Monte Prena (2561 m) dalla piana di Campo Imperatore (verso Fonte Vetica)
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Abruzzo, Gran Sasso
Seduti al tavolo della "Trattoria Fora le Mura-da Franchino" sfogliamo il nostro fedele libro “A Piedi sul Gran Sasso” di S. Ardito in cerca di un itinerario semplice e meno impegnativo dei precedenti. Le scelte sono o Monte Prena o Monte Camicia, tempo permettendo. I gusti ghiaiosi di Federico, ultimo suo giorno sul Gran Sasso, ci porteranno a scegliere il Monte Prena da Fonte Vetica (it.50).
Il mattino stesso il meteo prevede temporali nel primo pomeriggio, ma rimaniamo a poltrire ancora un po'. Percorriamo in macchina la statale 17 bis fino a superare la deviazione per Campo Imperatore. Continuiamo su questa fino ad incontrare, su una grossa curva destra, una strada sterrata sulla propria sinistra. La percorriamo fino a che riusciamo, troppo dissestata per continuare parcheggiamo la macchina su un lato (scopriremo poi al ritorno che una strada alternativa decisamente meno visibile ma percorribile in auto si diramava da dove abbiamo parcheggiato l'auto, correndo parallela alla sterrata dissestata).
A piedi percorriamo questa strada sterrata segnata con dei paletti verniciati bianco-rosso e con numero 250. Dopo un grosso curvone verso destra si trova l'imbocco del sentiero n.109. Prendiamo subito un po' di quota risalendo lentamente il comodo sentiero montano. Non siamo proprio in forma: lo stomaco per colpa di Franchino per me e le gambe per Federico. Il sentiero svolta verso ovest e costringe a superare delle gole ghiaiose ed estremamente franose formatesi dallo scorrere delle acque (ora in secca). A questo punto decidiamo che in qualsiasi momento dovesse iniziare a piovere dovremmo girarci a 180° e scendere di corsa per evitare che questi tratti diventino troppo pericolosi o addirittura insuperabili.
Attraversati questi il sentiero non presenta alcuna difficoltà. L'intera vallata sembra essere molto risorgiva, la sabbietta a terra è umida ed i sentieri sembrano esser stati solcati dallo scorrere di torrenti. Ancora soggetti alle debolezze corporee, a passi lenti affrontiamo un'ulteriore salita che ci porta al Vado Ferruccio.
A questo punto diamo un'occhiata alle nuvoli sovrastanti, nessun segno di temporale in vista ma solamente nuvole passeggere. A destra (est) il Monte Camicia e a sinistra (ovest) il nostro Monte Prena, preda di fulmini secondo i locali. Un sentiero in falso piano, dall'aspetto lunare, procede sotto il massiccio. Tutto l'ambiente circostante è caratterizzato da massi di svariate forme tondeggianti. Il sentiero n.109, quello percorso fino ad ora e sul quale continueremo, piega leggermente a destra per arrivare ad un piccolo pianoro; da qui una ripida salita di sfasciume e massi molto più stabili (alcuni ben bollati) ci porta all'omino poco distante dalla croce di vetta. Da quest'ultimo basta svoltare a destra per arrivare alla cima del Monte Prena.
Dalla vetta si dovrebbe ammirare la parete nord del Monte Camicia, ma nuvole grigie oggi lo impediscono. La vista di questi nuvoloni ci suggerisce di scendere immediatamente dopo la nostra abituale foto di vetta. Nel frattempo due ragazzi ci raggiungono dal versante sud. Gli chiediamo informazioni sul tipo di sentiero da loro percorso, a tal domanda ci rispondono che sono presenti passaggi di II e III grado. In dubbio sul tempo incerto e sulle nostre capacità di discendere da quest'ultimo per compiere un giro ad anello, optiamo per rientrare dalla via di salita.
Procediamo rapidi compatibilmente con gli sfasciumi, e giunti nuovamente al Vado di Ferruccio lo sguardo verso il Prena ci mostra nuvole basse e scure in avvicinamento. Acceleriamo il passo per evitare l'acquazzone e giungiamo alla macchina asciutti.
Tempistiche effettive:
punto di partenza - Vado di Ferruccio: 1.35 h
Vado di Ferruccio - Monte Prena: 0.50 h
Monte Prena - Vado di Ferruccio: 0.45 h
Vado di Ferruccio - inizio sentiero n.109: 0.40 h
inizio sentiero n.109 - punto di partenza: 0.15 h (di corsa)
totale ore di camminata: 4.08 h


Kommentare (4)