Monte Alben (2019 m) da Cornalba
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E' venerdì e già mi immagino la domenica a mangiar colomba ed il battito della pioggia sulle finestre.... Assolutamente devo approfittare del bel meteo previsto per Sabato. Così, dopo qualche chiamata e ricerca nel web (ringrazio anche Poge), decido insieme alla mia amica Sara di provare ad arrivare in vetta al Monte Alben, spesso sentito ma mai visto.
Partiamo presto per arrivare a Cornalba per le 8. Parcheggiamo in un posteggio gratuito non molto più avanti la chiesa e seguiamo i cartelli (foto) per la palestra di roccia. Arrivate a dei cartelli che indicano i sentieri della zona, prendiamo la stradina che sale a sinistra fino ad un insegna in legno che indica "M. ALBEN", vicino l'area picnic. Saliamo sul ripido sentiero in mezzo al bosco, osservando le alte e bianche pareti sopra di noi. Il sentiero è sicuramente ben frequentato visto lo sminuzzamento di foglie autunnali sul suolo. Lungo il sentiero si incontra una croce e poco più avanti una grotta con una Madonna dedicata al primo centenario della morte del Don Francesco Zambelli. Il sentiero non è indicato con alcun segnavia, ma è impossibile mancarlo, anche quando attraversa un piccolo bosco di pini. Sbucate fuori da questo boschetto troviamo una carinissima baita, "Baita Cornabusa". Proseguiamo dritto e ci rimettiamo sul sentiero originale, il n.503, che risale da poco più a sud del paese. Questo si apre poi su un pratone già bello bianco dove troviamo dei segnavia che indicano Cornalba e Baite dell'Alben a sinistra, noi svoltiamo a destra, su un masso troveremo l'insegna in legno marchiata MONTE ALBEN. Questo è il sentiero n.502.
Attraversiamo questa valle con tanta neve ma con percorso ben tracciato. Da qui passa anche il giro del MAGA, la gara che si tiene a fine estate che tocca le 4 montagne della Val Serina (dalle quali prende il nome): il Menna, l'Arera, il Grem e l'Alben. Giungiamo al termine di questa conca e scendiamo a Casere. Passiamo di fronte alla "Baita Sura". Al suo angolo troverete ben 4 segnavia, noi seguiremo per "Foppi - Barbata" che ci porterà alla base del canale, a quanto letto, più semplice: il canale del ripetitore, dove generalmente scende chi sale dal canale Ilaria o altri più impegnativi. Guardando il Monte Alben (croce a metà cresta abbastanza visibile) questo canale è quello tutto a destra, molto ampio, e sulla sommità si trova per l'appunto il ripetitore. Il canale Ilaria, ben visibile a sinistra, passa fra roccette; 4 alpinisti sembrano esser pronti per salire da qui.
Passiamo di fronte ad un grosso masso dove alcuni simpatici personaggi si divertono a praticare un pò di bouldering e dry tooling. Arriviamo all'attacco del canale del ripetitore e, una volta calzati i ramponi, saliamo seguendo i passi dei precedenti, innumerevoli, alpinisti. Davanti a noi 3 sci alpinisti e circa una decina circa di persone si apprestano a scendere. Terminato il canale proseguiamo a sinistra sulla cresta, a tratti più esposta e ripida, ma nulla di difficile. Ad un certo punto c'è anche un piccolo masso da superare.
Arriviamo in vetta ed incontriamo Lorenzo e Graziano, saliti dalla parete nord...tempismo perfetto!
Il panorama è molto bello, spazia da nord a sud, da est ad ovest...wow
Scendiamo insieme a Lorenzo e Graziano dallo stesso canale da cui siamo salite. Li lasceremo all'altezza del masso dove prima i simpatici personaggi si stavano esercitando. Personalmente non ho utilizzato la piccozza ne in salita ne in discesa, ma è buona abitudine utilizzarla in discesa, specialmente quando la neve comincia a sciogliersi.
Noi proseguiamo fino alla "Baita Sura", dove ci goderemo per almeno un ora una pausa al sole... le conseguenze le vedrò tornata a casa dopo la doccia!
Da qui decidiamo di cambiare percorso e scendere dal sentiero n. 503 che indica "Cornalba - Valloni", dritto davanti la baita. Questo sentiero si rivelerà meno ripido di quello dell'andata, e altrettanto frequentato. Scendendo vediamo la grande "Baita Sota" in sasso, pochi metri dopo ci ritroviamo nel bosco e affiancando, e a volte attraversando, un torrente (ora secco) arriveremo alla strada jeppabile che, svoltando a destra, ci porterà fino in paese. Lungo questa jeppabile si trova l'attacco del sentiero n.503.
