CORVEGIA - SASSO CANALE: ...andata e ritorno in cresta tra tanto divertimento e un pò di adrenalina!
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Innanzitutto ringrazio i diretti ed inconsapevoli ispiratori di questa mia bella escursione tra ripide e faticose dorsali e creste esposte e divertenti.
Cioè Max64, poi giorgio59m e i suoi Girovagandi ed infine pm1996
...a Max64 per il suo gran bel tentativo che fece, circa un anno fà, dal Sasso Canale alla Corvegia, passando appunto per la cresta. Quel suo percorso mi fece notevolmente incuriosire riguardo alla bella e selvaggia FIL DE LA CORVEGIA.
Quindi Bravo Max a Grazie Mille per l' ispirazione!
...a giorgio59m per la sua precisa e ben fatta relazione (maggio 2015) della salita alla cima della Corvegia dalla lunga e tosta dorsale che parte sopra l' Alpe Prato e che fece con i suoi amici Girovaghi.
Itinerario che ho copiato per la mia salita alla Corvegia stessa. (Anche se poi sbaglierò dorsale per i primi 400 metri di dislivello) :-))
...a pm1996, gran conoscitore ed estimatore della selvaggia e meravigliosa catena montuosa dei Muncech.
Le sue belle e dettagliate relazioni su queste montagne mi avevano fatto sperare (...sognare???) che oggi, dopo la salita alla cima della Corvegia e dopo aver percorso la cresta (a me completamente sconosciuta...) fino al Sasso Canale... forse avrei potuto tentare il severo e bellissimo Pizzo Ledù.
Forse....
Perchè nella realtà odierna tutto ciò è pura fantascienza per le mie gambe!
Non tanto per arrivarci (credo che in 3-4 ore sarei arrivato all' Intaglio del Ledù e poi chissà...) ma poi con che forze sarei ritornato indietro...?!
Se fossi arrivato in cima al Sasso Canale massimo per le 9,00 del mattino (anzichè le 10 e un quarto) magari ci avrei provato, anche se poi il lunghissimo ritorno e il gran caldo (che poi in discesa dalla Corvegia ho realmente patito molto...) mi avrebbero sicuramente stroncato alla grande!
Diciamo che per un serio tentativo, in giornata, CORVEGIA - PIZZO LEDU' dovevo arrivare prima in vetta al Sasso Canale e, sopratutto,... avere il passo e le gambe bioniche di ciolly, o Poge o Ser59
Comunque il primario intento era assolutamente la bella, selvaggia e misteriosa cresta che collega la Corvegia al Sasso Bianco e devo ammettere che mi sono divertito alla grande ad accarezzare questa sconosciuta cresta che presenta tratti facilissimi.. tratti facili, ma non banali.. ed infine tratti più complessi e piuttosto esposti e "psicologici".
Ora farò "parlare" le mie numerose foto e i relativi commenti, ma prima due brevi consigli:
1) Per la salita alla cima della Corvegia appena giungete all' Alpe Prato (mt.1353) NON andate a destra, bensì seguite la traccia di sentiero (prima accennata poi nettamente più marcata) posta circa a 20 metri a sinistra dell' Alpe Prato stessa.
Dopo essere usciti dal bosco, sempre seguendo questo sentiero, poco dopo troverete alla vostra sinistra un piccolo ometto di pietra. Qui abbandonare il sentiero e seguire l' evidentissima e ripida dorsale, dove incontrerete numerosi altri ometti di pietra.
2) La Cresta Corvegia - Sasso Bianco è caratterizzata da roccia veramente buona ed ottime lame, se state rigorosamente sul filo della cresta stessa.
Io l' ho percorsa interamente così, sia all' andata che al ritorno (a parte una placca di II°+, alta 7-8 metri, che ho arrampicato all' andata, ma che al ritorno ho preferito aggirare due metri a sinistra, visto che arrampicare in discesa, sulle placche, e ben più difficile che salirle...)
L' ultima parte della cresta presenta le difficoltà più alte.
Prima un III°+ molto esposto e psicologico e infine un III°/III°- abbastanza fisico... ovviamente sempre se state sul filo della cresta.
Infatti credo di aver visto, sopratutto per il tratto di III°+, dei possibili aggiramenti.. quindi NON sono passaggi obbligatori.
Stesso discorso per le bellissime placche...
Invece tanti tratti di I° e II° grado NON sempre sono aggirabili, anzi!
Credo che si rischia molto ad aggirarli, visto il terreno esposto e, alla vista, piuttosto friabile che non ispira nessuna fiducia.
Sia all' andata che al ritorno sono sempre stato sul filo della cresta dove la roccia è realmente solidissima.. molto bella ed ispira molta fiducia... anche se, ovviamente, il vuoto e l' esposizione si fà certamente sentire!
Medesimo discorso per tutte le belle placche che ho salito...
