Barbie Dopo aver momentaneamente accantonato le altre mete ipotizzate per questa "3 giorni" (Val D'Aosta e Val Formazza) riesco a convincere Max ad un breve soggiorno all'Alpe Devero, sempre nel mio cuore per l' "imprinting" positivo dato all'inizio della mia esperienza escursionistica. Si preannunciano momenti di assoluto relax, a partire dal primo giorno....ma non sia mai ...vogliamo privarci di una piccola "sgambatina", giusto un piccolo allenamento in vista dell'Albrunpass previsto per domani??!! Rinviata così di qualche ora la "vita da spiaggia" sulle rive di Codelago, iniziamo la risalita a circa 2/3 del lago verso la Valdeserta, fidandomi della mia guida che ne decanta la bellezza dell'ambiente e attirata, come il solito canto delle sirene, dai rivoli d'acqua che allegramente ne discendono. Il percorso che costeggia il Rio Valdeserta è quanto di più entusiasmante ed elettrizzante possa esserci ai miei occhi. L'acqua che scorre intorno è energia pura per tutta la valle e mi investe completamente. Sul mio viso sento stampata una costante espressione di meraviglia per ogni pozza incontrata, ogni piccola e grande cascatella, ogni naturale "vasca idromassaggio", tutto minuziosamente memorizzato per soste programmate di lì a poco. E poi la frescura che la vicinanza dell'acqua regala insieme al bosco attraversato, a mitigare sulla pelle i raggi di sole di una giornata magnifica. Terminata la salita, la valle si apre in tutta la sua bellezza e varietà del paesaggio, un concentrato di ambienti vari che non sempre è dato ammirare insieme: verde e rigogliosa al centro ma, subito in prossimità, anche aspra e rocciosa, fino ad ammirare incombenti guglie all'apparenza fragili e instabili, meta dell'escursione di Max in solitaria prevista per il terzo giorno. In fondo alla valle, sulla sinistra, l'accesso al passo di Crampiolo, un ammasso di rocce e sfasciumi che non lascia dubbi circa l'impervietà del percorso: meglio in salita o in discesa? il dubbio è amletico e, vista anche la presenza di un piccolo nevaio, Max ne prevede la percorrenza in discesa. Vengo edotta dalla mia guida circa le frequentazioni di questa valle in invernale da parte degli scialpinisti, e già me la immagino completamente ammantata e silenziosa, con le tracce degli sci a sostituire quella del ruscello...e forse con la sua caratteristica baita al centro completamente sommersa dalla neve...La baita: a ridosso di un enorme masso erratico appare diroccata e in balìa degli eventi..eppure uno sguardo al suo interno ne rivela la funzione di riparo occasionale, fornita di elementi usurati dal tempo e di lontana memoria ma che senz'altro qualcuno ancora utilizza: stoviglie appese e altre vecchie suppellettili, una vecchia stufa arrugginita ma senz'altro sempre preziosa, nel sottotetto un tavolato di assi a fungere da giaciglio.. Fuori una famiglia da "casa nella prateria" consuma il suo pranzo "al sacco".. un'ipotetica Heidi versione bionda ci guarda con i suoi occhioni vispi e io mi soffermo sui suoi mini-scarponi che mi strappano un sorriso..ma oggi comunque si è fatta trasportare pigramente sulle spalle di papà, da vera reginetta della valle!
Max64 .......To Be Continued!
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