Cima Carega (2.259 m) invernale
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E' giunto il week end che devo tornare a casa, Verona, ma come sempre non riesco a rinunciare ad almeno un giretto sui monti. Per non andare sul solito Monte Baldo, opto per il Monte Carega, sempre percorso in estate e una sola volta in inverno da Recoaro Terme, salendo dal Vaio dei Colori (Maggio 2014).
In compagnia di Michele, posteggiamo lungo la strada per Revolto, qualche tornante sopra il "Rifugio Boschetto".
Sono le 9 e iniziamo subito la salita tagliando i pochi tornati della strada rimasti salendo da stretti e ripidi sentierelli, fino giungere al "Rifugio Revolto" (possibilità di arrivare anche in macchina, condizioni meteo permettendo). Imbocchiamo il sentiero 190, questo inizialmente scende fino a collegarsi al sentiero E5, il sentiero Europeo che ho sempre voluto provare ma mai colta l'occasione.. questo sale abbastanza ripido e rimane sul versante est del canale. C'è già qualche centimetro di neve a terra ma il sentiero rimane ben visibile, con indicazioni di vernice bianco e rossa, e ben tracciato anche dai camosci, che scorgiamo in branco non molto distante da noi. Passiamo nei pressi di "Malga Campobrun", e tenendo la destra arriviamo presto al "Rifugio Scalorbi", dove ci concediamo una breve pausa al sole.
Lasciamo il rifugio alle nostre spalle e proseguiamo dritto seguendo le indicazioni per "Bocchetta Mosca" (tempo stimato 0.50) o "Rifugio Carega-Fraccaroli" (tempo stimato 1.30), un sentiero sicuramente più lungo del sentiero 109 (svoltare a sinistra) ma sicuramente più panoramico. Tornante dopo tornate, in mezz'ora arriviamo alla "Bocchetta Mosca", il punto d'arrivo del Vaio dei Colori, precedentemente menzionato, lato NE. Gustatevi la vista del "Monte Pasubio". Giusto qualche foto e ripartiamo proseguendo verso NW. Il suolo è ben innevato e decidiamo di indossare i ramponi/ramponcini specialmente per superare qualche traversino meno simpatico. Il sole continua a scaldare e notiamo parecchie persone salire dal sentiero 109. Arrivati al rifugio, anche questo chiuso durante il periodo invernale, saliamo immediatamente alla "Cima Carega", 2259 m.s.l.m. Da qui si può ammirare parte della Val d'Adige, San Giorgio, Monte Plische, Monte Baldo, Cima Levante...
Torniamo al "Rifugio Fraccaroli" e un dopo essersi riparati dal vento pranziamo. Ci stiamo raffreddando, se pur il sole è ancora bello splendente, così iniziamo a scendere lungo il sentiero 108B. Anche su questo in certi tratti bisogna prestare attenzione causa neve. Notiamo un sentiero da fare alla prossima uscita, sul versante opposto, quello che porta al Monte Plische. Il 108B, per buona parte, si fa strada fra mughetti, e vi assicuro che d'estate la percezione del caldo e dell'umidità qui in mezzo triplica. Questo sentiero sfortunatamente sbuca sulla jeppabile, il sentiero 109. Non ci si può sbagliare, svoltiamo a destra, scendendo fino al "Rifugio Passo Pertica" evitando qualche tornate con delle scorciatoie. Da questo rifugio potete osservare la "Ferrata Biasin", osservate le corde fisse d'acciaio nella fessura di fronte al rifugio. Da qui parte anche il "sentiero attrezzato Angelo Pojesi" che inizialmente pensavamo di fare ma insicuri delle condizioni neve-ghiaccio abbiamo preferito scartare.
Dal rifugio si può scendere o dalla strada jeppabile o sempre per sentieri che accorciano il rientro. Optiamo per un po' dell'uno e un po' dell'altro fino a raggiungere la macchina e tornare soddisfatti a casa.
