Orecchia di Lepre (quasi) 3257 m e Piccola Orecchia di Lepre 3135 m
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
La osserviamo da due giorni, se non abbiamo preso fischi per fiaschi, la salita fino al colletto tra le due Orecchie di Lepre sembra pulita. Sicuramente ci sarà neve nella conca del Grosse Lacke (2711 m) ma la morena sembra pulita. L’idea di poter raggiungere i 3000 in parte all’asciutto in questa stagione non ci dispiace per nulla, poi da lì chissà…
Posteggiamo sulla strada per Fontana Bianca, in uno slargo (3 posti auto se messe bene) in corrispondenza del sentiero per la Tufer Alm. Scendiamo su strada asfaltata fino al bivio con un’altra strada asfaltata che sale alla nostra sx raggiungendo un gruppo di case.
Qui parte il sentiero/sterrata per la Untere Flatschbergalm (1905 m) e la Obere Flatschbergalm (2110 m). Dopo la Obere Flatschbergalm, inizia il sentiero sia per la Cima di Tovo sia per l’Orecchia di Lepre. Fare attenzione al bivio intorno ai 2400 m posto su un sasso.
Al bivio si svoltiamo a dx e dopo un breve traverso saliamo ripidamente verso due grossi ometti. Continuiamo la salita fino ad entrare nella gola del lago dove più dolcemente raggiungiamo la ripida morena. Questa volta la prendo con filosofia, con calma, evitando di guardare sempre quanto manca, anzi se ci fosse un unico tratto bianco rosso non alzerei mai gli occhi. Quando finalmente, con la coda dell’occhio, vedo Marco sul traverso so che è finita! E’andata!
Un muro di neve portata dal vento ci separa letteralmente dal P.so vero e proprio.
Ci ramponiamo e risaliamo il muro e giunti al passo decidiamo di tentare la salita all’Orecchia di Lepre.
La neve a tratti farinosa e a tratti crostosa non portante non ci dà molta fiducia. Passiamo un paio di punti un poco esposti e quasi al nostro limite. A pochi metri dalla cima un passaggino più esposto dei precedenti ferma Marco. Io curiosa come una scimmia provo a passare oltre per dare un’occhiata, accidenti il bivio con la Cresta Azzurra è a pochi metri, da lì alla cima sono pochi passi lo so, però…questi pochi metri che ci separano dal bivio sono troppo rischiosi, non c’è dove attaccarsi, la neve è poca e inconsistente. Potremmo tentare la salita e poi…la discesa dall’altro versante sarebbe troppo lunga e probabilmente con troppa neve e per tornare da qui ci vorrebbe almeno una corda per discendere questi pochi metri, corda che non abbiamo per cui niente da fare! Mo devo tornare indietro, fosse facile! Marco dopo avermi intimato di stare attenta più di una volta è già in posizione di discesa, mi giro e penso, un passo e sono al sicuro, due scongiuri sul fatto che la poca neve riesca a tenere i ramponi e…ok ci sono possiamo scendere. Sempre con molta attenzione torniamo indietro e al P.so saliamo alla Piccola Orecchia di Lepre, la soddisfazione di aver raggiunto una cima.
Il vento non cessa per cui scendiamo subito dopo aver scattato qualche foto, breve sosta sulla morena per mangiare qualcosa e poi rientro.
Le difficoltà riscontrate sono molto soggettive, le nostre scarse capacità alpinistiche non ci hanno permesso di andare oltre. La salita non sarebbe stata un problema probabilmente ma il dover ridiscendere quei pochi metri a picco sulla Val Martello senza una sicura l’abbiamo giudicato troppo rischioso. Si poteva salire da qualche altra parte? Forse…scendendo gli unici due punti possibili sembravano due canaletti innevati ma vista la consistenza della neve non ci è passato nemmeno nell’anticamente del cervello di andare a vedere!
Kommentare (8)