Da Carena al Sasso Guidà e alla Biscia: un triangolo super panoramico
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Basta che io legga una qualunque relazione in Hikr per accorgermi di quante cime non ho ancora visitato e forse mai visiterò, anche a due passi da casa. Le vette che coronano la Val Morobbia sono tra queste. Una sola volta venni in questa valle per un simpatico raduno di Hikrs che si tenne al Passo di S.Jorio e poi mai più. Oggi voglio fare questo triangolo, ultimo tra i tanti visitatori e limitato per via delle giornate brevi. Seguo l’itinerario suggerito dal Brenna (it.121 pag 201 “Dal Passo di S.Jorio al Monte Generoso”) salendo prima al Sasso e poi percorrendo la bellissima e comoda cresta che raggiunge Alpe e Capanna di Gesero per arrivare almeno alla Biscia. La cosa è intenzionale per mettere un pochino di “dado” nel brodo di una tranquilla escursione e difatti, dopo aver raggiunto i ruderi dell’Alpe Croveggia, lascio a dx il sentiero per la Capanna Gesero, dal quale ritornerò nel pomeriggio, per seguire la traccia che porta verso l’Alpe d’Urno; io tengo sempre la dx ad ogni bivio trovandomi così alto sopra l’Alpe e come preventivato in breve sono sotto la bella parete Sud del Sasso Guidà. Oltreché belle da vedere sono anche interessanti alpinisticamente dato che solo due vie vi sono state allestite in artificiale dal basso. La valutazione MD vanifica qualunque pensiero mio e mi accontento di salire il ripido pascolo che spesso abbandono per scalare la pietraia che pian piano mi permette di salire poco sotto la vetta del Sasso. Scampato al “paglione” e ai pietroni mi fermo alla fortificazione di vetta e ammiro il bel panorama circostante che Millenium ci regala dopo averci tolto acqua e neve.
Un mia personale considerazione a margine del periodo anomalo e della Conferenza sul Clima appena tenutasi: dopo essere stati tirati attorno ad un tavolo contro la loro volontà i potenti della terra reclamano ora la paternità della conferenza e magnificano le sue conclusioni che si dice…salveranno il pianeta! Ma quale pianeta? Il pianeta non ha bisogno di difesa, ha pazienza e saggezza. La natura da 4,5 miliardi di anni ne ha viste di tutti i colori. I nostri monti sono stati più volte i nostri mari, innumerevoli specie di giganti e di lillipuziani si sono succeduti sul pianeta da 3,5 miliardi di anni e l’uomo, il suo Re, esiste da un paio di milioni di anni, praticamente un battito di ciglia fa! Cosa volete che si preoccupi la Terra di quei 2 o 3 °C in più che proclamiamo di voler abbattere? Nulla! Se riusciremo a farlo salveremo solo molti di noi, non certo la Terra che può attendere tranquillamente uno o due milioni di anni con o senza di noi e continuare il suo cammino nello spazio. Non a caso i popoli hanno sempre visto le loro divinità nella forza della natura e in ciò che ci riscalda e ci illumina, Sole e stelle.
Archiviato il mio pensiero mi incammino lungo la bellissima cresta che con leggera pendenza raccorda il Sasso Guidà alla conca dove si trova l’Alpe di Gesero con un fresco cammino tra le abetaie che sovrastano le faggete e i castagneti dove si svolge la prima parte della salita da Carena. Giunto alla conca decido di voler vedere almeno questa “Biscia” che raggiungo dopo un’ora scarsa dalla q.1745 dove tornerò per scendere ancora all’Alpe Croveggia. Curioso il nome di questa altura che cima propriamente non è. Più che una sella è un colle dove arriva anche un percorso più lungo e più agevole e dove sono collocate strane strutture che fanno da contralto a quelle poste sulla Cima delle Cicogne, lì di fronte. Dopo una breve sosta e aver confabulato vanamente con l’orologio abbandono ogni ulteriore pretesa e torno a q.1745 dove imbocco il bel sentiero che transitando nelle vicinanze dell’Alpe Croveggia mi permetterà di tornare a Carena e al comodissimo parcheggio ad inizio paese. Lascio a malincuore la zona ma conservo nei meandri della mente dove si ripongono i desideri la Cima delle Cicogne, il Corno di Gesero, lo Scrigno di Poltrinone e tante altre cime che ho accarezzato con lo sguardo oggi.
Credo che farò nuove visite alle cime della bella Val Morobbia che appare lontana dal mondo ma che è vicina a Bellinzona ed incredibilmente immersa in un silenzio non comune da queste parti.
Pillole della gita
Lunghezza percorso 13,4 km
Dislivello salita 1150 m
Tempo 6h06’

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