Rifugio Tre Scarperi-Passo Grande dei Rondoi-Rifugio Locatelli
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Siamo ormai arrivati alla settima e penultima escursione della ns. vacanza che dalle montagne della Valtellina, ha raggiunto l'Alto Adige.
Dopo il giro dei tre rifugi anche oggi saremo al cospetto delle Tre Cime, ma questa volta partendo dalla Val Campo di Dentro arriveremo al rifugio Locatelli.
È una classicissima, ma noi abbiamo voluto fare una variante e passare in una zona veramente poco affollata: il Passo Grande dei Rondoi.
L'abbiamo allungata di un bel po' rispetto al solito tragitto, ma in questo modo abbiamo anche oggi allargato le ns. conoscenze delle montagne dolomitiche e poi un po’ di allenamento in più non guasta mai!!!!!!!
Da San Candido dove siamo alloggiati ci portiamo verso Sesto ma prima di arrivarci entriamo in val Campo di Dentro.
A destra si vedono già le creste dei Baranci e a sinistra l’imponente Punta dei Tre Scarperi con le Cime delle Dolomiti di Sesto che gli fanno da corona.
Tramite Bus navetta, essendo vietato il transito alle macchine, si arriva al parcheggio di fondovalle.
Raggiunto il fondovalle da qui si apre una splendida prateria e la carrareccia, diventata sterrata, vi si inoltra pianeggiante, giungendo in breve ai piedi del piccolo dosso alberato su cui sorge il Rifugio Tre Scarperi .
Sul fondo della valle, si staglia la bella parete del Monte Mattina mentre sul versante opposto il gruppo dei Rondoi - Baranci.
Si continua sulla stradina (segnavia 105) attraverso bei prati, per passare poi sul versante destro, tenendosi ai margini del bosco.
Il sentiero corre un po' in alto rispetto all’esteso e pianeggiante ghiaione che copre il centro della valle, originato dalle acque del rio durante le piene.
Si giunge quasi alla base della parete del Monte Mattina che divide la valle in due più ripidi valloni: quello di destra, più ampio, sale fino al Passo Grande dei Rondoi, mentre a sinistra un ramo più erto e stretto scende dall'ampio Cadin di San Candido.
Al bivio andiamo a destra per il sentiero 10 verso il Passo dei Rondoi. La traccia, sempre ben evidente e segnalata, ora sale decisa, attraversa più volte l’impluvio del vallone che stiamo risalendo e sbuca in una magnifica e ampia radura caratterizzata da un grosso masso nei pressi del quale una fontana permette il rifornimento d’acqua fresca.
Dopo la sosta ristoratrice riprendiamo il nostro sentiero che, con pendenza costante, risale il ripido ghiaione e ci permette di raggiungere il Passo dei Rondoi.
La fatica fatta per arrivare fin qua è ampiamente ripagata dal panorama che si apre verso ovest, dove si individuano chiaramente i profili del Sorapiss, del Cristallo e dei Cadini di Misurina, alle nostre spalle la Cima Piatta Alta e la Rocca dei Baranci.
Dopo una breve pausa saliamo ora a sinistra verso le rocce, segnavia 11, e con l'aiuto di alcune corde, si risale un canale roccioso, un po' scivoloso per le infiltrazioni d'acqua, ma senza esposizione e pericolo.
Si esce dal tratto attrezzato e superati alcuni gradini di roccia si riprende su un bel sentiero. Ora il panorama si apre sul Monte Piana e sulle Tre Cime di Lavaredo.
Il sentiero prosegue in moderata salita, tagliando sotto le ghiaie della Torre dei Scarperi e raggiungendo delle chiazze erbose. Dal prato si scorgono il Rifugio Locatelli, il Paterno e più lontano la Croda dei Toni. Finito l'aggiramento, si punta diritti verso le rocce in direzione di un'insellatura sotto la Torre dei Scarperi: la Sella di Rinbon punto più alto del percorso: il panorama sulle Tre Cime, sulla Torre di Toblin, sul Lastron dei Scarperi e le Dolomiti di Sesto è magnifico.
Si scende quindi verso l'alta conca dell'Alpe Mattina, in mezzo a resti di opere militari.
Si costeggia in falsopiano la Torre di Toblin e poi il sasso di Sesto e con una breve discesa arriviamo alla cappelletta e poi all’attiguo rifugio Locatelli.
Da qui godiamo di uno dei più bei scenari delle alpi: le bellissime e verticalissime pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo, il Monte Paterno, la Croda Rossa d’Ampezzo e il gruppo del Cristallo.
Il ritorno lo facciamo percorrendo il classico sentiero che collega il Locatelli ai Tre Scarperi, il 105 che è alta via n.4 delle Dolomiti.
Il sentiero attraverso una lunga serie di tornanti scende il versante sinistro della valle.
Si snoda tra enormi massi, pini mughi e qualche larice.
Giunti in fondo alla valle, ai piedi di una grande parete rocciosa si attraversa il torrente (colata di ghiaia che occupa tutta la valle).
Ci ricongiungiamo con il sentiero fatto all’andata riattraversiamo la recinzione dove pascolano le pecore del rifugio in un bellissimo prato, stando attenti a richiudere bene il cancelletto.... e terminiamo l’anello!!
