Ciaspolata al bivacco Suretta m.2753 (SO): le foto parlano da sole!
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Vista da Alberto: La domenica precedente dissi ad Andrea che,forse se le circostanze lo permettevano,avrei ripetuto questa ciaspolata: così sarebbe stato possibile mettere la prima relazione inerente alla ciaspolata al bivacco Suretta che fino ad ora nessuno ha relazionato,tengo a precisare che ciò non vuol dire che nessuno sia giunto quassù con le ciaspole anzi,chissà quanti vi sono saliti senza postare foto e relazioni,dopo tutto non vi è nessun obbligo.
Avviso Tilde che questa è l'idea,anche perché è un po di tempo che non organizzo uscite al sabato,un po perché mi è difficile fare 2 uscite per alcuni motivi e uno di questi è l'età che avanza (come per tutti): alla sera mi richiama Giuseppe con molta titubanza e indecisione se accettare questa proposta.
Ciò è dovuto al fatto che loro vi sono già stati al bivacco ma in versione estiva: una volta partendo dal passo dello Spluga e una volta salendo dall'Alpe Suretta ed il percorso non è stato dei migliori e l'idea non era così allettante.
Qualche anno fa,si era già tentato ma sempre a causa delle nuvole basse si dovette rinunciare: probabilmente è stato prima che lo visitassero in estate e anche se non vi avevo provato il percorso e quella volta sarebbe stata la prima,non si erano fatti nessun problema.
Inoltre non leggendo nessuna relazione inerente a tale ciaspolata,i dubbi vi sono giustamente,ma ciò non vuol dire che non si possa provare e che nessuno vi sia già stato.
Comunque, accettano ugualmente e verso le 7,45 ci ritroviamo in uno scenario veramente superbo con una giornata da favola e quasi inverosimile.
Alle ore 8,15 partiamo con le ciaspole ai piedi,noto che vi è un nuovo strato di neve di circa 5 cm. caduta durante la settimana (spero che non aumenti troppo di spessore facendoci penare mentre saliamo in quota) e anche delle nuove tracce di uno sci alpinista oltre a quelle delle motoslitte e le precedenti che abbiamo lasciato la domenica prima,leggermente coperte dal fresco manto nevoso.
Siamo i primi,temperatura ottima per la stagione,aria decisamente meno rispetto la domenica prima: in breve siamo già al sole e,considerando l'ora di partenza,dovrei patire un po meno il caldo.
Seguiamo le tracce che ci conducono,dopo la prima salitella,al pianoro dove ben si nota la 1ma rampa che va presa con calma per non sfiancarsi: fortuna che la neve tiene bene e non si sfonda,altrimenti la vedo dura a salire questa ripida salita che conduce al pianoro a quota 2300.
Una sosta doverosa,nel mentre veniamo superati da una coppia con ciaspole che ci ribatterà il percorso: da qui si vede un primo canale a sinistra,chi vuole può prendere quello,tanto ci si congiunge sempre a quota 2606,prestando attenzione alle possibili scariche.
Da quello che ho visto,il primo canale mi sembra meno ripido e più aperto (la volta precedente il giovane del luogo che abbiamo poi ritrovato lassù dove abbiamo deciso di rinunciare al proseguire ha percorso proprio questo),mentre molti altri scelgono il secondo.
Noi puntiamo al secondo,quindi ci si dirige verso una dorsale che pare sbarrare l'accesso,si risale fino alla suo culmine e si prende a sinistra stando sul crinale per poi in diagonale verso destra si prende a risalire il canale,possibilmente zig zagando per evitare di farsi venire il fiatone.
Chi ci precede sta battendo proprio bene lo spesso manto di neve fresca,mentre il Bradipo delle Alpi che fa il terzo,cerca di allargare e spianare bene il tracciato per agevolare Tilde ma anche per coloro che seguiranno: arriviamo al confine,nei pressi di un laghetto a quota 2606,da qui ben si vede,ora,dove è ubicato il bivacco.
Mi sorge il dubbio che la cosa si risolva a breve,nonostante il dislivello mancante sia relativamente poco,a km. siamo un po più abbondanti,mentre sin ora sono stati 4,3 dall'auto (vi è un tratto di strada provinciale che si percorre se l'auto la si lascia alle prime case sulla destra).
