Monti Chiappo ed Ebro da Caldirola (AL)
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Il tempo sulle Alpi è piovoso, mi sposto sugli Appennini dove dovrebbe essere nuvoloso senza pioggia. La prima sorpresa è vedere un capriolo in Val Curone a pochi passi dalla strada. Arrivato a Caldirola posso lasciare l’auto nel parcheggio della seggiovia e del camping (a 700 metri dal paese) oppure in quello più alto, all’inizio del sentiero 106 e dove c’è la colonia per vacanze (1.3 km dopo). Il primo obiettivo sono i monti Ebro e Chiappo, montagne erbose di altezza analoga (1700 più o meno 1, secondo le fonti) separate dalla Bocca di Crenna. Poi, se voglio fare l’anello fino al Monte Giarolo che è proprio sopra il paese, due km di asfalto li devo fare all’inizio o alla fine. Scelgo il parcheggio alto e in seguito eviterò l’asfalto perché NON farò l’anello completo.
Comincio col raggiungere il rifugio Orsi tramite la sterrata che poi diventa sentiero, in buona parte nel bosco. Purtroppo le nuvole rendono la giornata nebbiosa. La struttura oggi è custodita e ne approfitto per una breve pausa di ristoro. Dal rifugio ci sono due possibilità: a destra si sale al Monte Ebro, a sinistra al Monte Chiappo. Scelgo quest’ultima, lungo la sterrata 103 che sale al Chiappo passando per le Stalle di Salogni e la Bocca di Crenna. Dopo 15 minuti si presenta un bivio: a destra il sentiero 108 accorcia la salita raggiungendo più direttamente il crinale. Lo seguo e dove esso è incerto cerco i segni bianco-rossi e le “X” gialle, fino a sbucare su terreno aperto sui pendii nord dell’Ebro.
Qui il sentiero si perde, la segnaletica finora inappuntabile scompare, o forse sono io che li perdo, comunque invece di scendere lungo la cresta est dell’Ebro fino alla Bocca di Crenna, complice la nebbia scendo lungo una dorsale che va a nord. Accortomi dell’errore torno su e tagliando a mezzacosta il pendio erboso arrivo sul crinale est dell’Ebro, da percorrere in discesa fino alla Bocca di Crenna. Voglio forse venire in Appennino con la nebbia e non sbagliare strada almeno una volta? Un’ampia schiarita mi mostra tutto l’itinerario per il Chiappo, ancora 100 metri di discesa per la dorsale nord e avrei intercettato la sterrata. Comunque ora sono sulla cresta giusta e sceso alla Bocca di Crenna inizio a salire il comodo sentiero che porta sul Monte Chiappo passando per il poco marcato Monte Prenardo. Semino via via una comitiva di Vogheresi e Tortonesi, tranne il più giovane col quale chiacchiero nell’ultimo tratto, ed entro nel bar-rifugio in cima al Chiappo un istante prima che si scateni un furioso temporale.
Nemmeno mi ricordavo che il bar-rifugio Monte Chiappo ci fosse e comunque non mi sarei aspettato di trovarlo aperto, invece una coppia di ragazzi svolge questo servizio tutto l’anno di sabato e domenica e tutti i giorni in luglio e agosto. Prossimamente sperano di avere anche qualche camera, per aumentare l’offerta logistica lungo la “Via del Sale”, il percorso escursionistico che collega la provincia di Pavia a Genova.
Qui si incontrano Piemonte, Lombardia e Emilia-Romagna, la Liguria è a 10 km e infatti da queste parti si corre il “Quattro Regioni”, noto rally automobilistico e per generazioni di appassionati studenti tradizionale occasione per marinare la scuola (“Come mai tante assenze sabato?” disse una volta un preside. “Ho avuto mal di testa”, “E’ stata male mia mamma”, “Abbiamo portato all’ospedale mia sorella”, “Sono andato a vedere il rally, il Quattro Regioni” disse infine un mio amico. “Almeno lei è stato sincero!”).