Nadia
Dopo il giro dei tre rifugi anche oggi saremo al cospetto delle Tre Cime, ma questa volta partendo dalla Val Campo di Dentro arriveremo al rifugio Locatelli.
È una classicissima, ma noi abbiamo voluto fare una variante e passare in una zona veramente poco affollata: il Passo Grande dei Rondoi.
L'abbiamo allungata di un bel po' rispetto al solito tragitto, ma in questo modo abbiamo anche oggi allargato le ns. conoscenze delle montagne dolomitiche e poi un po’ di allenamento in più non guasta mai!!!!!!!
Da San Candido dove siamo alloggiati ci portiamo verso Sesto ma prima di arrivarci entriamo in val Campo di Dentro.
A destra si vedono già le creste dei Baranci e a sinistra l’imponente Punta dei Tre Scarperi con le Cime delle Dolomiti di Sesto che gli fanno da corona.
Tramite Bus navetta, essendo vietato il transito alle macchine, si arriva al parcheggio di fondovalle.
Raggiunto il fondovalle da qui si apre una splendida prateria e la carrareccia, diventata sterrata, vi si inoltra pianeggiante, giungendo in breve ai piedi del piccolo dosso alberato su cui sorge il Rifugio Tre Scarperi .
Sul fondo della valle, si staglia la bella parete del Monte Mattina mentre sul versante opposto il gruppo dei Rondoi - Baranci.
Si continua sulla stradina (segnavia 105) attraverso bei prati, per passare poi sul versante destro, tenendosi ai margini del bosco.
Il sentiero corre un po' in alto rispetto all’esteso e pianeggiante ghiaione che copre il centro della valle, originato dalle acque del rio durante le piene.
Si giunge quasi alla base della parete del Monte Mattina che divide la valle in due più ripidi valloni: quello di destra, più ampio, sale fino al Passo Grande dei Rondoi, mentre a sinistra un ramo più erto e stretto scende dall'ampio Cadin di San Candido.
Al bivio andiamo a destra per il sentiero 10 verso il Passo dei Rondoi. La traccia, sempre ben evidente e segnalata, ora sale decisa, attraversa più volte l’impluvio del vallone che stiamo risalendo e sbuca in una magnifica e ampia radura caratterizzata da un grosso masso nei pressi del quale una fontana permette il rifornimento d’acqua fresca.
Dopo la sosta ristoratrice riprendiamo il nostro sentiero che, con pendenza costante, risale il ripido ghiaione e ci permette di raggiungere il Passo dei Rondoi.
La fatica fatta per arrivare fin qua è ampiamente ripagata dal panorama che si apre verso ovest, dove si individuano chiaramente i profili del Sorapiss, del Cristallo e dei Cadini di Misurina, alle nostre spalle la Cima Piatta Alta e la Rocca dei Baranci.
Dopo una breve pausa saliamo ora a sinistra verso le rocce, segnavia 11, e con l'aiuto di alcune corde, si risale un canale roccioso, un po' scivoloso per le infiltrazioni d'acqua, ma senza esposizione e pericolo.
Si esce dal tratto attrezzato e superati alcuni gradini di roccia si riprende su un bel sentiero. Ora il panorama si apre sul Monte Piana e sulle Tre Cime di Lavaredo.
Il sentiero prosegue in moderata salita, tagliando sotto le ghiaie della Torre dei Scarperi e raggiungendo delle chiazze erbose. Dal prato si scorgono il Rifugio Locatelli, il Paterno e più lontano la Croda dei Toni. Finito l'aggiramento, si punta diritti verso le rocce in direzione di un'insellatura sotto la Torre dei Scarperi: la Sella di Rinbon punto più alto del percorso: il panorama sulle Tre Cime, sulla Torre di Toblin, sul Lastron dei Scarperi e le Dolomiti di Sesto è magnifico.
Si scende quindi verso l'alta conca dell'Alpe Mattina, in mezzo a resti di opere militari.
Si costeggia in falsopiano la Torre di Toblin e poi il sasso di Sesto e con una breve discesa arriviamo alla cappelletta e poi all’attiguo rifugio Locatelli.
Da qui godiamo di uno dei più bei scenari delle alpi: le bellissime e verticalissime pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo, il Monte Paterno, la Croda Rossa d’Ampezzo e il gruppo del Cristallo.
Il ritorno lo facciamo percorrendo il classico sentiero che collega il Locatelli ai Tre Scarperi, il 105 che è alta via n.4 delle Dolomiti.
Il sentiero attraverso una lunga serie di tornanti scende il versante sinistro della valle.
Si snoda tra enormi massi, pini mughi e qualche larice.
Giunti in fondo alla valle, ai piedi di una grande parete rocciosa si attraversa il torrente (colata di ghiaia che occupa tutta la valle).
Ci ricongiungiamo con il sentiero fatto all’andata riattraversiamo la recinzione dove pascolano le pecore del rifugio in un bellissimo prato, stando attenti a richiudere bene il cancelletto.... e terminiamo l’anello!!
Nadia
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