Alpe di Mendrisio (1168 m)
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Prima ciaspolata dell’anno nel Mendrisiotto, grazie alla nevicata di ieri.
Inizio dell’escursione: ore 7:55
Fine dell’escursione: ore 13:35
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1002 hPa
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1000 m
Temperatura alla partenza: 0°C
Temperatura al rientro: 8°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.53
Tramonto del sole: 18.18
Le avverse condizioni meteo, con pericolo forte di valanghe, non mi invitano all’abituale escursione ad alte quote. Tuttavia, non mi va di rimanere fermo per il secondo fine settimana consecutivo. Opto per una ciaspolata sulle pendici del Monte Generoso, lungo mulattiere poco o per nulla frequentate in inverno.
In barba alle previsioni meteo, che prevedevano nuvoloso, il cielo è sereno e il paesaggio stupendo: ho azzeccato la giornata giusta. Lasciata l’auto su uno slargo poco sopra il Grotto Passerotto di Somazzo, a quota 650 m, mi avvio con le ciaspole legate allo zaino verso la località La Piana (701 m). Alla Stazione San Nicolao imbocco il sentiero che si sviluppa alla destra della strada, in prossimità della casa dove abitò la mitica Giovanna, la “Giuana da La Piana”: una figura caratteristica del Monte Generoso. Il suo forte spirito aleggia ancora in questa radura. La pastora eremita mi stupì non poco, quando a ottant’anni suonati si fece vedere ancora con il fucile da caccia imbracciato. Nessuno come lei conosceva il passo degli uccelli migratori e i luoghi dove stanare la lepre.
Superato il dosso alla spalle del piccolo alpeggio mi addentro nella Valle dell’Alpe. Seguo il sentiero forestale, che sale alla Bellavista, con deviazioni alla Cascina d’Armirone e all’Alpe di Mendrisio. Dopo un’ora di cammino nel silenzio quasi totale, i primi raggi di sole provocano un incessante stillicidio dalle piante, cascate di neve, nonché fragorose rotture di rami sotto il peso della neve fradicia.
In numerosi tratti la mulattiera è sbarrata dalle piante cadute. Continuo ancora senza calzare le ciaspole: a queste quote la neve è già compatta e rigelata. Alla confluenza con la strada per Cragno mi fermo ad ammirare e fotografare un castagno monumentale. Noto che è curato e protetto, come si conviene ad un organismo pluricentenario.
Ciaspolata all'Alpe di Mendrisio
Alla quota di circa 800 m calzo le ciaspole e affronto la salita nella zona carsica di Ciapéi, con affioramenti di biancone, oggi mascherati da una coltre importante di neve. Le ciaspole affondano sempre di più e la fatica aumenta progressivamente; ciononostante è un vero piacere vivere questa giornata sulla neve del Mendrisiotto, quasi a chilometro zero. È interessante sapere che una delle prime volte che fu applicato il microscopio elettronico per lo studio dei microfossili delle rocce, è stato proprio per l’indagine del biancone dei Ciapéi, da parte degli studiosi dell’Università di Berna nel 1956.
Il toponimo Ciapéi significa “affioramenti di roccia”; dal dialetto “ciapp”, che non necessita di traduzioni.
Mi trovo sulla mulattiera che fece costruire il dottor Carlo Pasta per trasportare clienti e approvvigionamento al suo Albergo Bellavista. Noto che anche i camosci faticano parecchio nel risalire il versante innevato.
Alle undici raggiungo la strada del Monte Generoso, all’altezza dell’Alpe di Mendrisio. È bello vedere come i bambini si divertono a slittare sulla neve fresca. Per la verità usano tutti slittini di plastica, bob biposto e palette da neve. Sono scomparse le prestigiose slitte di legno Davos che andavano alla grande ai miei tempi…
Su questo pascolo, negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso era attivo un piccolo scilift, che nel fine settimana attirava molte persone. Qualche volta ci sono venuto con gli amici in motorino: allora ci si accontentava di poco, non importa se qui non c’erano piste nere e il tracciato era pieno di buche causate dai camminatori. La breve discesa era resa più interessante da un piccolo trampolino, che richiedeva non poca abilità, considerando gli attrezzi di allora.
Inaspettatamente è una giornata bianco-blu: l’Alpe di Mendrisio risplende di una luce intensa sfavillante. Scavalco la recinzione e affronto la salita verso il punto più elevato dell’alpeggio. Il panorama si amplia molto; apprezzo il bellissimo colpo d’occhio sulla Cascina d’Armirone e sul Motto di Cima. L’incedere è lento; le ciaspole sprofondano abbondantemente nella soffice coltre, dello spessore che supera il mezzo metro.
Dopo ben 3 h 40 min di cammino pervengo alla capanna degli scout Mendrisio e pochi metri dopo al punto più elevato: 1168 m.
Come ho già constatato più volte, capita che le escursioni a quote relativamente basse, a volte richiedono un dispendio energetico superiore a quelle ad alta quota.
Prima ciaspolata dell’anno, sull’amata montagna di casa.
Tempo di salita: 3 h 40 min
Tempo totale: 5 h 40 min
Dislivello in salita: 602 m
Sviluppo complessivo: 11,2 km
Difficoltà: WT2
Coordinate Alpe di Mendrisio: 720'966 / 84'888
Copertura della rete cellulare: buona.
SLF: 3 (marcato)
Libro di vetta: no.
Kommentare (2)