Quota m 2656 al Lago Perrin, da Champoluc
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DIFFICOLTÀ. PD+. Nel tratto terminale il pendio ha pendenza accentuata. La discesa ne bosco non presenta particolari difficoltà.
QUOTA MASSIMA: m 2656, nei pressi del Lago Perrin.
QUOTA MINIMA: m 1582, alla partenza..
SVILUPPO: km 10,80.
TEMPO DI SALITA: 3h 50’
TEMPO DI DISCESA: 1h.
NOTE SUL PERCORSO. E’ l’ultimo giorno di apertura degli impianti di risalita, ma è ancora presto e sono ancora fermi, quindi decidiamo di risalire la pista da sci tenendoci sul bordo. Ci sono una decina di centimetri di neve fresca e nessuna traccia. Poco sotto la stazione a monte svoltiamo a destra e imbocchiamo il vallone di Cuneaz. Salendo lo strato di neve fresca aumenta, fino a raggiungere cm 30/35 nella parte alta. Transitiamo sotto il borgo di Cuneaz e, nei pressi di un edificio, superiamo il torrente su di un ponte (m 2014). Per un breve tratto seguiamo il corso del torrente lungo la sponda orografica sinistra, poi iniziamo a risalire il bosco fino a sbucare a Pian Long (m 2171). Alternandoci nella battitura della traccia, risaliamo l‘immacolato pendio, che i fa via via più ripido, fino a raggiungere quota m 2656; sul versante opposto, a quota leggermente più bassa, c’è il Lago Perrin (m 2635). La battitura della traccia ha rallentato la marcia, e vogliamo goderci la discesa su neve buona, così decidiamo di interrompere la salita, anche perché lo strato di neve fresca poco coeso al sottostante, anche s non di eccessivo spessore, destava qualche “sospetto”.
Per la discesa abbiamo percorso grossomodo la via della salita. Nella parte alta, fino a Pian Long, una discesa da favola: polvere su fondo duro, inusuale per il periodo. Da Crest discesa lungo la pista su neve pessima.
METEO. Nella notte c’è stata una nevicata: a valle cm 15, in quota cm 30/35 di neve fresca. Cielo sereno; vento assente; temperatura alla partenza: cica -1°.
NEVE. Lo strato di neve lasciava ben sperare. La speranza è durata per tutta la salita, con neve fresca e polverosa in quota, e per metà discesa. Poi c’è stata una rapida trasformazione e, man mano che si perdeva quota, il manto nevoso deteriorava. Il tratto terminale di pista era in stato pietoso. Lo strato di neve fresca, specie nella parte alta, era poco coeso al sottostante e destava qualche preoccupazione, anche perché il pendio era piuttosto erto.
COMPAGNI:Adrea e Fabio.
Tourengänger:
Alberto C.
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