stazione di arrivo della funivia, dirigersi verso la diga che racchiude il bacino del Lago dell´Albigna. Attraversare la diga e seguire le indicazioni per la Capanna Albigna (q. 2336 m), raggiungibile in quaranta minuti circa dalla partenza. Dal rifugio tralasciare sulla sinistra le indicazioni per la Capanna Forno, quindi, seguendo i bolli bianco-azzurri, scendere in direzione del Lago per circa 200m fino ad incontrare un ponte in legno, che permette di attraversare agevolmente il fiume. Oltrepassato il fiume, sempre in leggera discesa, ci si porta all´inizio del sentiero attrezzato con funi metalliche e scalette che, per cengia rocciosa e un po´ esposta, aggira la base della piramide rocciosa della Punta dell´Albigna. Raggiunto il fondo del Lago, svoltare decisamente a sinistra (freccia bianco-azzurra su di un masso). Seguendo i bolli un po´ sbiaditi, gli ometti e le tracce di sentiero, si rimonta un erto pendio detritico fino a guadagnare la ripida morena. Risalire tutta la morena, viaggiando sempre sul filo di questa. In prossimità dell´ultimo ometto visibile, svoltare a destra e, con un lungo traverso (ometti) su blocchi poco stabili, ci si porta sul margine della Vedretta dal Castel Nord (3,00h circa dalla partenza). Si mette, così, piede sul ghiacciaio. Seguire la traccia che, a tratti ripida, aggira alcuni crepacci e conduce alla Bocchetta del Castel, caratteristico passo sulla destra della cima (q. 3106 m e 4,00h dalla partenza). Attraversare il valico, portandosi sulla Vedretta dal Castel Sud. Tenersi inizialmente sulla destra per poi svoltare decisamente a sinistra. Risalire un ripido pendio (40°), puntando ad un gruppo di rocce e detriti. Attraversarlo e, seguendo un ultimo ripido pendio (40°) si perviene all´anticima della Cima di Castello. Per la vetta vera e propria (Madonnina) occorre superare un breve tratto di cresta esposta. Dall´anticima scendere in disarrampicata per qualche metro sul versante della Vedretta del Forno. Percorrere una stretta cengia, infine, con qualche passo di semplice ma abbastanza esposta arrampicata (massimo II), si guadagna l´aerea vetta (1,00h dalla Bocchetta).
con Riky e Giuseppe.
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