Mont Fort (3329 m)
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Oggi la mia meta è una cima senza nome, il P2944, a N del Bec des Etagnes.
Parto da Siviez, passo velocemente da Tortin e risalgo la bastionata che porta all’omonimo ghiacciaio. Il sentiero, che va al Col des Gentianes, lo conosco già, ci sono già passato in discesa scendendo dal Mont Gelé. Una volta arrivato sotto il pendio che porta a Le Ferret, il colle da cui accedere al P2944, guardo insù. Il versante che dovrei risalire è al buio, come capita sempre, la mattina, per i pendii esposti a W. Non riesco a valutarne la difficoltà, ma l’impressione è che sia ripido e “sfasciumoso”. A questo punto, guardo davanti a me. Lì, di fronte, ho il Glacièr de Tortin, culminato dal Mont Fort, ben evidenziato dall’arrivo della funivia. Il Mont Fort è una delle mete che mi sono prefissato per questo 2016.. però c’è l’incognita del ghiacciaio da fare in solitaria. L’ho studiato, guardando la webcam, qualche video su youtube di discese con gli sci – perché d’inverno qui c’è una pista (nera) che scende lungo il ghiacciaio – e una relazione scialpinistica dello scorso 20 luglio. Non sembra che ci siano crepacci.. solo la terminale può dar fastidio.. Scruto il ghiacciaio. C’è ancora neve, sopra, è questo non è buono, per affrontarlo in solitaria.. ma i crepacci si vedono, e concludo che sono gli unici. Sono nei punti in cui la conformazione del ghiacciaio lo fa cambiare di direzione.. nelle altre parti, la pendenza è costante e moderata, in basso, più accentuata ma sempre costante, in alto.
È tardi.. non prevedevo di fare il Mont Fort, oggi.. mi faccio due conti, per capire se per l’una massimo riesco ad essere in vetta.. Dovrei farcela.. okay, vado !
Decido così di seguire la linea di minor pendenza, quella dove si intravvedono le tracce dei gatti delle nevi, tenendo ben lontane le zone in cui affiorano i crepacci. Sopra di me, l’arrivo della funivia. Ogni tanto, sulla mia testa passa una cabina che fa su e giù. Salgo. La neve è buona, ho solo un po’ di paura per il ritorno.. Nell’ultimo tratto la pendenza del ghiacciaio aumenta. Mi rampono. Con la picca saggio la neve, dura, sotto i miei piedi. Procedo con grande calma. La terminale è ben visibile, mi tengo lontano. Salendo, incontro alcuni resti della passata stagione sciistica, ma nessuna traccia di passaggio di alpinisti. Nelle ultime decine di metri passo su degli sfasciumi un po’ fangosi, evidentemente per via dello scioglimento della neve. Forse sarebbe stato meglio restare sulla neve, ma ormai sono alla famosa stradina che vedevo nei filmati su youtube, quella che gli sciatori percorrevano per poi “buttarsi” nella pista vera e propria. È fatta. Sono sotto l’arrivo della funivia, dove c’è posteggiato il gatto delle nevi. Mi tolgo i ramponi e risalgo la scala, ora chiusa al pubblico, per far sì che nessuno si metta ad andare sul ghiacciaio.. sì, perché la gente che arriva con la funivia è tutta in scarpe da ginnastica ed è bene che rimanga sulla terrazza e non vada ad avventurarsi in zone pericolose, come avviene sul Bianco, ad esempio.. lasciamo che ci vada chi ha attrezzatura e cognizione di causa ;-)
Da qui, si gode un panorama stupendo. Forse il più bello che abbia mai visto, in Vallese. Mi fa solo strano trovarmi in mezzo a così tanta gente, arrivata fin lì con mezzi di risalita meccanica, ma per una volta tanto lascio stare il mio purismo e mi godo appieno la visione.. in fondo io me la sono conquistata metro dopo metro, solo con le mie forze e la mia tecnica !
Vado a visitare la croce di vetta, facendo la fila dietro a gente che, lentamente, risale i pochi gradini intagliati nella roccia, aiutandosi con un corrimano di corde. Un altro sguardo ingiù ed è ora di andare. Ho paura che la neve peggiori.
Invece la neve rimane buona fino all’attacco del ghiacciaio. Essendo presto, faccio una deviazione per andare al Refuge de Tortin. Ero convinto che fosse custodito, mentre in realtà è aperto esclusivamente per un gruppo del posto, che è lì per festeggiare il compleanno di alcuni bambini. Mi offrono della torta, scambiamo un po’ di chiacchiere e proseguo la mia discesa verso Siviez.
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