Il Diavolo e l'UniCorno.1997 mt!
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Solo pochi giorni fa c’eravamo sentiti via mail io e Poncione, ed in una di queste mail Emiliano mi esortava ad organizzare un giro nella parte est della Lombardia, giusto per scoprire zone nuove; prendendo la palla al balzo, in poche ore abbiamo organizzato la “spedizione” che ora vado brevemente a relazionare.
Dopo aver parcheggiato nello spazio antistante la malga (Loc. Fiale), ci siamo incamminati per un centinaio di metri seguendo la sterrata, giusto prima di perdere quota verso una vicina malga, piegando secco verso destra, ci siamo buttati su una ripida dorsale erbosa (con lieve traccia) che ci ha portati su una carrareccia (Cai 340) proveniente da Graticelle, da lì, sempre piegando verso destra siamo saliti sul vicino Mericolo. Una sorta di isolata cimetta erbosa.
Questa è una cima che ha una bella visuale sulla poco frequentata Val Grigna, e la Cresta dei Corni del Diavolo dominano il crinale tra la Val Trompia e la Valcamonica.
Seguendo sempre l’evidente sentiero che porta verso un abbeveratoio ed in prossimità di una palina indicativa, abbiamo piegato a sinistra in direzione Foppa del Mercato, e con una lunghissima e comoda mezzacosta, abbiamo oltrepassato un paio di malghe più o meno utilizzate.
Durante questo lungo avvicinamento alla nostra meta, ci siamo dovuti confrontare con diversi torrenti ghiacciati e insidiosi, che ci hanno obbligato a delle deviazioni ora sopra e ora sotto il sentiero stesso.
Proprio nelle vicinanze della Malga Stabil Solato, la condizione del percorso si fa decisamente più arduo ed impegnativo per la neve che copre la nostra traccia, una neve che varia tra il cartonato e il ghiacciato.
Senza troppi indugi abbiamo affrontato tutto il ripido pendio che porta alla Foppa del Mercato, ma una volta arrivati sul crinale, ecco che Eolo si è presentato a noi con un vento forte e freddo. Che fare?
Abbandonata l’idea di salire alla cima principale dei Corni del Diavolo per evidenti difficoltà, ci siamo ramponati lasciando gli zaini a se stessi, e con un ripido ed insidioso percorso siamo giunti sul Corno N m.1997 (3h). Non è certo la meta che avevamo messo in cantiere, ma salire su qua oggi è stata una piccola impresa. Foto di rito con sorriso e giù veloci, il vento freddo non lascia spazio ad altri convenevoli.
Riguadagnato il Passo, siamo scesi velocemente alla Stabil Solato tagliando con grandi falcate il pendio, e dopo esserci riparati dal vento finalmente abbiamo dato fondo al cibo portato da casa. Il è Sole alto ed il cielo è sereno, le battute si sprecano, e dopo aver divorato anche il dolce, ci siamo gustati l'ottima birra portata dal buon froloccone.
In un crescendo di risate a mascella spalancata, ad un certo punto sono partiti i classici giochi da osteria: un po’ di Morra, lo schiaffo del soldato, due "mani" di Pepa Tencia e via con la tradizionale e poco signorile gara di rutti… tutti e tre abbiamo dato il meglio di noi stessi, ma Alessandro è stato di gran lunga il migliore!
Ma ora è il tempo di ritornare sui nostri passi, ripercorrendo a ritroso il percorso fatto all’andata in meno di 2h siamo ritornati alla soleggiata malga di località Fiale.
Nota1): Entusiasmante giornata guastata in parte dal forte vento e dal ghiaccio in alta quota, per arrivare ai Corni del Diavolo il giro è lunghetto e bisogna affrontare roccette di I°, noi purtroppo con queste difficoltà metereologiche ci siamo “limitati” solo al più basso dei due Corni. Oggi io comunque mi sono divertito, e per questo ringrazio l'inossidabile duo varesino! Alla prossima...
Nota 2): Onanismi by Eric…
Vedute trasversali.
La sua corsa sui pendii infiniti,
con le gambe lunghe e affusolate,
l’eleganza non si compra…
ma,
il sogno mio s’infrange,
già noto cose strane,
un parrucchino langue… Fanculo, è Pippo Baudo!
A la prochaine! Menek e Olmo
Poncione
Un invito "volante" di Menek si è tramutato in un bellissimo giro in Val Trompia, forse non riuscito come previsto, ma comunque bello. Posti e panorami del tutto nuovi e sconosciuti per me e Ale froloccone, dominati da una lunga dorsale di cime erbose, intercalate da altre rocciose: queste ultime si traducono nei due Corni del Diavolo, divisi da un tratto a vedersi decisamente impegnativo, specie se in condizioni nevose e ventose. Saliti dunque con l'ausilio dei ramponi sul corno "minore" ci siamo così dovuti accontentare, rinunciando al "maggiore", poco lontano ma elaborato e difficoltoso da raggiungere con queste difficoltà aggiuntive.
Siamo così tornati sui nostri passi rifacendo il piacevole ma lungo percorso mattutino a mezzacosta, toccando alcune malghe semi-abbandonate o in rovina.
Grazie a Menek per il gradevole invito (e il piacevole "dolcetto"), in posti davvero belli che speriamo ci sia opportunità di rivedere in futuro, ad Ale per la compagnia e al dolcissimo Olmo: e avanti così.
froloccone
Che dire???? Una bella giornata passata in montagna con allegria è quello che uno vorrebbe sempre!!!!!!Questa zona,da noi sconosciuta, si è dimostrata davvero interessante e merita di essere ben esplorata..............Grazie A Emiliano e a Domenico(ovviamente anche il grande Olmo)per la grande compagnia e la bella esperienza. Alla prox
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