Bivacco S. Glisente m.1959 (BS): SPETTACOLARE!!!!!!!! Vedere per credere...meglio di persona!
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Il Bradipo delle Alpi,medita,pianifica e...attua!
Anche questa volta mi è balenato per la cucuzza,di salire da altra via al magnifico posto panoramico dove vi è ubicato il bivacco San Glisente: ovviamente m'informo sul percorso che avrei intenzione di fare.
Mi si avvisa che l'altra strada che sale a Zuvolo è peggio di quella che feci un anno fa...però...allora chiedo un alternativa e mi viene detto da Budec,passando per il bivacco Giaol: chiedo espressamente se il percorso è "normale" e mi viene confermato che è un sentiero "classico"...(sta cippa) e mi fido.
Così altra levataccia dato che ho intenzione di lasciare l'auto più in basso rispetto a quando sono andato al bivacco Lupi di San Glisente al Fòp de Cadì il fine settimana precedente.
Così alla bellezza delle ore 8,30 parto e poco dopo quasi mi pento per non aver voluto salire un poco con l'auto,ma con un pochino di vasellina anche le fregature vengono superate: giunto a Budec sono leggermente titubante se fidarmi di fare il sentiero di cui mi sono informato o proseguire per l'alternativa del percorso che avevo già in parte provato.
Decido di provare e rischiare di prendermelo in quel posto: all'inizio sembra un percorso da trattorino,poi diventa un sentiero normale poi...l'inculata classica spunta come d'incanto.
Una delle cose che mi mandano in bestia,è la leggerezza per certi sentieri che i locali dimostrano di fare tranquillamente...sì,forse in stagione estiva...sperando che non abbia piovuto,in questo caso,che non si sia formato del ghiaccio sul sentiero...cosa che ho trovato e che ho dovuto superare con molta prudenza.
Poi,se si aggiunge che è un continuo salire per poi scendere,tratti attrezzati di catene (del tipo catene da neve a maglia da 9 mm: ma è normale?) e di lunghi cavi d'acciaio considerando la tipologia di percorso,oltre all'attraversamento di ruscelli,fortunatamente alcuni in secca vista la siccità di tale periodo,si può ritenere un percorso da EE e da EVITARE NEL PERIODO AUTUNNO/INVERNO...ED ESTATE SE PIOVE...ma anche se non piove.
Giungo al bivacco Giaol dove una porzione di panorama è visibile: non nascondo che la voglia di mollare e fare dietro front mi stava passando per la mente,poi,rammentando il percorso fatto...decido di provare ad affrontare il resto (peggio) riprendendo il cammino lungo un sentierino dove ci sta un piede davanti l'altro: mondo ladro guarda dove c...mi sono infilato,che giornata di m...!
La meteo non era quella delle 2 giornate precedenti,spero che non butti acqua e nel frattempo,finalmente,arrivo all'incrocio con il sentiero "normale" il 745: questo si che è un sentiero da E (escursionistico) e quindi riprendo con più tranquillità per essere riuscito a superare illeso il tratto di sentiero ostico adatto a capre,lupi,stambecchi e camosci...oltre a coloro che lo vogliono prendere in quel posto he he he!
Ecco sbucare su una strada: la segnaletica lascia a desiderare perché non specifica bene dove conduce la parte opposta,ma avendo già fatto una parte di percorso presumo di saperlo e di non avere problemi per il rientro.
Proseguo sulla stradetta che mi conduce alla malga Foppole e da qui prendo a salire: poco dopo il sentiero si biforca,a destra,ne ho fatto un pezzetto,porta alla Cà del Pastore,poi piega a sinistra per salire al San Glisente,mentre scelgo la "direttissima" che sbuca davanti la cripta dove vi giungo alle ore 12,35.
Qui vi è un bel gruppo degli amici di San Glisente e vengo a conoscere Roberto al quale gli ho spiegato il sentiero che ho fatto e che è decisamente meglio evitarlo,mentre lui credeva che salissi da Zuvolo,confermandomi che in realtà quel sentiero è si un po...malmesso e aggiunge che la segnaletica verticale è dell' ERSAF.
Bene,anche se il gruppo ha finito di pranzare (loro sono saliti in auto fino alla malga sottostante,quindi si sono fatti poco più di 200 m. di salita) io mi preparo a scaldare le focacce,mentre la giornata si è messa al bello regalando una giornata stupenda da ricordare.
L'arietta è frizzante,mentre all'interno del bivacco si sta bene e poco dopo rimango solo a godermi lo spettacolo che questo luogo sa regalare in giornate e serate da quassù: un posto che merita veramente di essere vissuto pienamente trascorrendovi una notte per ammirarne i suoi colori del tramonto che riempe il cuore di felicità per la gioia di esserci,inoltre per ammirare l'alba,anch'essa vi meraviglierà per lo spettacolo che sa dare,senza salire alla vetta.
Sono felice per essere riuscito a mettere in atto anche questa lunga escursione,fortunatamente sopportata bene nonostante il dislivello non da poco (fattibile anche in giornata,almeno per quanto mi riguarda) e le pendenze che mi riserva anche la discesa,ma con il passo da Bradipo delle Alpi,si può arrivare ovunque i percorsi lo permettano alle gambe.
Suggerisco a tutti coloro che disdegnano il trascorrere una giornata intera in un bivacco,di salire quassù per ammirarne la meravigliosa spettacolarità che ci si perde nel fare certe rinunce per futili motivi (per una volta non nella vita non penso che sia un dramma): PROVARE NON COSTA NULLA, RINUNCIARE SI!
Per la notte decido di dormire sul grande e robusto tavolo,vista la temperatura della camera (14° gradi) -10 rispetto la zona cucina...e poi,avere di fronte il sole che sorge...SPETTACOLO!
Il giorno seguente ripercorro lo stesso tragitto fino al bivio con il sentiero: da qui proseguo sulla strada che prima procede in piano,poi sale e bene per un buon tratto per poi scendere e risalire fino alla loc. Pozza Dos dell'Asino m. 1770 dove vi sono panche,tavoli e...un bel panorama.
Ovviamente la segnaletica non indica per Vaccaret/Budec (sui cartelli vi è spazio per incidere tale nome) e vado per intuizione giungendo alla località Vaccaret dove la segnaletica verticale è posizionata davanti alla struttura invece del trivio,segnalandone solo 2 direzioni: quella da cui provengo e quella che prendo perché per intuizione so che mi conduce dove voglio andare,mentre la strada che pare scendere a destra...bho! (poi scoprirò che anche quella non è male ma il problema è una breve parte si sentiero che non fa parte di quella segnalata e quindi ci si può trovare nei casini).
La mia intuizione (la cartina che avevo appresso non è aggiornata) mi fa fare la cosa giusta,ritrovandomi al bivio che volevo prendere e da qui il percorso verso Budec già lo conosco.
Con queste immagini vi saluto e: VI AUGURO A VOI LETTORI UN SERENO NATALE E FELICE ANNO 2016 IL QUALE VI PORTI CIÒ CHE PIÙ DESIDERATE!
Ciao a tutti e alla prossima!

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