Monte Guglielmo e Bombolone di ritorno...in bella compagnia.
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cristina:
E oggi che fare? Dove volevamo andare danno nevischio tutto il giorno per cui cambiamo programma e decidiamo di provare a stare all’asciutto.
Sapendo che Menek sta battendo a tappeto la zona gli chiedo info sulle condineve. Dopo vari scambi di messaggi e giunti alla conclusione che forse ci vedremo o forse no si decide per il Guglielmo da Zone.
Come suggeritomi posteggiamo al cimitero, lo avviso, si sa mai che abbia deciso di venire qua alla fine, e partiamo. Poco prima dell’inizio del sentiero vediamo un’auto grigia che potrebbe essere la sua, io però la ricordo bordeaux per cui boh…. Con calma affrontiamo la mulattiera degli gnomi e poi la lunghissima sterrata che sale con più tranquillità (un poco pallosetta!). Numerosi cartelli del Cai indicano le varie possibilità di anelli e anellini ma, ce ne fosse uno, ma dico uno, che non sia stato spezzato a metà, ma cos’ha la gente nella testa!
Raggiunto, un bel caseggiato, bollo sul muretto, abbandoniamo finalmente la sterrata in favore del sentiero che tra fango (sigh) e neve raggiunge un colletto. Tagliamo gli ultimi tornanti e siamo al Rifugio Almici (chiuso) e quindi quasi in processione raggiungiamo la cima dove, in versione più piccola della statua di Paolo VI, troviamo “Il Domenico benedicente”. La macchina era la sua!
Felici dell’incontro...è riuscito, con gran fatica immagino, a portare una torta fino in cima (senza tortiera)....beh niente a che vedere con quelle che girano su Hikr, ma in fondo quello che conta è il pensiero! E così continuo a festeggiare...
Mo che famo? Suggerisco l’anello delle 13 Piante e Domenico borbotta, lo conoscete no? E’ lungo…embè fa buio tardi ora! Zittitolo, ripartiamo con uno splendido giro di cresta. Troviamo più neve del previsto meglio però del fango. Domenico grande conoscitore della zona ci suggerisce mille e uno modi per salire al Guglielmo!
Non ci siamo stati molte volte ma, a parte la salita un poco noiosetta, la continuazione è stata molto appagante. Una giornata senza nebbia, qua sopra, è stata un altro regalo!
Raggiungiamo le famose 13 piante sul Monte Agolo dove facciamo una veloce sosta pranzo. Quindi Malga Aguina e il sentiero del Bombolone che ci riporta velocemente a Zone…beh alla fine mica era così lungo, alle 16,00 eravamo in auto!
menek:
Ecco, l’avevo detto che c’era una continuazione al giro di ieri…
Due giorni di fila battendo gli stessi posti, è una cosa che generalmente non faccio mai , ma oggi è una giornata che va oltre la semplice camminata tra le amate montagne, per questo sono di nuovo qua, e ora vi spiego meglio.
Sabato nel tardo pomeriggio, appena tornato a casa dal giro ai Corni Capreni, mi arriva un messaggio da cristina che mi chiede: com’è la situazione neve al Guglielmo? Beh, gli rispondo, non sono il guardiano del Golèm ma oggi ero giusto in zona, se ci salite non c’è molta neve sulla cima. E allora, allora galeotto fu l’sms… ci si vede domani mattina!
Sapendo di non avere un passo da bersaglieri come i due “macina chilometri”, moltiplicato al fatto che le “sgherle” stamattina sono più dure del gambo di un porcino, decido di partire per il Golèm un po’ prima pensando così di fare almeno due cose giuste in un colpo solo: 1) se prendo un passo tranquillo presto mi raggiungeranno. 2) visto che non ho confermato la mia presenza via WhatsApp saranno sorpresi di vedermi!
E allora via per il sentiero 227 che risale il Bosco degli Gnomi (e non mi hanno ancora raggiunto), e avanti sino ad oltrepassare il Prat Dupì (e sono ancora solo), ma quando arrivo a prendere la deviazione sulla destra che porta alla Malga Casentiga, è lì allora che cominciano a sorgermi dei dubbi… ma ‘ndo cazzo sono sti milanesi del ciula???
Provo a mandare un sms, ma niente, il telefono non ha “tacche”, e mo? Oramai sono a oltre 1500 di quota… si sale.
