Pizzo Arera tra sole e nuvole
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Era da un po' di tempo che non andavo in Arera, d'estate c'ero salito una volta molti anni fa e in un'altra occasione d'inverno. Oggi, sotto proposta dell'amico pazzo Paolo, opto per tornare di nuovo nella valle del Riso.
Sosta caffè per me, sosta caffè con strudel e bianco per Paolo e ripartiamo. La salita fino al rifugio l'abbiamo fatta nelle nuvole, ogni tanto qualche sprazzo d'azzurro, ma almeno non c'è il solleone e la temperatura è davvero gradevole. Iniziamo la cresta della normale, in giro c'è un sacco di gente ma che sale ce n'è davvero poca; qualcuno fa il sentiero dei fiori, altri arrivan fino a metà per fare foto e scendono, tuttavia verso la cima vediamo correre diversi atleti che penso si stiano preparando alla Orobie Ultra Trail.
Ci concediamo qualche sosta fotografica poi sempre di buona lena arriviamo all'intaglio che separa lo spallone dalla cima. Il canalino attrezzato lo si supera facilmente, ci sono staffe e cavo che facilitano la progressione, tuttavia occorre prestare attenzione alla roccia perchè a tratti è davvero friabile, specie dentro il canale. Una volta usciti seguiamo i bolli e percorriamo l'ultimo tratto, senza via obbligata, che ci deposita direttamente alla croce. Qui ci fermiamo una decina di minuti, facciamo un salto a vedere il versante nord verso la Corna Piana poi riprendiamo la discesa. Data la qualità della roccia, qui bisogna far ballare la biglia, ho fatto un paio di scivoloni un po' dolorosi per cui ocio! Superiamo di nuovo il canalino e vediamo un gruppetto fermo perchè non se la sente di affrontarlo (poi al rifugio li troveremo di nuovo e con gioia ci diranno che sono riusciti a salire!).
Quattro parole di conforto e poi giù di nuovo mentre il sole gioca a nascondino tra le nuvole. Nei pressi del rifugio sentiamo la campana del pranzo, alle 12:30 ci rifocilliamo con dei pizzoccheri e attacchiam bottone con dei ragazzi di Milano, alle loro prime uscite in montagna. Dopo pranzo, scendiamo deviando per una baita poi al parcheggio andiamo a comprare del formaggio di malga dal pastore locale.
Una volta in auto, veloce sosta per vedere la Cattedrale Vegetale e via verso la calura della bassa.
Alla prossima!
Sosta caffè per me, sosta caffè con strudel e bianco per Paolo e ripartiamo. La salita fino al rifugio l'abbiamo fatta nelle nuvole, ogni tanto qualche sprazzo d'azzurro, ma almeno non c'è il solleone e la temperatura è davvero gradevole. Iniziamo la cresta della normale, in giro c'è un sacco di gente ma che sale ce n'è davvero poca; qualcuno fa il sentiero dei fiori, altri arrivan fino a metà per fare foto e scendono, tuttavia verso la cima vediamo correre diversi atleti che penso si stiano preparando alla Orobie Ultra Trail.
Ci concediamo qualche sosta fotografica poi sempre di buona lena arriviamo all'intaglio che separa lo spallone dalla cima. Il canalino attrezzato lo si supera facilmente, ci sono staffe e cavo che facilitano la progressione, tuttavia occorre prestare attenzione alla roccia perchè a tratti è davvero friabile, specie dentro il canale. Una volta usciti seguiamo i bolli e percorriamo l'ultimo tratto, senza via obbligata, che ci deposita direttamente alla croce. Qui ci fermiamo una decina di minuti, facciamo un salto a vedere il versante nord verso la Corna Piana poi riprendiamo la discesa. Data la qualità della roccia, qui bisogna far ballare la biglia, ho fatto un paio di scivoloni un po' dolorosi per cui ocio! Superiamo di nuovo il canalino e vediamo un gruppetto fermo perchè non se la sente di affrontarlo (poi al rifugio li troveremo di nuovo e con gioia ci diranno che sono riusciti a salire!).
Quattro parole di conforto e poi giù di nuovo mentre il sole gioca a nascondino tra le nuvole. Nei pressi del rifugio sentiamo la campana del pranzo, alle 12:30 ci rifocilliamo con dei pizzoccheri e attacchiam bottone con dei ragazzi di Milano, alle loro prime uscite in montagna. Dopo pranzo, scendiamo deviando per una baita poi al parcheggio andiamo a comprare del formaggio di malga dal pastore locale.
Una volta in auto, veloce sosta per vedere la Cattedrale Vegetale e via verso la calura della bassa.
Alla prossima!
Tourengänger:
Barbacan

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