Giro al Parco Pineta in MTB – anello di 30 km
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Questo report narra l’epilogo di quanto tentato ca. 7 mesi orsono nella zona di questo bel Parco Pineta che tanto promette e che bisogna scoprire con calma ed in tutte le stagioni. Rimando naturalmente alla descrizione fatta allora e aggiungo solo le novità.
Partito, come al solito dal piccolo parcheggio in Binago ho seguito quasi integralmente ed in senso antiorario il percorso anulare di ca. 30 km che attraversa il più delle zone del parco. Ho evitato la parte iniziale rappresentata dai sentieri VO1 (Sentiero delle Rane) e VO2 (Sentiero del San Giorgio) perché già percorsi la volta scorsa e piuttosto difficili.
La lista dei sentieri fatti è la seguente:
BI1 (Sentiero delle Campagne)
VS1 (Sentiero Val Moriggiola)
VI1 (Sentiero delle Tracce)
Bosco di Valle e piccolo tratto su asfalto a Nord di Tradate
VS2 (Sentiero del Castello)
TR1 (Sentiero Villafranca)
TR2 (Sentiero del Pracallo)
TR3 (Sentiero dei Ronchi)
San Bartolomeo e Cascina Pagliaccia
CB1 (Sentiero della Morena)
CB2 (Sentiero delle Acque)
Monello
BI1 (Sentiero delle Campagne)
La tipologia dei tratti è quanto mai varia; si va da sterrate larghe e ben tenute a single track che si insinuano tra la vegetazione. Si incontrano fondi accidentati, guadi, fango infestante per cui il grado di difficoltà assegnato è da prendere con le molle. Da menzionare la pace ed il silenzio dei luoghi; suoni e colori torneranno con la primavera assieme alle fameliche zanzare. Incontri rari: qualche biker, alcune persone in compagnia di fedeli quattro zampe, una giovane e simpatica nera dispensatrice di piaceri prezzolati (le strade di Pianbosco sono frequentate da queste signore), poi null’altro se non la natura a parte un tratto su strada provinciale poco sopra Tradate.
Ho come sempre collezionato qualche errore di orientamento subito segnalato dal GPS sia perché non è facile destreggiarsi nella rete infinita di sentieri che disegnano una ragnatela nel territorio sia perché, come spesso accade, le segnalazioni pur abbondanti e ben fatte vengono poste, a mio avviso, senza porsi nei panni del forestiero. In altre parole ritengo inutile l’abbondanza di segnali lungo il sentiero dal quale non puoi deviare mentre mi aspetterei di trovare di fronte ad un bivio l’indicazione della retta via ed invece molto spesso questo non avviene. Ho speso un mucchio di tempo e di energie, ormai a 4 km dall’arrivo, arrivato ad un torrente: l’ho attraversato, ho proseguito per l’evidente e bella mulattiera, ho capito dopo centinaia di metri di essere fuori rotta, sono ritornato, ho riattraversato il torrente, salito dall’altra parte per altra bella mulattiera, di nuovo fuori rotta….finché fattomi furbo ho zoomato la cartografia del GPS scoprendo che il torrente andava attraversato ma bisognava infilarsi in un sentiero seminascosto e non proseguire per la bella via. Questo tanto per dire che non si può dare nulla per scontato. Certamente un ritorno sul circuito semplificherebbe di molto la ripetizione facendo tesoro della precedente esperienza ma la prima volta……non è sempre così facile.
Pedalata….della giornata:
Dislivello 335m
Lunghezza totale 30,2 km
Tempo 4h45’ soste comprese

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