Alla scoperta di Veglia e dei suoi laghi
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Oggi son venuto in Veglia perchè non c'ero mai stato.
Ho provato a fare un'ampia esplorazione, per quanto le mie forze e la neve ancora abbondante sopra i 2000 metri mi consentissero.
- A Ponte Campo ho preso la gippabile per l'alpe che nella prima parte sale aggressiva per poi rilassarsi e correre pianeggiante sulle impressionanti gole del torrente Cairasca.
- Superata la Porteia, la porta dell'alpe, ho girato a sinistra verso le baite di Cianciavero che sono sovrastate dall'imponente mole del Monte Leone, il re delle lepontine in quanto il più alto.
- Il sentiero procede tranquillo sino alle Marmitte dei Giganti, quindi nei pressi del Pian Cucco, prende a salire ripido serpeggiando tra rododendri. E' questa la via facile per il Lago d'Avino, per quella ripida occorre girare a sinistra ad una segnalazione su roccia poco più sotto. Qualche residua neve non ostacola la progressione ed alla fine esco su un pianoro a 2300 metri dominato dalla parete del Leone. Poco più in basso c'è il lago d'Avino, mia prima meta di giornata che raggiungo in due ore abbondanti dalla partenza.
- Rimango alto sul lago, procedo a ritroso a trovare un segnavia per il lago delle Streghe, percorro la pianeggiante traccia che mi fa attraversare numerosi e delicati canali carichi di neve. Il vento che a volta sembra tirarmi giù, non aiuta il mio proverbiale timore su questo terreno, pertanto vado molto adagio sino all'ultimo canale che devo discendere per ritrovare il sentiero. E' questo il tratto che mi fa propendere per una valutazione T3; tra un paio di settimane, la via tornerà ad essere T2.
- Ora su prati e poi per boschi, mi calo agli idialliaci laghi delle Streghe, due piccoli specchi d'acqua conseguenti e comunicanti.
- Dai laghetti scendo alla piana di Veglia e mi immetto sulla stradina che ne percorre il periplo. Rispetto al vicino Devero, qui l'ambiente è molto imtimo e solitario, probabilmente per l'impossibilità di giungervi in auto.
- Supero gli agglomerati di Aione, Ponte e Cornù, quindi salgo al bel rifugio CAI Arona dal quale parte la via per il terzo lago di giornata: il lago Bianco.
- Prima una costola boschiva, poi un pianoro dove tirare il fiato, quindi la salita faticosissima tra pietraie e rododendri per giungere alla conca completamente innevata dove risiede il lago Bianco, anch'esso coperto di neve tranne qualche chiazza d'acqua emergente. (circa un'ora dal rifugio). In entrambe la salite di giornata ho percepito il sapore dell'alta montagna: spazi immensi, silenzio rotto dal vento, una sensazione certo emozionante ma anche, per qualche verso, spaventosa.
- Per la stessa via di salita, ritorno al Rifugio, scendo di nuovo sulla stradina e chiudo il periplo della piana che mi riporta alla Porteia e dunque giù per la gippabile (tagliabile in alcuno punti) all'auto che mi attende a Ponte Campo da otto ore.
Un plauso a chi gestisce sentieri e segnaletica, tutto molto logico e ben tenuto.
Tempi con 45 minuti di pause e dislivelli tarati ai numerosi up&down per raggiungere i tre laghi che circondano in quota l'alpe. Da ogni dove, vista mozzafiato sul Monte Leone!
Sviluppo: 20 km circa; SE; 35 km circa.
Ho provato a fare un'ampia esplorazione, per quanto le mie forze e la neve ancora abbondante sopra i 2000 metri mi consentissero.
- A Ponte Campo ho preso la gippabile per l'alpe che nella prima parte sale aggressiva per poi rilassarsi e correre pianeggiante sulle impressionanti gole del torrente Cairasca.
- Superata la Porteia, la porta dell'alpe, ho girato a sinistra verso le baite di Cianciavero che sono sovrastate dall'imponente mole del Monte Leone, il re delle lepontine in quanto il più alto.
- Il sentiero procede tranquillo sino alle Marmitte dei Giganti, quindi nei pressi del Pian Cucco, prende a salire ripido serpeggiando tra rododendri. E' questa la via facile per il Lago d'Avino, per quella ripida occorre girare a sinistra ad una segnalazione su roccia poco più sotto. Qualche residua neve non ostacola la progressione ed alla fine esco su un pianoro a 2300 metri dominato dalla parete del Leone. Poco più in basso c'è il lago d'Avino, mia prima meta di giornata che raggiungo in due ore abbondanti dalla partenza.
- Rimango alto sul lago, procedo a ritroso a trovare un segnavia per il lago delle Streghe, percorro la pianeggiante traccia che mi fa attraversare numerosi e delicati canali carichi di neve. Il vento che a volta sembra tirarmi giù, non aiuta il mio proverbiale timore su questo terreno, pertanto vado molto adagio sino all'ultimo canale che devo discendere per ritrovare il sentiero. E' questo il tratto che mi fa propendere per una valutazione T3; tra un paio di settimane, la via tornerà ad essere T2.
- Ora su prati e poi per boschi, mi calo agli idialliaci laghi delle Streghe, due piccoli specchi d'acqua conseguenti e comunicanti.
- Dai laghetti scendo alla piana di Veglia e mi immetto sulla stradina che ne percorre il periplo. Rispetto al vicino Devero, qui l'ambiente è molto imtimo e solitario, probabilmente per l'impossibilità di giungervi in auto.
- Supero gli agglomerati di Aione, Ponte e Cornù, quindi salgo al bel rifugio CAI Arona dal quale parte la via per il terzo lago di giornata: il lago Bianco.
- Prima una costola boschiva, poi un pianoro dove tirare il fiato, quindi la salita faticosissima tra pietraie e rododendri per giungere alla conca completamente innevata dove risiede il lago Bianco, anch'esso coperto di neve tranne qualche chiazza d'acqua emergente. (circa un'ora dal rifugio). In entrambe la salite di giornata ho percepito il sapore dell'alta montagna: spazi immensi, silenzio rotto dal vento, una sensazione certo emozionante ma anche, per qualche verso, spaventosa.
- Per la stessa via di salita, ritorno al Rifugio, scendo di nuovo sulla stradina e chiudo il periplo della piana che mi riporta alla Porteia e dunque giù per la gippabile (tagliabile in alcuno punti) all'auto che mi attende a Ponte Campo da otto ore.
Un plauso a chi gestisce sentieri e segnaletica, tutto molto logico e ben tenuto.
Tempi con 45 minuti di pause e dislivelli tarati ai numerosi up&down per raggiungere i tre laghi che circondano in quota l'alpe. Da ogni dove, vista mozzafiato sul Monte Leone!
Sviluppo: 20 km circa; SE; 35 km circa.
Tourengänger:
rochi

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Kommentare (9)