Sentiero delle Vasche e Canalone Belasa : Anello al Monte Moregallo
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Nella confusione mentale delle tante possibilità per la gita settimanale opto alla fine per mettere in atto un paio di ferratine, o meglio sentieri attrezzati, di cui avevo letto in passato. Il Sentiero delle Vasche ed il Canalone Belasa che si svolgono sul versante Sud del Monte Moregallo. Entrambi sono stati descritti da Hikriani come Simone86,
Froloccone e
Poncione tanto per citarne alcuni. Per la verità quando lessi le descrizioni delle vie su Vieferrate mi ero fatto l’idea di cose semplici se non banali, forse confrontandole a ferrate di ben maggiore impegno. Ho dovuto ricredermi. Innanzitutto la giornata scelta era la più calda del periodo; già alle 8 del mattino transitando a Tavernerio leggevo 28°C e al ritorno, a Varese, alle 18 circa si misuravano 36°C. Fortunatamente la quota bassa di partenza era compensata dal fresco del bosco e, a tratti, da refoli di brezza di valle che apparivano benedetti. Le due escursioni pur svolgendosi sullo stesso monte sono quanto di più diverso si possa pensare per cui le descrivo separatamente.
Il Sentiero delle Vasche
Lasciata l’auto in un bellissimo parcheggio in frazione Caserta di Valmadrera ci si incammina subito per un bel viale lastricato che conduce al Santuario di San Martino localmente noto come Santuario della Madonna del Latte. Da qui iniziano parecchi degli innumerevoli ben segnalati sentieri della zona ben mantenuti dalla onnipresente OSA che svolge una opera davvero meritoria. Quello delle Vasche inizia quasi subito e immediatamente rimango perplesso. Immaginavo un sentiero che corresse nel bosco lungo il Torrente Inferno con tinte e luci disneyane e invece mi attendono innumerevoli guadi su pietre rese viscide, salti di roccia discesi dalle acque che bisogna risalire arrampicando o avvalendosi di qualche catena o staffa predisposte all’uopo. Intendiamoci, nulla di difficile ma sicuramente distante dall’idea che me ne ero fatta. Comunque ritengo che non sia adatto a bambini o a persone senza molta esperienza. In compenso è molto godevole e ad ogni nuova cascatella, pozza, acqua improvvisamente veloce oppure dolcemente fluente verso valle mi felicitavo per essere lì. Dimentico del tempo che scorreva scattavo foto e filmati in grande quantità cercando di fissare anche il canto gioioso degli uccelli e delle fresche acque. Ne è venuto fuori il sottostante piccolo contributo che spero possa far condividere almeno in parte le emozioni che ho provato.
Dopo circa 1h20’ di questa goduria cui solo gli ottimi scarponi North Face si ribellavano dovendo affrontare almeno una decina di guadi cui umilmente facevano fronte arrivavo al termine del Sentiero delle Vasche in località Taja Sass. Per concludere questa prima parte devo dire che il sentiero fatto in discesa risulterebbe ben più difficile e rischioso e che sicuramente le condizioni di piena o meno del torrente possono complicare o facilitare il percorso.
Il tratto di collegamento
Dalla località Taja Sass si arriva in breve ad un largo e comodo sentiero che in circa 2,5 km e 1h15’ porta con modesta pendenza alla località Fonte di Sambrosera. Lungo il sentiero si possono incrociare tante altre vie che raggiungono interessanti località, sempre molto ben segnalate come Corno Birone, Cornizzolo, Sasso Malascarpa, Pianezzo nonché altre vie come il Sentiero Luisin. Si arriva alla bella località di San Tommaso raggiungibile comodamente da Valmadrera e meta di tante gite familiari pur essendo punto di transito per raggiungere pure palestre di roccia, ferrate e percorsi alpinistici. Lascio riposare i tecnologici bastoncini nello zaino pensando che come per le Vasche non li avrei usati neanche nel Canalone e raccolgo un bel ramo tagliato a bastone, quelli di una volta, sorprendendomi di come sia in fondo confortevole cingere con la mano il suo legno ancora vigoroso. Strada facendo mi ci affezionerò. Arrivo infine alla bella Fonte di Sambrosera che è un punto nevralgico nella sentieristica locale e dove faccio una bella pausa rinfrescante.
Il Canalone Belasa
Subito dopo la Fonte si imbocca il primo sentiero sulla sx, segnato da bolli rossi, dove non mi pare di aver visto alcuna indicazione ma sono convinto che sia l’inizio del Canalone. Poco dopo, in una piccola nicchia, vedo una Madonnina (il posto è ricco di Madonne cui evidentemente i locali si rivolgevano con devozione). Il sentiero prosegue tra la vegetazione folta e appaiono le prime roccette. Più avanti la situazione si complica: per alcune rocce si sale con difficoltà che non eccedono il II UIAA mentre altre dove appigli e appoggi si rarefanno qualche catena offre un aiutino. Il percorso è sicuramente alpinistico e selvaggio e sarà apprezzato dagli amanti del genere “wild” mentre per altri potrebbe risultare di noia estrema chiuso com’è nel bosco, con la visuale che si apre solo in alto, quasi alla fine. Devo dire che i salti rocciosi da superare non sono di altezza eccessiva, si parla di 3-5 metri ma per coloro che si fanno un vanto di “non toccare la catena”, quasi che sia stata messa lì solo per bellezza, raccomando estrema attenzione dato che un appiglio sfuggito può costare un arto rotto e lassù…non passa molta gente. Un altro aspetto da curare è la ricerca della via perché i bolli sbiaditi risultano poco visibili e le diramazioni laterali apparentemente “retta via” possono risultare del tutto errate. Ho percorso convinto un centinaio di metri di un budello rivelatosi cieco e ho dovuto ridiscendere fino al giusto itinerario cosa che dato l’ambiente e le difficoltà non è per nulla agevole. In alcuni momenti la calura era davvero elevata e respiravo aria infuocata. Talvolta un leggero venticello offriva un breve conforto. In poco più di 2h, dopo che la parte rocciosa era terminata ed avevo percorso il sentierino che taglia i prati terminali scoscesi e pericolosi, con le ultime catene che aiutavano nel salire le rocce sotto la vetta mi ritrovavo vicino alla bella Madonnina con annessa Croce e vista stupenda. Qui sotto un filmino mostrerà in modo più dinamico alcuni aspetti del mio itinerario.
Il Ritorno
Dato che c’ero ho voluto ritornare per una via che non avevo mai percorsa che transita per il Sasso Preguda ignorando poi la deviazione che riporta alla Fonte Sambrosera, che invece consiglio vivamente, scende fin sopra alla località Belvedere e prosegue per Valmadrera. Percorso spettacolare, grande vista sui laghi e su San Martino, Grigne e Resegone, offuscati dalla grande umidità che il caldo convogliava in alto. Unico inconveniente la risalita di un 100 m nel bosco sopra Valmadrera che conviene evitare scendendo ancora da Sambrosera o da San Tommaso. Arrivato in paese qualche circonvoluzione alla ricerca dell’auto cui alcuni local non hanno dato alcun contributo fattivo.
In conclusione: una gita coi fiocchi!
Nota: Vistosi svarioni della traccia GPS nel Canalone
Pillole….della giornata:
Dislivello 1275m
Lunghezza totale 13,7 km
Tempo lordo 7h45’
Soste & errori 40’
Tempo netto 7h05’

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