Lasciato passare il temporale, ridiscendo alla Bocca di Crenna e percorro stavolta in salita la cresta est dell’Ebro fino in cima. Da qui scendo sulla cresta opposta fino al primo colle. Vorrei continuare fino alla cima successiva, il Monte Cosfrone, e poi proseguire sul crinale da sud a nord per cime minori almeno fino al Monte Gropà, posto circa sulla verticale del parcheggio, ma nuvole temporalesche si addensano quindi per il sentierino 106 scendo al rifugio Orsi e da qui torno al punto di partenza.
L’escursione è da ripetere in primavera o autunno, ampliando l’anello e con un tempo migliore. E se cade la neve, anche d’inverno.
Comincio col raggiungere il rifugio Orsi tramite la sterrata che poi diventa sentiero, in buona parte nel bosco. Purtroppo le nuvole rendono la giornata nebbiosa. La struttura oggi è custodita e ne approfitto per una breve pausa di ristoro. Dal rifugio ci sono due possibilità: a destra si sale al Monte Ebro, a sinistra al Monte Chiappo. Scelgo quest’ultima, lungo la sterrata 103 che sale al Chiappo passando per le Stalle di Salogni e la Bocca di Crenna. Dopo 15 minuti si presenta un bivio: a destra il sentiero 108 accorcia la salita raggiungendo più direttamente il crinale. Lo seguo e dove esso è incerto cerco i segni bianco-rossi e le “X” gialle, fino a sbucare su terreno aperto sui pendii nord dell’Ebro.
Qui il sentiero si perde, la segnaletica finora inappuntabile scompare, o forse sono io che li perdo, comunque invece di scendere lungo la cresta est dell’Ebro fino alla Bocca di Crenna, complice la nebbia scendo lungo una dorsale che va a nord. Accortomi dell’errore torno su e tagliando a mezzacosta il pendio erboso arrivo sul crinale est dell’Ebro, da percorrere in discesa fino alla Bocca di Crenna. Voglio forse venire in Appennino con la nebbia e non sbagliare strada almeno una volta? Un’ampia schiarita mi mostra tutto l’itinerario per il Chiappo, ancora 100 metri di discesa per la dorsale nord e avrei intercettato la sterrata. Comunque ora sono sulla cresta giusta e sceso alla Bocca di Crenna inizio a salire il comodo sentiero che porta sul Monte Chiappo passando per il poco marcato Monte Prenardo. Semino via via una comitiva di Vogheresi e Tortonesi, tranne il più giovane col quale chiacchiero nell’ultimo tratto, ed entro nel bar-rifugio in cima al Chiappo un istante prima che si scateni un furioso temporale.
Nemmeno mi ricordavo che il bar-rifugio Monte Chiappo ci fosse e comunque non mi sarei aspettato di trovarlo aperto, invece una coppia di ragazzi svolge questo servizio tutto l’anno di sabato e domenica e tutti i giorni in luglio e agosto. Prossimamente sperano di avere anche qualche camera, per aumentare l’offerta logistica lungo la “Via del Sale”, il percorso escursionistico che collega la provincia di Pavia a Genova.
Qui si incontrano Piemonte, Lombardia e Emilia-Romagna, la Liguria è a 10 km e infatti da queste parti si corre il “Quattro Regioni”, noto rally automobilistico e per generazioni di appassionati studenti tradizionale occasione per marinare la scuola (“Come mai tante assenze sabato?” disse una volta un preside. “Ho avuto mal di testa”, “E’ stata male mia mamma”, “Abbiamo portato all’ospedale mia sorella”, “Sono andato a vedere il rally, il Quattro Regioni” disse infine un mio amico. “Almeno lei è stato sincero!”).
Lasciato passare il temporale, ridiscendo alla Bocca di Crenna e percorro stavolta in salita la cresta est dell’Ebro fino in cima. Da qui scendo sulla cresta opposta fino al primo colle. Vorrei continuare fino alla cima successiva, il Monte Cosfrone, e poi proseguire sul crinale da sud a nord per cime minori almeno fino al Monte Gropà, posto circa sulla verticale del parcheggio, ma nuvole temporalesche si addensano quindi per il sentierino 106 scendo al rifugio Orsi e da qui torno al punto di partenza.
L’escursione è da ripetere in primavera o autunno, ampliando l’anello e con un tempo migliore. E se cade la neve, anche d’inverno.
Tourengänger:
andrea62

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Kommentare (4)