Punta Gnifetti (4.554 m) da Indren
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Il quintetto, formato dal capo gruppo Luca ed i suoi seguaci Agnes, Fabrizio, Marcello e la sottoscritta, arriva ad Alagna presto il mattino e prende la funivia verso le ore 8 per arrivare ad Indren alle 9.
Decisione di qualche giorno prima di fare la Cima Zumstein (4.563 m), mai calpestata da nessuno di noi.
Il meteo gioca in nostro favore, la neve è perfetta e lo dimostra il numero elevato di sci alpinisti che si ammassano contro di noi in funivia.
Una volta ramponati e cosparsi di crema solare partiamo per risalire il canale proprio di fronte la funivia, a sinistra della via per salire a Punta Giordani.
Seguiamo le innumerevoli tracce e personalmente mi gusto il paesaggio tutt'attorno, visto per la prima ed ultima volta un anno fa.
A tratti ci soffermiamo per individuare le cime circostanti, a sinistra il Lyskamm, a destra la piramide Vincent, il Corno Nero ed il Cristo, fino ad arrivare senza alcun pericolo (crepacci praticamente zero o chiusi) al Colle del Lys. Il passo da qui rallenta per alcuni del gruppo. Fabrizio ed io arriviamo al bivio per lo Zumstein, qualche minuto e ci raggiunge il resto della ciurma che stanchi e preoccupati del forte vento decidono di abbandonare l' iniziale idea dello Zumstein e raggiungere "Capanna Margherita" (4.554 m). Così proseguiamo a destra per conquistare la vetta verso l'1. Ne approfittiamo per mangiare un panino al riparo.
Dopo un quarto d'ora di riposo riprendiamo la via di discesa, uguale all'andata per il primo tratto e poi deviando per il grande Cristo delle Vette (Balmenhorn). Degli scalini in staffa e corde permettono di risalire la roccia sul quale si trova. Lo aggiriamo e scendiamo dal pendio abbastanza ripido ma sicuro e senza crepacci. In direzione "Rifugio Città di Mantova" (3498 m), lasciandosi alle spalle il canale di salita dove la neve era troppo molle e lo rendeva poco sicuro, si trova un sentiero verticale parzialmente attrezzato di corde fisse. A posteriori lo sconsiglio: il terreno è estremamente franoso e bagnato, il rischio di scivolare e/o di scaricare sassi è molto elevato. Molto lentamente superiamo anche questo tratto, io con i pantaloni e le mani fradice ma salva! La difficoltà che ho indicato, T4+, è dovuta a questo breve ma pericoloso tratto.
Terminato questo tratto ci si ricollega sul sentiero che sale al Rifugio Città di Mantova ed in circa 10 minuti giungiamo alla funivia giusti in tempo per prendere l'ultimo rientro (ore 16.30) per Alagna.
Decisione di qualche giorno prima di fare la Cima Zumstein (4.563 m), mai calpestata da nessuno di noi.
Il meteo gioca in nostro favore, la neve è perfetta e lo dimostra il numero elevato di sci alpinisti che si ammassano contro di noi in funivia.
Una volta ramponati e cosparsi di crema solare partiamo per risalire il canale proprio di fronte la funivia, a sinistra della via per salire a Punta Giordani.
Seguiamo le innumerevoli tracce e personalmente mi gusto il paesaggio tutt'attorno, visto per la prima ed ultima volta un anno fa.
A tratti ci soffermiamo per individuare le cime circostanti, a sinistra il Lyskamm, a destra la piramide Vincent, il Corno Nero ed il Cristo, fino ad arrivare senza alcun pericolo (crepacci praticamente zero o chiusi) al Colle del Lys. Il passo da qui rallenta per alcuni del gruppo. Fabrizio ed io arriviamo al bivio per lo Zumstein, qualche minuto e ci raggiunge il resto della ciurma che stanchi e preoccupati del forte vento decidono di abbandonare l' iniziale idea dello Zumstein e raggiungere "Capanna Margherita" (4.554 m). Così proseguiamo a destra per conquistare la vetta verso l'1. Ne approfittiamo per mangiare un panino al riparo.
Dopo un quarto d'ora di riposo riprendiamo la via di discesa, uguale all'andata per il primo tratto e poi deviando per il grande Cristo delle Vette (Balmenhorn). Degli scalini in staffa e corde permettono di risalire la roccia sul quale si trova. Lo aggiriamo e scendiamo dal pendio abbastanza ripido ma sicuro e senza crepacci. In direzione "Rifugio Città di Mantova" (3498 m), lasciandosi alle spalle il canale di salita dove la neve era troppo molle e lo rendeva poco sicuro, si trova un sentiero verticale parzialmente attrezzato di corde fisse. A posteriori lo sconsiglio: il terreno è estremamente franoso e bagnato, il rischio di scivolare e/o di scaricare sassi è molto elevato. Molto lentamente superiamo anche questo tratto, io con i pantaloni e le mani fradice ma salva! La difficoltà che ho indicato, T4+, è dovuta a questo breve ma pericoloso tratto.
Terminato questo tratto ci si ricollega sul sentiero che sale al Rifugio Città di Mantova ed in circa 10 minuti giungiamo alla funivia giusti in tempo per prendere l'ultimo rientro (ore 16.30) per Alagna.
Tourengänger:
martynred

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