Comincio ad essere stanco,forse a causa del sole che abbonda,aspettiamo Tilde che decide di non proseguire a causa il sentirsi molto stanca: non si può pensare che tutte le giornate siano uguali,quindi ci si accorda sul dove ritrovarsi quando faremo ritorno.
Vi sono massi che affiorano dalla neve e van bene per sedersi,il problema è riuscire a trovarne uno che ripari dal sole regalando un poco d'ombra che oggi è gradita.
Procedo con Giuseppe nella speranza che arrivato lassù dove si vede la coppia che ci precede,il percorso mi regali un poco di piano per prendere fiato: poco prima di giungere al culmine che sembra una sorta di passo,il tracciato seguito passa radente ad una parete di roccia (prestare attenzione,rischio di sfondare senza sapere quanto profondi siano i buchi),volendo si può stare più in basso a sinistra che è il percorso che fanno gli sci alpinisti in discesa.
Arrivati a quota 2690 circa,ben si nota il classico ometto che ne segnala la via,da questo punto si deve scendere leggermente tenendosi vicini alla crestina che la si segue stando a sinistra di essa per poi procedere in leggero falso piano risalendo un breve pendio dal quale in piano si aggira il cucuzzolo dove vi è ubicato il bivacco.
Poi si vede bene la dorsale che si prende a zig zag per sormontare il panettone che ospita il bivacco Suretta che raggiungiamo alle ore 12,05 dal quale si ha una vista spettacolare anche grazie alla super fantastica giornata dove il sole abbonda esageratamente senza una nuvoletta,a parte un paio sui lontanissimi Appennini.
Ringrazio la coppia di lecchesi che ci han battuto la traccia e comincio a fare foto a raffica per avere un ricordo di questa rara giornata: mi confermano che rispetto al bivacco Cecchini,qui la panoramicità del luogo è a dir poco ECCEZZIONALE e vasta,mentre l'altro versante che ben conosco,non permette di vedere abbondantemente a causa della poca apertura dove è ubicata la struttura.
Anche quassù fa un caldo veramente incredibile,zero vento,24° gradi...e nessuno che vende gelati ma in particolare nessun affollamento così da apprezzare al meglio questa giornata che ci sta facendo un grande regalo considerando l'avvicinarsi del compleanno di Giuseppe che credo sia soddisfatto più che mai: alla mia domanda se il percorso fatto sia stato più "camminabile" in estate o in questa giornata,la risposta è stata "meglio oggi".
Infatti,in molti casi,i percorsi più ostici,che richiedono il superamento di alcune difficoltà non da poco,con la neve diventano più facili e accessibili,grazie al manto nevoso che "riempie" e livella tutto rendendo "semplice" il cammino ma sempre prestando molta attenzione nell'avanzare per via dei pericoli che sono nascosti dal candido manto.
Sono estasiato e felice per ciò che vedo e contemplo,spero che altri amici possano salirvi un giorno trovando le stesse stupende condizioni in cui ci siamo trovati noi,ve lo auguro!
Per coloro che vogliono farsi una discesa con la tavola,posso assicurare un divertimento per una discesa veramente superba...però richiede sacrifici come la levataccia,per una serie di motivi già altre volte spiegati più che bene,dopo tutto senza sforzi da parte nostra,non possiamo pretendere grandi soddisfazioni e oggi ne ho avute in abbondanza.
Breve sosta,poi alle ore 12,34 ci rimettiamo in cammino per raggiungere Tilde alle ore 13,05 e passare qualche momento in compagnia,poi alle 15,15 siamo all'auto dove ci spostiamo per raggiungere Montespluga e berci qualcosa di fresco come molti altri,standocene fuori ad ammirare il panorama e apprezzando il tepore del sole che senza il vendo,riscalda ancora nonostante la quota.
Spero di aver dato un buon contributo fotografico che dia modo di capire il percorso fatto con le ciaspe,dando modo ad altri di avventurarsi in questo luogo stupendo.
Ovviamente,ritengo opportuno aggiungere: non si pensi che la cosa sia facile perché l'ha fatta il Bradipo sia alla portata di tutti (anche in solitaria,battendo un marasma di neve non è detto che altri vi riescano alle medesime condizioni: le EPICHE e APOCALITTICHE CIASPOLATE non sono per tutti...)
Ciao a tutti e alla prossima!
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