Ora vi lascio alle numerose foto che, spero, invoglieranno qualcuno a provare questa bella e selvaggia cresta.
Cari Saluti a Tutti...
Angelo
Cioè Max64, poi giorgio59m e i suoi Girovagandi ed infine pm1996
...a Max64 per il suo gran bel tentativo che fece, circa un anno fà, dal Sasso Canale alla Corvegia, passando appunto per la cresta. Quel suo percorso mi fece notevolmente incuriosire riguardo alla bella e selvaggia FIL DE LA CORVEGIA.
Quindi Bravo Max a Grazie Mille per l' ispirazione!
...a giorgio59m per la sua precisa e ben fatta relazione (maggio 2015) della salita alla cima della Corvegia dalla lunga e tosta dorsale che parte sopra l' Alpe Prato e che fece con i suoi amici Girovaghi.
Itinerario che ho copiato per la mia salita alla Corvegia stessa. (Anche se poi sbaglierò dorsale per i primi 400 metri di dislivello) :-))
...a pm1996, gran conoscitore ed estimatore della selvaggia e meravigliosa catena montuosa dei Muncech.
Le sue belle e dettagliate relazioni su queste montagne mi avevano fatto sperare (...sognare???) che oggi, dopo la salita alla cima della Corvegia e dopo aver percorso la cresta (a me completamente sconosciuta...) fino al Sasso Canale... forse avrei potuto tentare il severo e bellissimo Pizzo Ledù.
Forse....
Perchè nella realtà odierna tutto ciò è pura fantascienza per le mie gambe!
Non tanto per arrivarci (credo che in 3-4 ore sarei arrivato all' Intaglio del Ledù e poi chissà...) ma poi con che forze sarei ritornato indietro...?!
Se fossi arrivato in cima al Sasso Canale massimo per le 9,00 del mattino (anzichè le 10 e un quarto) magari ci avrei provato, anche se poi il lunghissimo ritorno e il gran caldo (che poi in discesa dalla Corvegia ho realmente patito molto...) mi avrebbero sicuramente stroncato alla grande!
Diciamo che per un serio tentativo, in giornata, CORVEGIA - PIZZO LEDU' dovevo arrivare prima in vetta al Sasso Canale e, sopratutto,... avere il passo e le gambe bioniche di ciolly, o Poge o Ser59
Comunque il primario intento era assolutamente la bella, selvaggia e misteriosa cresta che collega la Corvegia al Sasso Bianco e devo ammettere che mi sono divertito alla grande ad accarezzare questa sconosciuta cresta che presenta tratti facilissimi.. tratti facili, ma non banali.. ed infine tratti più complessi e piuttosto esposti e "psicologici".
Ora farò "parlare" le mie numerose foto e i relativi commenti, ma prima due brevi consigli:
1) Per la salita alla cima della Corvegia appena giungete all' Alpe Prato (mt.1353) NON andate a destra, bensì seguite la traccia di sentiero (prima accennata poi nettamente più marcata) posta circa a 20 metri a sinistra dell' Alpe Prato stessa.
Dopo essere usciti dal bosco, sempre seguendo questo sentiero, poco dopo troverete alla vostra sinistra un piccolo ometto di pietra. Qui abbandonare il sentiero e seguire l' evidentissima e ripida dorsale, dove incontrerete numerosi altri ometti di pietra.
2) La Cresta Corvegia - Sasso Bianco è caratterizzata da roccia veramente buona ed ottime lame, se state rigorosamente sul filo della cresta stessa.
Io l' ho percorsa interamente così, sia all' andata che al ritorno (a parte una placca di II°+, alta 7-8 metri, che ho arrampicato all' andata, ma che al ritorno ho preferito aggirare due metri a sinistra, visto che arrampicare in discesa, sulle placche, e ben più difficile che salirle...)
L' ultima parte della cresta presenta le difficoltà più alte.
Prima un III°+ molto esposto e psicologico e infine un III°/III°- abbastanza fisico... ovviamente sempre se state sul filo della cresta.
Infatti credo di aver visto, sopratutto per il tratto di III°+, dei possibili aggiramenti.. quindi NON sono passaggi obbligatori.
Stesso discorso per le bellissime placche...
Invece tanti tratti di I° e II° grado NON sempre sono aggirabili, anzi!
Credo che si rischia molto ad aggirarli, visto il terreno esposto e, alla vista, piuttosto friabile che non ispira nessuna fiducia.
Sia all' andata che al ritorno sono sempre stato sul filo della cresta dove la roccia è realmente solidissima.. molto bella ed ispira molta fiducia... anche se, ovviamente, il vuoto e l' esposizione si fà certamente sentire!
Medesimo discorso per tutte le belle placche che ho salito...
Ora vi lascio alle numerose foto che, spero, invoglieranno qualcuno a provare questa bella e selvaggia cresta.
Cari Saluti a Tutti...
Angelo
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