Etna - La Voragine e Cratere Sommitale
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Il cuore palpita ma non per lo sforzo ... gli occhi lucidi ma non per il fumo ... mancano pochissimi passi e .... wooomm ... improvvisamente ci troviamo di fronte ad uno spettacolo eccezionale: sotto di noi si apre la grande Voragine dell'Etna.
Rimaniamo ammutoliti per la straordinarietà del paesaggio, questo è veramente un posto selvaggio! Il terreno respira, vive, possiamo quasi sentirlo nonostante il forte vento nelle orecchie.
Ancora emozionati affrontiamo poi gli ultimi metri per raggiungere la cima vera dell'Etna, quella del cratere di nord-est. Camminiamo in mezzo ai fumi di zolfo che scaturiscono direttamente dal terreno. A qualcuno danno un po' di pizzico in gola e agli occhi. In vetta siamo proprio di fianco alle fumarole del cratere, si vede ben poco e tira un ventaccio da far cadere per terra. Giusto il tempo per un paio di foto e scendiamo subito sul versante opposto, seguendo Dario, la nostra guida. Sul pendio ghiacciato indossiamo i ramponi e ci abbassiamo rapidamente, il necessario per toglierci dai fumi e dai venti.
Quando riprendiamo a camminare più tranquilli, sul piacevole pendio innevato ci guardiamo indietro e ripensiamo a questa stupenda giornata, iniziata a Piano Provenzana dove abbiamo incontrato le nostre guide, obbligatorie per accedere ai crateri sommitali. All'inizio non ero molto contento di dover spender soldi per farmi accompagnare su un percorso semplice ma a fine giornata mi sono reso conto che su questo terreno la guida non serve tanto ad aiutarti a procedere "tecnicamente" ma molto di più a spiegarti sopra a cosa stai camminando e ad osservare diversamente ciò che ti sta intorno.
La prima parte di salita si svolge sulla strada che d'estate viene utilizzata dai fuoristrada per portare in quota i turisti ma ben presto la copertura nevosa, anche se poca, basta a coprire il tutto e farci procedere su terreno aperto e "a vista".
Camminiamo sospesi tra il nero della lava, il bianco della neve, l'azzurro del cielo e ... i colori sgargianti dei nostri vestiti: un ottimo mix di colori e contrasti.
La salita è tranquilla e costante, abbiamo il tempo di gustarci ogni passo, di fotografare e di sentire il vento sulla faccia. Siamo curiosi di guardarci attorno, di ascoltare i racconti di Dario e di mettere il naso lassù tra i crateri dove pian piano ci stiamo avvicinando.
La coltre nevosa si fa più spessa, forse si poteva salire con gli sci ma comunque anche a piedi si procede bene, aggiriamo a destra la base del cratere sommitale ed affrontiamo l'ultimo pendio innevato.
Il cuore palpita ma non per lo sforzo ... gli occhi lucidi ma non per il fumo ... mancano pochissimi passi e .... wooomm ... improvvisamente ci troviamo di fronte ad uno spettacolo eccezionale: sotto di noi si apre la grande Voragine dell'Etna ...

Dopo una giornata di pioggerellina, come da previsioni, alla sveglia dalle nostre due finestre della camera del rifugio Citelli ecco apparire un cielo azzurroooo. Wawoo che giornata. Scendendo e guardando verso "La Montagna" si vede del fumo ed un cielo incredibile. Evviva è la giornata giusta, in cima ci arriviamo.
La nostra guida, Dario, puntuale ci aspetta a piano Provenzana con un aiuto, Marco. Si infilano gli scarponi e via si inizia subito a camminare sulla lava eruttata nel 2012 che distrusse gli impianti sciistici e le strutture di questa zona. In mezzo alla lava si vedono i tronchi dei pini endemici che ricoprono le pendici di questa splendida montagna. E' incredibile, molte di queste piante hanno galleggiato sulla lava trasportate lungo le pendici, ed ora sono degli scheletri che parlano e raccontano di questo evento. Nel 2012 si sono aperti circa 20 crateri che hanno eruttato lava ed uno di questi ha raggiunto una dimensione non indifferente creando così una nuova montagna. Incredibile la forza della natura. Si cammina e si vedono alcuni scialpinisti che nonostante la poca neve salgono direttamente dagli impianti e che incontreremo poi in vetta. Le foto parlano da sole, tra crateri, lava e cumuli di neve si sale lentamente causa il vento che diventa sempre più forte fino al primo cratere. I sensi sono completamente stravolti dal fortissimo vento e soprattutto dai vapori di zolfo che ci avvolgono e ci fanno bruciare occhi e naso. Eccoci arrivati al primo cratere e dopo poco anche sulla vetta. A sorpresa poi la guida ci fa fare una splendida discesa lungo il versante sud facendoci ammirare il vulcano da tutti i lati. Che fortuna e che giornata. Grazie....
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