Arrampicata in val di Mello: Le risposte di Bakunini e Cunicolo acuto
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Si va o non si va è il dubbio che per tutta settimana fa da sfondo alle nostre chiacchierate, poi le previsioni sembrano dire che il tempo non sarà brutto e allora sabato sera andiamo a Biolo dove passeremo la notte.
Domenica mattina la sveglia è presto, in Val di Mello in questi giorni c'è il Melloblocco (raduno mondiale di boulder) e vogliamo anticipare tutti per non dover fare coda sulle vie.
Con grande sorpresa arriviamo in una valle ancora addormentata e deserta, è tutta per noi.
Ci portiamo subito ai piedi del settore denominato Brontosauro, sulle cui placche è disegnata "le risposte di Bakuni", impieghiamo un po' di tempo per individuare l'attacco, poi ci prepariamo e siamo pronti a partire. La via è in puro stile Mellico, ovvero, bisogna proteggere la salita dal primo all'ultimo metro della scalata. Poty ha l'onore e il dovere (l'ha proposta lui) di iniziare la salita dei 4 tiri che ci porteranno in cima.
L1: attacchiamo sulla sinistra salendo uno spigolo in cui è necessaria tanta fiducia nei piedi e una buona dose di decisione, poi la placca spiana decisamente e si risale senza percorso obbligato fino alla sosta. (L'itinerario originale sale direttamente la placca al centro)
L2: ci si sposta a sinistra della sosta fino ad una fessura che si risale, si percorre una cengetta fino al suo termine e poi si rimonta la placca fino alla sosta (poco dopo la fessura è presente l'unico chiodo della via)
L3: tiro in placca appoggiata
L4: tiro fantastico, si seguono tre fessure passando dall'una all'altra fino all'estrema sinistra della placca poi si rimonta una gobba e senza percorso obbligato si giunge alla fine della via. (Casualmente il tiro più bello lo apre Riki)
Scendiamo da un avventuroso sentierino e ci riportiamo all'attacco della via dove recuperiamo gli zaini e ci spostiamo verso il settore Sarcofago dove si trova la via "Cunicolo Acuto".
Qualche attimo di indecisione vedendo una colata d'acqua che bagna la prima parte della via ma poi partiamo.
L1: Saliamo sulla destra fino ad arrivare ad un grosso masso incastrato che superiamo sulla destra.
L2: La via prende il nome da qui, il passaggio è un vero e proprio cunicolo ed è veramente stretto! Ne sa qualcosa Riki che impiega un po' di tempo per capire come riuscire ad uscire dall'altra parte dell'angusto passaggio per ritornare a vedere la luce del sole. Il passaggio è davvero caratteristico.
L3: Dall'inizio fino alla fine della lunghezza si seguono due fessure parallele perfette. Una vera goduria.
Mentre ci spostiamo verso lo Sperone degli Gnomi pensiamo di attaccare anche la via "Tunnel diagonale" ma mentre ci stiamo rifocillando alla base della via inizia a piovigginare e così decidiamo che per oggi può essere sufficiente.
Ritornati sulla riva del fiume incontriamo dei nostri amici che accorsi per il Melloblocco si divertono a salire i grossi massi sparsi sui prati della valle, il tempo di due chiacchiere e poi tutti insieme torniamo verso il paese lasciando questo luogo così particolare, quasi magico.
In conlusione non resta che dire che appena tornati a casa torna subito il desiderio di tornare a solcare le magnifiche placche di questa valle, di salire quelle vie che ti vien voglia di maledire, per la chiodatura inesistente, per gli attacchi che non si trovano, "per le fessure che non prendono chiodi" (cit.Riki) ma che non potresti desiderare di aver trovato in altro modo una volta salite.

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