Punta Pozzolo 2081 m
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Ossola sconosciuta e da noi poco frequentata…
Trovo su Hikr questa cima ma, come sarà messa a neve? Sicuramente fino al bivacco sarà pulito poi…chiedo info a
Veget. Dopo questa settimana di acqua ininterrotta e di cieli coperti non è che possa dirmi molto ma, secondo lui, è un giro fattibile, cosa che effettivamente sarà…
Lasciata l’auto a Beura partiamo subito con una viscida e ripida mulattiera che fortunatamente termina all’Alpe Cresta. Il sentiero si fa ora meno ripido e più piacevole, passiamo vari alpeggi e resti di alpeggi e giungiamo al Bivacco Pozzoli dove facciamo una sosta. Bivacco molto bello, ben tenuto e con uno splendido panorama…e, penso di aver trovato l’errore!
Proseguiamo per l’Alpe omonima dove troviamo dei cartelli che indicano la Punta Pozzolo. Da qui non ci sono più bolli ma la traccia è ben visibile e segnalata da qualche ometto. In ogni caso, raggiunta la pietraia bisogna puntare all’intaglio della Scala di Pozzolo ben visibile alla nostra dx.
Raggiunta la dorsale il sentiero prende a scendere, per raggiungere la punta bisogna abbandonarlo e prendere a salire per traccia la ripida dorsale erbosa.
Appena prendiamo a salire comincia a tuonare. Le cime della Val Grande sono sotto una coltre nero pece e qui vicino sta già piovendo, qualche goccia arriva anche a noi che al momento siamo al sole. Prendere acqua su questo pendio penso sia molto sconsigliabile per cui, per quanto possibile, viste le pendenze, cerchiamo di affrettarci, raggiungiamo la cima, una foto veloce e subito in discesa. Tuoni e acqua continuano e spero che se il temporale deve raggiungerci ci dia almeno il tempo di arrivare alla Scala.
Raggiungiamo sia la scala sia l’alpe Pozzolo, il temporale sembra fermo sulla Val Grande per cui, anche se non nel modo che volevamo, continuiamo verso Cortevecchio prendendo il traverso che unisce l’Alpe Pozzolo a Cortevecchio.
Raggiunte le baite ne troviamo una con tavolino e ci fermiamo per la sosta pranzo. Su di noi torna il sole ma in lontananza ancora si vedono nubi minacciose.
Ripresa la discesa, per non ripassare tutti gli alpeggi fatti in salita seguiamo l’indicazione Cai per scendere direttamente a Quarata. Ora vorrei fare un piccolo appunto al Cai. Se si mette un cartello segnavia, almeno qualche bollo e qualche altro cartello dovrebbe esserci anche in seguito, per lo meno ai bivi, invece dopo quest’unica indicazione più nulla! Scendiamo quindi ripidamente seguendo la traccia, troviamo dei bolli gialli ma è subito evidente che non sono da seguire per cui continuiamo il ripida discesa e raggiungiamo l’Alpe Carregia. Fino a ora tutto bene. Qui il sentiero un poco si perde ma si ritrova facilmente rientrati nel bosco. Il sentiero è ora più evidente grazie al fatto che rimane in mezzo ai mirtilli. Il problema sorge, almeno per noi, una volta giunti all’alpe Croppo inferiore (ruderi). Il sentiero più evidente continua a scendere a dx dell’Alpe ma ben presto sembra sparire e poi secondo carta e GPS non dovrebbe andare da quella parte. Quindi passiamo in mezzo ai ruderi dell’alpe e seguiamo una labile traccia che sparisce tra rami spezzati e alberi abbattuti. Ritorniamo sui nostri passi provando a seguire l’altra traccia ma come previsto a breve sparisce. Ritorniamo quindi all’alpe, riprendiamo la traccia precedente e proseguendo ne troviamo una più evidente che prende a scendere piuttosto ripidamente. A un certo punto smettiamo di scendere e cominciamo a spostarci in traverso, tra gli alberi ci appare l’Alpe Fiesco e diventa evidente che ci stiamo spostando da quella parte. Ci siamo persi definitivamente il sentiero per Quarata. Poco male da Fiesco riprendiamo il sentiero fatto all’andata e torniamo a Beura!
Come detto in precedenza qualche bollo o indicazione su quel sentiero sarebbe gradita, in alternativa forse sarebbe meglio non mettere nulla!
