Timogno, Cima degli Omini, Cima Benfit
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Il martedì sera torno tardi dal lavoro, non trovo compagni e quindi "esco fuori" il Timogno, messo lì tra le cose da fare proprio per queste occasioni "al volo", essendo una gita tranquilla, sicura (salvo casi eccezionali) e inoltre terreno d'allenamento per metà popolazione bergamasca.
Man mano che salgo verso Spiazzi la vista dei prati verdi insinua in me il dubbio atroce di aver toppato alla grande ma arrivato al parcheggio scopro che la pista da sci (con impianti chiusi) mi permetterà di partire a pochi metri dalla macchina.
Risalgo quindi a buon ritmo la pista, saluto due che stanno scendendo che non rispondono al saluto ... ah già che qui ti rivolgono la parola solo se hai fatto almeno due pellate!
Raggiunto il rifugio Vodala, salgo alla bocchetta e inizio la salita sulla pala finale. Lungo questo tratto bisogna superare qualche praticello ma si riesce a farlo tenenendo gli sci ai piedi, poi si continua su neve dura fino in cima (ma penso che le condizioni cambieranno drasticamente nei prossimi giorni).
Arrivato in vetta vedo arrivare un tipo dal versante opposto, dove pensavo di scendere per fare un giro un po' più lungo. Chiedo informazioni ma questo fa quasi fatica a rispondere (giusto, giusto ... non ho ancora ripellato). Sono solo le 10 ma i versanti al sole stanno già mollando a vista d'occhio, mi affretto quindi a scendere facendo una discreta sciata fin poco sotto la Baita Rigada, dove finisce del tutto la neve.
Ripello e inizio la risalita verso il Timogno. Poco dopo la baita un cocuzzolo sulla destra attira la mia attenzione.
Vorrei andare verso questa cimetta per me ignota ma sono dubbioso sulle condizioni della neve. Faccio ancora qualche passo ma non resisto ... i miei sci virano verso la valletta quasi intonsa che porta in vetta. Man mano che salgo valuto la possibilità di ritornare sul Timogno seguendo la dorsale che passa da Cima Benfit. Da questa prospettiva, sembra fattibile, mal che vada dovrò fare qualche tratto a piedi.
Arrivato sulla cimetta, che poi a casa scoprirò essere la Cima degli Omini, scendo brevemente al Passo senza spellare e poi, sci in spalla, proseguo a piedi sulla dorsale. Questa piccola e inattesa avventura mi gasa e quindi mi avvio spedito lungo la cresta che non presenta particolari difficoltà.
Poco sotto a Cima Benfit riesco a rimettere gli sci che poi dovrò togliere nuovamente per il breve tratto di discesa primo dell'ultima salitella al Timogno.
Arrivato in vetta con diritto di saluto e parola (ho pellato la seconda volta), fortunatamente trovo gente normale che parla del più e del meno tra cui un ragazzo amico di Vincenzo con cui avevo fatto una gita tempo fa. Vedendomi arrivare dal Benfit, chiedono info sul giro e poi partono anche loro per seguire le mie orme ... anche se ormai sono le 12 e la neve a sud è veramente pappa.
Comunque sia ci salutiamo e anche io inizio la mia discesa lungo la pala dalla vetta che nel frattempo ha mollato per riuscire a sciare decentemente. Tornato sulle piste, le trovo in buone condizioni con un ottima neve marcetta, facile e comoda da sciare. Arrivo veloce alla macchina e siccome è ancora abbastanza presto ... ripello per una risalitina fin dove avrò voglia ...
Man mano che salgo verso Spiazzi la vista dei prati verdi insinua in me il dubbio atroce di aver toppato alla grande ma arrivato al parcheggio scopro che la pista da sci (con impianti chiusi) mi permetterà di partire a pochi metri dalla macchina.
Risalgo quindi a buon ritmo la pista, saluto due che stanno scendendo che non rispondono al saluto ... ah già che qui ti rivolgono la parola solo se hai fatto almeno due pellate!
Raggiunto il rifugio Vodala, salgo alla bocchetta e inizio la salita sulla pala finale. Lungo questo tratto bisogna superare qualche praticello ma si riesce a farlo tenenendo gli sci ai piedi, poi si continua su neve dura fino in cima (ma penso che le condizioni cambieranno drasticamente nei prossimi giorni).
Arrivato in vetta vedo arrivare un tipo dal versante opposto, dove pensavo di scendere per fare un giro un po' più lungo. Chiedo informazioni ma questo fa quasi fatica a rispondere (giusto, giusto ... non ho ancora ripellato). Sono solo le 10 ma i versanti al sole stanno già mollando a vista d'occhio, mi affretto quindi a scendere facendo una discreta sciata fin poco sotto la Baita Rigada, dove finisce del tutto la neve.
Ripello e inizio la risalita verso il Timogno. Poco dopo la baita un cocuzzolo sulla destra attira la mia attenzione.
Vorrei andare verso questa cimetta per me ignota ma sono dubbioso sulle condizioni della neve. Faccio ancora qualche passo ma non resisto ... i miei sci virano verso la valletta quasi intonsa che porta in vetta. Man mano che salgo valuto la possibilità di ritornare sul Timogno seguendo la dorsale che passa da Cima Benfit. Da questa prospettiva, sembra fattibile, mal che vada dovrò fare qualche tratto a piedi.
Arrivato sulla cimetta, che poi a casa scoprirò essere la Cima degli Omini, scendo brevemente al Passo senza spellare e poi, sci in spalla, proseguo a piedi sulla dorsale. Questa piccola e inattesa avventura mi gasa e quindi mi avvio spedito lungo la cresta che non presenta particolari difficoltà.
Poco sotto a Cima Benfit riesco a rimettere gli sci che poi dovrò togliere nuovamente per il breve tratto di discesa primo dell'ultima salitella al Timogno.
Arrivato in vetta con diritto di saluto e parola (ho pellato la seconda volta), fortunatamente trovo gente normale che parla del più e del meno tra cui un ragazzo amico di Vincenzo con cui avevo fatto una gita tempo fa. Vedendomi arrivare dal Benfit, chiedono info sul giro e poi partono anche loro per seguire le mie orme ... anche se ormai sono le 12 e la neve a sud è veramente pappa.
Comunque sia ci salutiamo e anche io inizio la mia discesa lungo la pala dalla vetta che nel frattempo ha mollato per riuscire a sciare decentemente. Tornato sulle piste, le trovo in buone condizioni con un ottima neve marcetta, facile e comoda da sciare. Arrivo veloce alla macchina e siccome è ancora abbastanza presto ... ripello per una risalitina fin dove avrò voglia ...
Tourengänger:
Andrea!

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