Tempo effettivo:
Rifugio Revolto - Rifugio Scalorbi: 1.05 h
Rifugio Scalorbi - Bocchetta Mosca: 0.50 h
Bocchetta Mosca - Cima Carega: 0.30 h
Rifugio Fraccaroli - Rifugio Passo Pertica: 1.10 h
Rifugio Passo Pertica - Rifugio Revolto: 0.30 h
Totale ore di cammino: 4 h circa
In compagnia di Michele, posteggiamo lungo la strada per Revolto, qualche tornante sopra il "Rifugio Boschetto".
Sono le 9 e iniziamo subito la salita tagliando i pochi tornati della strada rimasti salendo da stretti e ripidi sentierelli, fino giungere al "Rifugio Revolto" (possibilità di arrivare anche in macchina, condizioni meteo permettendo). Imbocchiamo il sentiero 190, questo inizialmente scende fino a collegarsi al sentiero E5, il sentiero Europeo che ho sempre voluto provare ma mai colta l'occasione.. questo sale abbastanza ripido e rimane sul versante est del canale. C'è già qualche centimetro di neve a terra ma il sentiero rimane ben visibile, con indicazioni di vernice bianco e rossa, e ben tracciato anche dai camosci, che scorgiamo in branco non molto distante da noi. Passiamo nei pressi di "Malga Campobrun", e tenendo la destra arriviamo presto al "Rifugio Scalorbi", dove ci concediamo una breve pausa al sole.
Lasciamo il rifugio alle nostre spalle e proseguiamo dritto seguendo le indicazioni per "Bocchetta Mosca" (tempo stimato 0.50) o "Rifugio Carega-Fraccaroli" (tempo stimato 1.30), un sentiero sicuramente più lungo del sentiero 109 (svoltare a sinistra) ma sicuramente più panoramico. Tornante dopo tornate, in mezz'ora arriviamo alla "Bocchetta Mosca", il punto d'arrivo del Vaio dei Colori, precedentemente menzionato, lato NE. Gustatevi la vista del "Monte Pasubio". Giusto qualche foto e ripartiamo proseguendo verso NW. Il suolo è ben innevato e decidiamo di indossare i ramponi/ramponcini specialmente per superare qualche traversino meno simpatico. Il sole continua a scaldare e notiamo parecchie persone salire dal sentiero 109. Arrivati al rifugio, anche questo chiuso durante il periodo invernale, saliamo immediatamente alla "Cima Carega", 2259 m.s.l.m. Da qui si può ammirare parte della Val d'Adige, San Giorgio, Monte Plische, Monte Baldo, Cima Levante...
Torniamo al "Rifugio Fraccaroli" e un dopo essersi riparati dal vento pranziamo. Ci stiamo raffreddando, se pur il sole è ancora bello splendente, così iniziamo a scendere lungo il sentiero 108B. Anche su questo in certi tratti bisogna prestare attenzione causa neve. Notiamo un sentiero da fare alla prossima uscita, sul versante opposto, quello che porta al Monte Plische. Il 108B, per buona parte, si fa strada fra mughetti, e vi assicuro che d'estate la percezione del caldo e dell'umidità qui in mezzo triplica. Questo sentiero sfortunatamente sbuca sulla jeppabile, il sentiero 109. Non ci si può sbagliare, svoltiamo a destra, scendendo fino al "Rifugio Passo Pertica" evitando qualche tornate con delle scorciatoie. Da questo rifugio potete osservare la "Ferrata Biasin", osservate le corde fisse d'acciaio nella fessura di fronte al rifugio. Da qui parte anche il "sentiero attrezzato Angelo Pojesi" che inizialmente pensavamo di fare ma insicuri delle condizioni neve-ghiaccio abbiamo preferito scartare.
Dal rifugio si può scendere o dalla strada jeppabile o sempre per sentieri che accorciano il rientro. Optiamo per un po' dell'uno e un po' dell'altro fino a raggiungere la macchina e tornare soddisfatti a casa.
Tempo effettivo:
Rifugio Revolto - Rifugio Scalorbi: 1.05 h
Rifugio Scalorbi - Bocchetta Mosca: 0.50 h
Bocchetta Mosca - Cima Carega: 0.30 h
Rifugio Fraccaroli - Rifugio Passo Pertica: 1.10 h
Rifugio Passo Pertica - Rifugio Revolto: 0.30 h
Totale ore di cammino: 4 h circa
Tourengänger:
martynred

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