Ringrazio ovviamente Sara per avermi fatto compagnia, Lorenzo e Graziano per i consigli e l'aiuto, ed infine il tempo, il sole e la montagna, STUPENDO!!!
Partiamo presto per arrivare a Cornalba per le 8. Parcheggiamo in un posteggio gratuito non molto più avanti la chiesa e seguiamo i cartelli (foto) per la palestra di roccia. Arrivate a dei cartelli che indicano i sentieri della zona, prendiamo la stradina che sale a sinistra fino ad un insegna in legno che indica "M. ALBEN", vicino l'area picnic. Saliamo sul ripido sentiero in mezzo al bosco, osservando le alte e bianche pareti sopra di noi. Il sentiero è sicuramente ben frequentato visto lo sminuzzamento di foglie autunnali sul suolo. Lungo il sentiero si incontra una croce e poco più avanti una grotta con una Madonna dedicata al primo centenario della morte del Don Francesco Zambelli. Il sentiero non è indicato con alcun segnavia, ma è impossibile mancarlo, anche quando attraversa un piccolo bosco di pini. Sbucate fuori da questo boschetto troviamo una carinissima baita, "Baita Cornabusa". Proseguiamo dritto e ci rimettiamo sul sentiero originale, il n.503, che risale da poco più a sud del paese. Questo si apre poi su un pratone già bello bianco dove troviamo dei segnavia che indicano Cornalba e Baite dell'Alben a sinistra, noi svoltiamo a destra, su un masso troveremo l'insegna in legno marchiata MONTE ALBEN. Questo è il sentiero n.502.
Attraversiamo questa valle con tanta neve ma con percorso ben tracciato. Da qui passa anche il giro del MAGA, la gara che si tiene a fine estate che tocca le 4 montagne della Val Serina (dalle quali prende il nome): il Menna, l'Arera, il Grem e l'Alben. Giungiamo al termine di questa conca e scendiamo a Casere. Passiamo di fronte alla "Baita Sura". Al suo angolo troverete ben 4 segnavia, noi seguiremo per "Foppi - Barbata" che ci porterà alla base del canale, a quanto letto, più semplice: il canale del ripetitore, dove generalmente scende chi sale dal canale Ilaria o altri più impegnativi. Guardando il Monte Alben (croce a metà cresta abbastanza visibile) questo canale è quello tutto a destra, molto ampio, e sulla sommità si trova per l'appunto il ripetitore. Il canale Ilaria, ben visibile a sinistra, passa fra roccette; 4 alpinisti sembrano esser pronti per salire da qui.
Passiamo di fronte ad un grosso masso dove alcuni simpatici personaggi si divertono a praticare un pò di bouldering e dry tooling. Arriviamo all'attacco del canale del ripetitore e, una volta calzati i ramponi, saliamo seguendo i passi dei precedenti, innumerevoli, alpinisti. Davanti a noi 3 sci alpinisti e circa una decina circa di persone si apprestano a scendere. Terminato il canale proseguiamo a sinistra sulla cresta, a tratti più esposta e ripida, ma nulla di difficile. Ad un certo punto c'è anche un piccolo masso da superare.
Arriviamo in vetta ed incontriamo Lorenzo e Graziano, saliti dalla parete nord...tempismo perfetto!
Il panorama è molto bello, spazia da nord a sud, da est ad ovest...wow
Scendiamo insieme a Lorenzo e Graziano dallo stesso canale da cui siamo salite. Li lasceremo all'altezza del masso dove prima i simpatici personaggi si stavano esercitando. Personalmente non ho utilizzato la piccozza ne in salita ne in discesa, ma è buona abitudine utilizzarla in discesa, specialmente quando la neve comincia a sciogliersi.
Noi proseguiamo fino alla "Baita Sura", dove ci goderemo per almeno un ora una pausa al sole... le conseguenze le vedrò tornata a casa dopo la doccia!
Da qui decidiamo di cambiare percorso e scendere dal sentiero n. 503 che indica "Cornalba - Valloni", dritto davanti la baita. Questo sentiero si rivelerà meno ripido di quello dell'andata, e altrettanto frequentato. Scendendo vediamo la grande "Baita Sota" in sasso, pochi metri dopo ci ritroviamo nel bosco e affiancando, e a volte attraversando, un torrente (ora secco) arriveremo alla strada jeppabile che, svoltando a destra, ci porterà fino in paese. Lungo questa jeppabile si trova l'attacco del sentiero n.503.
Ringrazio ovviamente Sara per avermi fatto compagnia, Lorenzo e Graziano per i consigli e l'aiuto, ed infine il tempo, il sole e la montagna, STUPENDO!!!
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