Pizzo Lamè Inferiore (2470m) (VALLE ANZASCA)
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INTRODUZIONE:
Penso di non avere mai fatto un'avventura così, in mezzo alla nebbia, e penso che mai la rifarò...non perchè il posto era brutto e non riuscivamo ad orientarci, anzi non c'è stato un solo momento della giornata in cui non sapevamo dov'eravamo (anche perchè il sentiero era ben segnato) ma più che altro per il fatto che c'era un umidità pazzesca e siamo arrivati al rifugio inzuppati da cima a fondo! mi sveglio alle sette, guardo fuori dalla finestra....vabbè ci sono un pò di nebbioline, ma tanto danno bello, quindi dovrebbero dissolversi durante la giornata; raggiungo la casa del mio compagno d'avventure e tra una cosa e l'altra partiamo alle 9 da RONCHI (frazione di Vanzone Con S.Carlo)
SALITA:
Partiamo decisi da Vanzone e raggiungiamo in macchina la frazione Ronchi, dove lasciamo la macchina; comincia la salita in mezzo al bosco; dopo 30 minuti circa si incontra un gruppo di cascine: PIANEZZO DI DENTRO (1123m), da qui si continua nel bosco di faggi, fino ad arrivare all'ALPE BRIGA, da dove cominciava la nebbia, da qui si aveva una visibilità pari a 50m circa, in queste condizioni, dopo 30 minuti da briga arriviamo all'ALPE MOTTO e continuiamo la nostra camminata con un'umidità impressionante, con la nebbia che lasciava cadere le goccioline, ed un freddo pungente. dopo un pò di tempo arriviamo all'ultimo alpeggio: l'ALPE ASINELLO, da qui dovevamo stare attenti perchè il sentiero non era molto evidente e si era ridotta la visibilità a 25 metri circa, per nostra fortuna, il sentiero era segnato di fresco e quindi era quasi impossibile perderlo. Da qui, il pezzo più dritto, da 1900m a 2300m; 400 metri di dislivello in un ambiente quasi spettrale, dove a stento riuscivamo a vedere qualche segno rosso-bianco. dopo 1 ora di estrema fatica, bagnati fino al midollo, arriviamo finalmente al rifugio dove accendiamo il fuoco e ci asciughiamo un poco; dopo mezzoretta di riposo il mio socio mi abbandona e io parto in cerca di questo pizzo lamè che dista circa 15 minuti in condizioni normali dal rifugio; munitomi di bussola e cartina mi faccio strada nella nebbia seguendo il sentiero che porta al lago grande, avanzando con estrema cautela. Il sentiero non era dei più simpatici, era un pochino aereo e c'era da stare attenti all'erba piatta scivolosa, con estrema cautela sono arrivato sulla cresta e in lontananza immerso dalla nebbia vedo il Pizzo Lamè Inferiore, che in condizioni normali non sarebbe stato molto impegnativo ma nelle nostre diciamo che non era da tutti! con moltissima cautela ritorno sui miei passi e raggiungo il rifugio, dove riposiamo e facciamo asciugare i vestiti! TEMPO DI SALITA: 4h
P.S noi sapevamo bene dove dovevamo andare, ma se non si conosce la zona o se non si è del posto, è più saggio e conveniente tornare indietro! perchè non bisogna mai sfidare madre natura....tanto vince lei, noi abbiamo proseguito perchè sapevamo di contare su due punti di appoggio: il rifugio ed una casa di un nostro amico.
DISCESA:
Come la salita e finalmente, almeno nella discesa la nebbia è sparita e ci ha regalato finalmente un pò di montagna.
Penso di non avere mai fatto un'avventura così, in mezzo alla nebbia, e penso che mai la rifarò...non perchè il posto era brutto e non riuscivamo ad orientarci, anzi non c'è stato un solo momento della giornata in cui non sapevamo dov'eravamo (anche perchè il sentiero era ben segnato) ma più che altro per il fatto che c'era un umidità pazzesca e siamo arrivati al rifugio inzuppati da cima a fondo! mi sveglio alle sette, guardo fuori dalla finestra....vabbè ci sono un pò di nebbioline, ma tanto danno bello, quindi dovrebbero dissolversi durante la giornata; raggiungo la casa del mio compagno d'avventure e tra una cosa e l'altra partiamo alle 9 da RONCHI (frazione di Vanzone Con S.Carlo)
SALITA:
Partiamo decisi da Vanzone e raggiungiamo in macchina la frazione Ronchi, dove lasciamo la macchina; comincia la salita in mezzo al bosco; dopo 30 minuti circa si incontra un gruppo di cascine: PIANEZZO DI DENTRO (1123m), da qui si continua nel bosco di faggi, fino ad arrivare all'ALPE BRIGA, da dove cominciava la nebbia, da qui si aveva una visibilità pari a 50m circa, in queste condizioni, dopo 30 minuti da briga arriviamo all'ALPE MOTTO e continuiamo la nostra camminata con un'umidità impressionante, con la nebbia che lasciava cadere le goccioline, ed un freddo pungente. dopo un pò di tempo arriviamo all'ultimo alpeggio: l'ALPE ASINELLO, da qui dovevamo stare attenti perchè il sentiero non era molto evidente e si era ridotta la visibilità a 25 metri circa, per nostra fortuna, il sentiero era segnato di fresco e quindi era quasi impossibile perderlo. Da qui, il pezzo più dritto, da 1900m a 2300m; 400 metri di dislivello in un ambiente quasi spettrale, dove a stento riuscivamo a vedere qualche segno rosso-bianco. dopo 1 ora di estrema fatica, bagnati fino al midollo, arriviamo finalmente al rifugio dove accendiamo il fuoco e ci asciughiamo un poco; dopo mezzoretta di riposo il mio socio mi abbandona e io parto in cerca di questo pizzo lamè che dista circa 15 minuti in condizioni normali dal rifugio; munitomi di bussola e cartina mi faccio strada nella nebbia seguendo il sentiero che porta al lago grande, avanzando con estrema cautela. Il sentiero non era dei più simpatici, era un pochino aereo e c'era da stare attenti all'erba piatta scivolosa, con estrema cautela sono arrivato sulla cresta e in lontananza immerso dalla nebbia vedo il Pizzo Lamè Inferiore, che in condizioni normali non sarebbe stato molto impegnativo ma nelle nostre diciamo che non era da tutti! con moltissima cautela ritorno sui miei passi e raggiungo il rifugio, dove riposiamo e facciamo asciugare i vestiti! TEMPO DI SALITA: 4h
P.S noi sapevamo bene dove dovevamo andare, ma se non si conosce la zona o se non si è del posto, è più saggio e conveniente tornare indietro! perchè non bisogna mai sfidare madre natura....tanto vince lei, noi abbiamo proseguito perchè sapevamo di contare su due punti di appoggio: il rifugio ed una casa di un nostro amico.
DISCESA:
Come la salita e finalmente, almeno nella discesa la nebbia è sparita e ci ha regalato finalmente un pò di montagna.
Tourengänger:
fabioadx

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Kommentare (6)