A Beura e al Bivacco Pozzolo c'è l'avviso sull'inagibilità del bivacco Ragozzale a causa degli animali.
Trovo su Hikr questa cima ma, come sarà messa a neve? Sicuramente fino al bivacco sarà pulito poi…chiedo info a

Lasciata l’auto a Beura partiamo subito con una viscida e ripida mulattiera che fortunatamente termina all’Alpe Cresta. Il sentiero si fa ora meno ripido e più piacevole, passiamo vari alpeggi e resti di alpeggi e giungiamo al Bivacco Pozzoli dove facciamo una sosta. Bivacco molto bello, ben tenuto e con uno splendido panorama…e, penso di aver trovato l’errore!
Proseguiamo per l’Alpe omonima dove troviamo dei cartelli che indicano la Punta Pozzolo. Da qui non ci sono più bolli ma la traccia è ben visibile e segnalata da qualche ometto. In ogni caso, raggiunta la pietraia bisogna puntare all’intaglio della Scala di Pozzolo ben visibile alla nostra dx.
Raggiunta la dorsale il sentiero prende a scendere, per raggiungere la punta bisogna abbandonarlo e prendere a salire per traccia la ripida dorsale erbosa.
Appena prendiamo a salire comincia a tuonare. Le cime della Val Grande sono sotto una coltre nero pece e qui vicino sta già piovendo, qualche goccia arriva anche a noi che al momento siamo al sole. Prendere acqua su questo pendio penso sia molto sconsigliabile per cui, per quanto possibile, viste le pendenze, cerchiamo di affrettarci, raggiungiamo la cima, una foto veloce e subito in discesa. Tuoni e acqua continuano e spero che se il temporale deve raggiungerci ci dia almeno il tempo di arrivare alla Scala.
Raggiungiamo sia la scala sia l’alpe Pozzolo, il temporale sembra fermo sulla Val Grande per cui, anche se non nel modo che volevamo, continuiamo verso Cortevecchio prendendo il traverso che unisce l’Alpe Pozzolo a Cortevecchio.
Raggiunte le baite ne troviamo una con tavolino e ci fermiamo per la sosta pranzo. Su di noi torna il sole ma in lontananza ancora si vedono nubi minacciose.
Ripresa la discesa, per non ripassare tutti gli alpeggi fatti in salita seguiamo l’indicazione Cai per scendere direttamente a Quarata. Ora vorrei fare un piccolo appunto al Cai. Se si mette un cartello segnavia, almeno qualche bollo e qualche altro cartello dovrebbe esserci anche in seguito, per lo meno ai bivi, invece dopo quest’unica indicazione più nulla! Scendiamo quindi ripidamente seguendo la traccia, troviamo dei bolli gialli ma è subito evidente che non sono da seguire per cui continuiamo il ripida discesa e raggiungiamo l’Alpe Carregia. Fino a ora tutto bene. Qui il sentiero un poco si perde ma si ritrova facilmente rientrati nel bosco. Il sentiero è ora più evidente grazie al fatto che rimane in mezzo ai mirtilli. Il problema sorge, almeno per noi, una volta giunti all’alpe Croppo inferiore (ruderi). Il sentiero più evidente continua a scendere a dx dell’Alpe ma ben presto sembra sparire e poi secondo carta e GPS non dovrebbe andare da quella parte. Quindi passiamo in mezzo ai ruderi dell’alpe e seguiamo una labile traccia che sparisce tra rami spezzati e alberi abbattuti. Ritorniamo sui nostri passi provando a seguire l’altra traccia ma come previsto a breve sparisce. Ritorniamo quindi all’alpe, riprendiamo la traccia precedente e proseguendo ne troviamo una più evidente che prende a scendere piuttosto ripidamente. A un certo punto smettiamo di scendere e cominciamo a spostarci in traverso, tra gli alberi ci appare l’Alpe Fiesco e diventa evidente che ci stiamo spostando da quella parte. Ci siamo persi definitivamente il sentiero per Quarata. Poco male da Fiesco riprendiamo il sentiero fatto all’andata e torniamo a Beura!
Come detto in precedenza qualche bollo o indicazione su quel sentiero sarebbe gradita, in alternativa forse sarebbe meglio non mettere nulla!
A Beura e al Bivacco Pozzolo c'è l'avviso sull'inagibilità del bivacco Ragozzale a causa degli animali.
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