Cima della Piancaccia (1610 m) e Pizzo della Croce (1491 m)
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Dopo la nevicata di sabato scorso erano 6 giorni che aspettavo con trepidazione di poter sfruttare tutta la neve scesa, e finalmente arriva l'occasione,.
Lasciata l'auto nell'ampio parcheggio sterrato nei pressi della Cascina la Bolla, seguo a ritroso la strada asfaltata per un centinaio di metri, quindi nei pressi dei cartelli per Orimento e l'Alpe Grande prendo il sentiero che si stacca a sinistra, stranamente non indicato dalle paline segnavia.
Salendo su ampia traccia nel bosco, su neve abbondante già dalla partenza, raggiungo le baite e la Bocchetta di Orimento (0h35).
Qui proseguo in piano seguendo le indicazioni per il Generoso, fino al ponticello sulla Breggia, dove abbandono il sentiero (non tracciato) che prosegue verso Barco dei Montoni e attraverso invece il ponticello, seguendo l'ampia traccia che sale in un bel boschetto di bassi alberelli.
Dopo un tratto morbido la salita si fa molto ripida e in breve tempo si guadagnano circa 100 m di quota e si raggiunge un costolone a margine della fitta abetaia.
Svolto quindi a sinistra ed in breve tempo sbuco sul crinale principale, nei pressi della località Murelli.
Da qui non rimane che seguire la facile cresta, ampia e non troppo ripida, che in ambiente davvero suggestivo e super panoramico, mi porta fino alla Cima della Piancaccia (1h35).
Arrivato in vetta purtroppo il sole sparisce, coperto da una spessa velatura, così dopo 15 minuti circa decido di ripartire.
Tornato ad Orimento (2h20), visto che è molto presto, decido di salire anche il Pizzo della Croce, che già avevo raggiunto lo scorso inverno.
Con una certa fatica, per via anche del sole che torna a picchiare forte sulla mia testa, raggiungo la vetta (3h05), dove mi fermo per la sosta pranzo, godendomi in perfetta solitudine lo straordinario panorama.
Mi aspetta quindi la parte più divertente della gita, ovvero la ripida discesa sul versante nordorientale della montagna, in direzione del Rifugio Giuseppe e Bruno.
Affrontato con cautela il primo ripidissimo tratto su neve più compatta, posso scendere balzando nella neve soffice, ed in neanche 20 minuti perdo circa 400 metri di quota.
Subito prima del Rifugio svolto a sinistra, per infilarmi nel valloncello che scende alla Bolla.
La neve purtroppo si fa ora più pesante ed la goduria di prima è solo un ricordo, ma è questione di pochi minuti e sono di nuovo alla macchina (3h35), anche oggi super soddisfatto!
Lasciata l'auto nell'ampio parcheggio sterrato nei pressi della Cascina la Bolla, seguo a ritroso la strada asfaltata per un centinaio di metri, quindi nei pressi dei cartelli per Orimento e l'Alpe Grande prendo il sentiero che si stacca a sinistra, stranamente non indicato dalle paline segnavia.
Salendo su ampia traccia nel bosco, su neve abbondante già dalla partenza, raggiungo le baite e la Bocchetta di Orimento (0h35).
Qui proseguo in piano seguendo le indicazioni per il Generoso, fino al ponticello sulla Breggia, dove abbandono il sentiero (non tracciato) che prosegue verso Barco dei Montoni e attraverso invece il ponticello, seguendo l'ampia traccia che sale in un bel boschetto di bassi alberelli.
Dopo un tratto morbido la salita si fa molto ripida e in breve tempo si guadagnano circa 100 m di quota e si raggiunge un costolone a margine della fitta abetaia.
Svolto quindi a sinistra ed in breve tempo sbuco sul crinale principale, nei pressi della località Murelli.
Da qui non rimane che seguire la facile cresta, ampia e non troppo ripida, che in ambiente davvero suggestivo e super panoramico, mi porta fino alla Cima della Piancaccia (1h35).
Arrivato in vetta purtroppo il sole sparisce, coperto da una spessa velatura, così dopo 15 minuti circa decido di ripartire.
Tornato ad Orimento (2h20), visto che è molto presto, decido di salire anche il Pizzo della Croce, che già avevo raggiunto lo scorso inverno.
Con una certa fatica, per via anche del sole che torna a picchiare forte sulla mia testa, raggiungo la vetta (3h05), dove mi fermo per la sosta pranzo, godendomi in perfetta solitudine lo straordinario panorama.
Mi aspetta quindi la parte più divertente della gita, ovvero la ripida discesa sul versante nordorientale della montagna, in direzione del Rifugio Giuseppe e Bruno.
Affrontato con cautela il primo ripidissimo tratto su neve più compatta, posso scendere balzando nella neve soffice, ed in neanche 20 minuti perdo circa 400 metri di quota.
Subito prima del Rifugio svolto a sinistra, per infilarmi nel valloncello che scende alla Bolla.
La neve purtroppo si fa ora più pesante ed la goduria di prima è solo un ricordo, ma è questione di pochi minuti e sono di nuovo alla macchina (3h35), anche oggi super soddisfatto!
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (2)