Monte delle Scale: Direttissima di Sassalta - Alta Valtellina
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Bella montagna il Monte della Scale, a picco sopra Premadio e con tante vestigia della Grande Guerra. Il fatto di fare da spalla e sostegno ai laghi di Cancano ha determinato lo scavo, decenni fa, di una condotta per portare l'acqua dei laghi alla Centrale elettrica A2A di Premadio. Alcune vestigia dello scavo si vedono sulla cresta sud, rocciosa, sulla quale era presente una traccia che recentemente la Guida Alpina di Bormio Eraldo Meraldi ha reso di nuovo praticabile e che la Rivista Montagne Divertenti ha presentato al pubblico degli appassionati.
Partiti, con Umberto, in una giornata coperta con pioggerellina fine, con l'idea di andare solo a dare un'occhiata all'attacco, di punto in punto siamo arrivati in cima e, essendo ancora coperta di neve la via normale, siamo scesi dalla traccia che segue la vecchia mulattiera militare della parete ovest, molto degradata e delicata per il terreno e l'esposizione.
Descrivo l'itinerario per gli interessati: di fronte al posteggio si entra in uno spazio sterrato, sulla destra orografica del fiume e si arriva, dopo una ventina di metri, all'inizio di un sentiero segnalato che sale a sinistra.
Si segue la traccia a risvolti fino ad arrivare ad un grande masso erratico con scritta in rosso e in grande 1480 e, guardando a sinistra, si vede un traliccio elettrico (il n° 5) con una freccina rossa dipinta su uno dei "piedi". Si segue la direzione e inizia la traccia, sempre abbastanza evidente e con occasionali ometti che confortano l'escursionista. Si sale quasi in verticale, tra i mughi e con alcuni passaggi su roccette, guadagnando quota in fretta; ad un certo punto si inizia a salire sul lato sinistro dell'ampio cono di deiezione dello scavo della condotta. L'ambiente è molto bello, selvaggio e (probabilmente) panoramico sull'Alta Valle e sulle montagne circostanti. Verso quota 1800 si intravede la Piazzola A2A, scavata nella roccia, con la finestra di aerazione della condotta, e una stazione dell'Arpa. L'arrivo alla piazzola, a picco e con alcuni passaggi di arrampicata e una corda fissa fan venire in mente le finestre della ferrovia sulla NordWand dell'Eiger (giusto per darci un tono.....). Dalla piazzola si cerca, verso nordest, l'inizio di una cengetta rocciosa a risvolti, con cavo di acciaio di sicurezza, che porta sul pianoro sovrastante dove si notano delle fondamenta di vecchie costruzioni. Quindi, tenendo la destra si deve trovare una traccia, con radi ometti, che penetra nei mughi e permette di superare i due costoni superiori, separati da una cengetta che rappresenta un passaggio obbligato. Pur avendo un inizio da cercare, la salita nei mughi è ben pulita e permette di guadagnare parecchio dislivello fino a portarsi all'inizio dell'ultima parte, in cresta e con qualche esposizione e passo di semplice arrampicata, che supera una serie di cimette crescenti fino a vedere in alto a sinistra la croce di vetta della cima SE. Iniziati ad attraversare alcuni nevai siam scesi sul lato ovest della montagna, al Forte militare della Grande Guerra e percorso la traccia in discesa verso le Torri di Fraele dove ci aspettava, sotto la pioggierella, un auto provvidenziale....
Panorami zero ma ambiente molto affascinante per la nebbia, consigliabile per l'ambiente wild, mai troppo difficile e/o pericoloso pur essendo sempre a picco sulla valle..... Consigliabilissimo ad escursionisti esperti!
Partiti, con Umberto, in una giornata coperta con pioggerellina fine, con l'idea di andare solo a dare un'occhiata all'attacco, di punto in punto siamo arrivati in cima e, essendo ancora coperta di neve la via normale, siamo scesi dalla traccia che segue la vecchia mulattiera militare della parete ovest, molto degradata e delicata per il terreno e l'esposizione.
Descrivo l'itinerario per gli interessati: di fronte al posteggio si entra in uno spazio sterrato, sulla destra orografica del fiume e si arriva, dopo una ventina di metri, all'inizio di un sentiero segnalato che sale a sinistra.
Si segue la traccia a risvolti fino ad arrivare ad un grande masso erratico con scritta in rosso e in grande 1480 e, guardando a sinistra, si vede un traliccio elettrico (il n° 5) con una freccina rossa dipinta su uno dei "piedi". Si segue la direzione e inizia la traccia, sempre abbastanza evidente e con occasionali ometti che confortano l'escursionista. Si sale quasi in verticale, tra i mughi e con alcuni passaggi su roccette, guadagnando quota in fretta; ad un certo punto si inizia a salire sul lato sinistro dell'ampio cono di deiezione dello scavo della condotta. L'ambiente è molto bello, selvaggio e (probabilmente) panoramico sull'Alta Valle e sulle montagne circostanti. Verso quota 1800 si intravede la Piazzola A2A, scavata nella roccia, con la finestra di aerazione della condotta, e una stazione dell'Arpa. L'arrivo alla piazzola, a picco e con alcuni passaggi di arrampicata e una corda fissa fan venire in mente le finestre della ferrovia sulla NordWand dell'Eiger (giusto per darci un tono.....). Dalla piazzola si cerca, verso nordest, l'inizio di una cengetta rocciosa a risvolti, con cavo di acciaio di sicurezza, che porta sul pianoro sovrastante dove si notano delle fondamenta di vecchie costruzioni. Quindi, tenendo la destra si deve trovare una traccia, con radi ometti, che penetra nei mughi e permette di superare i due costoni superiori, separati da una cengetta che rappresenta un passaggio obbligato. Pur avendo un inizio da cercare, la salita nei mughi è ben pulita e permette di guadagnare parecchio dislivello fino a portarsi all'inizio dell'ultima parte, in cresta e con qualche esposizione e passo di semplice arrampicata, che supera una serie di cimette crescenti fino a vedere in alto a sinistra la croce di vetta della cima SE. Iniziati ad attraversare alcuni nevai siam scesi sul lato ovest della montagna, al Forte militare della Grande Guerra e percorso la traccia in discesa verso le Torri di Fraele dove ci aspettava, sotto la pioggierella, un auto provvidenziale....
Panorami zero ma ambiente molto affascinante per la nebbia, consigliabile per l'ambiente wild, mai troppo difficile e/o pericoloso pur essendo sempre a picco sulla valle..... Consigliabilissimo ad escursionisti esperti!
Tourengänger:
danicomo

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Kommentare (16)