Visto che sono solo, dalla Malga in poi decido che è il momento di mollare il sentiero ufficiale, conoscendo bene la zona mi lancio sui ripidi pendii innevati senza problemi, arrivo così, prima nei pressi del Giogo della Palla dopo aver costeggiato in salita il Corno del Bene, e poi in falsopiano, mi porto nei pressi del Rif. Almici , un ultimo strappetto e ci sono. Faccio una breve sosta, ma dei due + un loro amico manco l’ombra. Mi avranno mica fatto un “contro pacco”? Boh, io proseguo… e sono in cima al Golèm dopo 10 minuti.
I cellulari continuano ad essere “morti”, sono solo le 11,00, ma io comincio ad avere un certo languorino; scartata l’idea di limonare con il famoso Ambrogio, mi fiondo dentro il bivacco posto all’interno del Monumento al Redentore e mi metto a mangiare con calma, senza dimenticarmi del fido Olmo. Ma dov’è la bestia? Porca Maruska, sta rompendo i coglioni ai due escursionisti che stanno mangiando pane e salame… capito il furbone?
Dopo aver spazzolato la mia razione di cibo più un discreto quantitativo di crocchette di Olmo (lui è più interessato ai salumi), ora è il momento di mettere il culo fuori dalla porta, do una controllata all’orizzonte come farebbero gli Indiani d’America, e un piccolo fiume di persone si avvicina alla cima, in questo piccolo esodo umano, ecco spuntare i tre “bauscia” che camminano con il solito passo spedito. E’ fatta, il gruppo è composto! Baci & abbracci e via di nuovo nel “loculo”…
Giusto il tempo per il cambio “maglia” e i ragazzi vogliono già partire per pranzare in altri lidi… ma dove cazzo andate che ho portato un tortino sfigato per festeggiare la Cri??? Ragazzi, fuori il coltello che dividiamo il “dolce chimico”, su dai!
Ora è il momento di ripartire sul serio; accettata con qualche riserva l’idea di allungare il giro sin dove comincia la catena dell’Himalaya, ma scartata l’ipotesi di risalire al Cornone di Blumone, ci incamminiamo lungo la cresta che con diversi saliscendi tocca diverse cime (tra cui il Dosso Pedalta), ed in poco tempo siamo alla Punta Caravina dove si incrociano diversi sentieri.
E via di nuovo… seguendo sempre la scivolosa cresta che obbligatoriamente ci porta a toccare il M. Agolo, dove finalmente il resto della brigata decide di pranzare nei pressi della bella area pic-nic.
Dopo aver disintegrato un discreto quantitativo di dolci offerti da cristina, il giro ora prosegue sino a toccare la Malga Aguina e una vicina pozza, un sentiero soprastante (228) si stacca sulla sinistra per condurci alla bella Cascina Bombolone, poi con estrema facilità si ritorna a Zone, dove nel frattempo si è sparsa la voce del compleanno della Cri… festeggiamenti a go-go e tanti palloncini rossi! 99 per la precisione... Ecco il filmato: https://www.youtube.com/watch?v=La4Dcd1aUcE
Nota 1): Questa per me è la 217 salita al M. Guglielmo, un posto che frequento sin dalle mie primissime escursioni montane, forte anche dal fatto che frequento Zone da almeno 35 anni. Come dico spesso, questa è una montagna che la ami o la “odi” sin dal primo incontro ( d’altronde il Monumento al Redentore fa proprio cagare), ma quando si ha la fortuna di trovare una giornata tersa, vi assicuro che il panorama che si gode da questa cima è assolutamente di tutto rispetto. Il T3 è per i vari fuori sentiero che ho/abbiamo fatto. Dimenticavo, grazie Marco&Marco per la bella giornata trascorsa assieme, Cristina? Rimandata a settembre!
Nota 2): Cose a caso & chi se ne frega.
Chi se ne frega: Belen torna da Stefano.
Chi se ne frega: Donald Trump ha perso le primarie nel Winsconsin.
Grillo: se la Raggi non vince a Roma mi do fuoco. E CHISSENEFREGA!!! Anzi, ecco l’accendino…
Nota 3) Auguri Cri… e tu sai il perché. Da Eric. :)
SCUSA (non credo proprio).
Se penso ai bassifondi ho la vescica occlusa,
ma faccio un po’ la gatta e non mi sento esclusa,
avanti vecchioline adesso son l’intrusa.
Scusa,
mi guardo al grande specchio e non son più matusa,
ma vedo cose strane e sono un po’ confusa,
io copro le pudenga con una bella blusa.
Scusa,
non vedo più montagne e parto alla rinfusa,
del mio caro Marco sono la sua musa,
attento a quel cartello… c’è scritto Val di Susa.
Credevo in un bel gesto ma mi sono illusa, e in fondo mi domando : chi cazzo ha chiesto Scusa?
A la prochaine! Menek und Olmo
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