Cima di Lago Gelt
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Ritorno volentieri a sciare in questa bella valle delle Orobie Valtellinesi.
Dopo la stupenda gita dell'anno scorso al Monte Torena, avevo voglia di esplorare anche altre vette "secondarie", tra cui la Cima di Lago Gelt, quotata ma non nominata sulle cartine.
Anche se è un mercoledì, faccio quasi fatica a trovare un posto per la macchina nel piccolo parcheggio di Carona, altri tre gruppi ci precedono sull'itinerario, di cui uno (scoprirò successivamente) diretto all'anticima del Torena.
Nella parte bassa dell'itinerario (fino a Malga Caronella), il manto nevoso si presenta durissimo, a causa dell'effetto caldo-freddo di questi ultimi giorni, quasi come fosse primavera (oddio .... "quasi" .... viste le temperature sembra già arrivata). Comunque sia a fatica riusciamo a far lavorare le pelli e le lamine degli sci per superare la barriera rocciosa che permette di arrivare a Malga Caronella. Da qui il vallone si apre e noi deviamo, seguendo sostanzialmente i tralicci dell'alta tensione che conducono al Passo di Caronella.
Pochi metri prima del passo si svolta a destra per affrontare l'ultimo pendio prima delle roccette finali che ci permettono di toccare la cima. Gran bel panorama su molti "giganti" delle Orobie, tra cui Pizzo Coca, Pizzo Diavolo di Malgina, Cima Malgina, Torena, Recastello, Gleno, Tre Confini e così via ...
L'idea di salire anche il Caronella, insediatasi durante la salita, svanisce nel vedere le condizioni della cresta finale, dove una picozza sembra essere essenziale.
La discesa fino alla Malga (con breve variante) risulta tutto sommato buona. Dopo la Malga ... sopravvivenza! Durante la giornata non c'è stato un minimo di remollo e la neve dura con le numerose tracce lasciate nei giorni scorsi ci obbliga ad uno sforzo notevole per tenere dritti gli sci (doppio per chi come me fa già fatica a tenerli dritti sulla neve buona). Nel tratto chiamato "Li Scali", particolarmente stretto, decidiamo di toglierli, visto che un banale errore di curva o frenata potrebbe risultare pericoloso.
Nel frattempo scende anche altra gente che con noi condivide la sensazione di star facendo più fatica a scendere in questo tratto piuttosto che tutta la salita ... ma anche questo è scialpinismo!
Dopo la stupenda gita dell'anno scorso al Monte Torena, avevo voglia di esplorare anche altre vette "secondarie", tra cui la Cima di Lago Gelt, quotata ma non nominata sulle cartine.
Anche se è un mercoledì, faccio quasi fatica a trovare un posto per la macchina nel piccolo parcheggio di Carona, altri tre gruppi ci precedono sull'itinerario, di cui uno (scoprirò successivamente) diretto all'anticima del Torena.
Nella parte bassa dell'itinerario (fino a Malga Caronella), il manto nevoso si presenta durissimo, a causa dell'effetto caldo-freddo di questi ultimi giorni, quasi come fosse primavera (oddio .... "quasi" .... viste le temperature sembra già arrivata). Comunque sia a fatica riusciamo a far lavorare le pelli e le lamine degli sci per superare la barriera rocciosa che permette di arrivare a Malga Caronella. Da qui il vallone si apre e noi deviamo, seguendo sostanzialmente i tralicci dell'alta tensione che conducono al Passo di Caronella.
Pochi metri prima del passo si svolta a destra per affrontare l'ultimo pendio prima delle roccette finali che ci permettono di toccare la cima. Gran bel panorama su molti "giganti" delle Orobie, tra cui Pizzo Coca, Pizzo Diavolo di Malgina, Cima Malgina, Torena, Recastello, Gleno, Tre Confini e così via ...
L'idea di salire anche il Caronella, insediatasi durante la salita, svanisce nel vedere le condizioni della cresta finale, dove una picozza sembra essere essenziale.
La discesa fino alla Malga (con breve variante) risulta tutto sommato buona. Dopo la Malga ... sopravvivenza! Durante la giornata non c'è stato un minimo di remollo e la neve dura con le numerose tracce lasciate nei giorni scorsi ci obbliga ad uno sforzo notevole per tenere dritti gli sci (doppio per chi come me fa già fatica a tenerli dritti sulla neve buona). Nel tratto chiamato "Li Scali", particolarmente stretto, decidiamo di toglierli, visto che un banale errore di curva o frenata potrebbe risultare pericoloso.
Nel frattempo scende anche altra gente che con noi condivide la sensazione di star facendo più fatica a scendere in questo tratto piuttosto che tutta la salita ... ma anche questo è scialpinismo!
Tourengänger:
Andrea!

Communities: Hikr in italiano, Skitouren
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Kommentare (6)