Passo Zebrù Mt.3005
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Oggi la seconda escursione della nostra vacanza Bormina ha come meta il Passo Zebrù al cospetto del maestoso Gran Zebrù.
Il dislivello non sarà eccessivo, ma dato che cammineremo quasi tutti i giorni, direi che può bastare.
A Santa Caterina Valfurva paghiamo il pedaggio per il transito della carrozzabile che ci condurrà al rifugio dei Forni e già da qui comincia lo spettacolo del ghiacciaio dei Forni, il più grande ghiacciaio vallivo italiano, circondato dalle famose tredici cime, tra cui spiccano il Palon de la Mare e il San Matteo.
Dal rifugio dei Forni ci incamminiamo su largo sentiero verso il rifugio Pizzini in Val Cedec, inutile dire che il sentiero è affollatissimo, ma per fortuna la meta di quasi tutti è il rifugio Pizzini, ben pochi si spingono oltre.
Raggiunto il rifugio Pizzini non possiamo che fermarci ad ammirare il Gran Zebrù, il ghiacciaio del Cevedale e il Rifugio Casati, che appare come un puntino in lontananza.
Da qui imbocchiamo il sentiero per il Passo Zebrù, che in alcuni punti presenta pendenze accentuate.
Dal passo si gode di un'ottima vista sulla sottostante valle Zebrù e sul gruppo del Ortles Cevedale.
Scendiamo per comodo sentiero panoramico che rimane parallelo e molto più in quota rispetto a quello dell' andata, ma dove almeno non transitano le jeep che portano i turisti al rifugio Pizzini.
Direi splendida escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio, dove i sentieri e soprattutto i bivi sono ben segnalati, come avremo modo di constatare anche per altre escursioni.
Unica pecca sentire le persone più anziane ricordare con nostalgia la grandezza del ghiacciaio dei Forni , prima del suo costante e inesorabile ritiro.....
Il dislivello non sarà eccessivo, ma dato che cammineremo quasi tutti i giorni, direi che può bastare.
A Santa Caterina Valfurva paghiamo il pedaggio per il transito della carrozzabile che ci condurrà al rifugio dei Forni e già da qui comincia lo spettacolo del ghiacciaio dei Forni, il più grande ghiacciaio vallivo italiano, circondato dalle famose tredici cime, tra cui spiccano il Palon de la Mare e il San Matteo.
Dal rifugio dei Forni ci incamminiamo su largo sentiero verso il rifugio Pizzini in Val Cedec, inutile dire che il sentiero è affollatissimo, ma per fortuna la meta di quasi tutti è il rifugio Pizzini, ben pochi si spingono oltre.
Raggiunto il rifugio Pizzini non possiamo che fermarci ad ammirare il Gran Zebrù, il ghiacciaio del Cevedale e il Rifugio Casati, che appare come un puntino in lontananza.
Da qui imbocchiamo il sentiero per il Passo Zebrù, che in alcuni punti presenta pendenze accentuate.
Dal passo si gode di un'ottima vista sulla sottostante valle Zebrù e sul gruppo del Ortles Cevedale.
Scendiamo per comodo sentiero panoramico che rimane parallelo e molto più in quota rispetto a quello dell' andata, ma dove almeno non transitano le jeep che portano i turisti al rifugio Pizzini.
Direi splendida escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio, dove i sentieri e soprattutto i bivi sono ben segnalati, come avremo modo di constatare anche per altre escursioni.
Unica pecca sentire le persone più anziane ricordare con nostalgia la grandezza del ghiacciaio dei Forni , prima del suo costante e inesorabile ritiro.....
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ralphmalph

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