Cima Mares (1654 m), Monte Soglio (1971 m) e Cima della Via (2057 m) da La Balmassa
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Bella cavalcata sulla cresta che separa la pianura dalla Valle dell'Orco.
Da anni sentivo parlare del Monte Soglio, cima tanto famosa e frequentata dai torinesi, e finalmente mi decido ad andare a visitarlo approfittando dell'ennesima giornata stupenda di questo autunno.
Per allungare un pò l'escursione deciderò in ultimo di aggiungere anche la vicina e ben più impegnativa Cima della Via o Punta a'd Palòc.
Dal parcheggio in località La Balmassa si sale su comodo e ben indicato sentiero attraverso un boschetto di faggi fino a sbucare sui prati della Bassa (0h20).
Qui ignoro il sentiero ufficiale, che traversa a sinistra (sud) sotto la Cima Mares per raggiungere San Bernardo, e seguo invece l'ampio sentiero che sale appena a destra rispetto alla dorsale.
Dopo un breve traverso il sentiero compie un paio di svolte e si porta in cresta, quindi un breve tratto ripido mi conduce alla prima cima di giornata, la Cima Mares (0h40).
Discesa su comodo crinale erboso fino a San Bernardo di Mares (0h55), dove inizia una serie di saliscendi per salire o aggirare i vari dossi che separano la Mares dal Soglio.
Infine si attacca lo strappo finale (circa 370 m di dislivello) che transitando per le baite abbandonate dell'Alpe Calus, porta sulla cima del Monte Soglio (2h15).
Panorama spaziale, dal Monviso al Gran Paradiso e più in là spunta anche il Cervino.
Mi godo il caldo sole ed il panorama per quasi un'ora, quindi dopo aver consultato la carta super dettagliata di un signore incontrato in vetta, decido di proseguire ancora lungo la cresta, puntando alla semisconosciuta Cima della Via (quotata ma non nominata sulla mia carta IGC). Purtroppo è già tardi per provare anche la successiva Uja di Corio, cima più famosa e dall'aspetto davvero affascinante.
Dopo alcuni morbidi saliscendi per superare un paio di dossi erbosi, il sentiero aggira sulla sinistra alcuni affioramenti rocciosi, tenendosi più o meno in piano o compiendo leggeri saliscendi, ed in questo tratto si fa meno evidente. I segnavia seppur scoloriti sono per fortuna frequenti.
Arrivato al colletto alla base della cima si abbandona il sentiero, che prosegue a mezzacosta a sinistra della cima, e si salgono per direttissima gli ultimi 140 m circa di dislivello.
Una ripidissima salitaccia su pendio di erba secca scivolosissima mista a qualche masso (grazie al cielo), cercando di volta in volta il passaggio migliore, condita da un breve ravano finale tra i rododendri, per raggiungere la mia terza ed ultima vetta di giornata: la Cima della Via, che scoprirò essere conosciuta dai locali anche come Punta a'd Palòc (3h00).
Della traccia di sentiero indicata sulla carta del signore, non c'è proprio traccia (scusate la ripetizione)!
La cima non è contrassegnata da nulla, neanche da un minuscolo ometto, segno che questa vetta è proprio dimenticata da tutti!
Mi fermi giusto il tempo di due foto e di bere un goccio d'acqua, quindi mi "tuffo" nel ripidissimo pendio appena salito.
Con la massima cautela per evitare scivoloni sull'erba, torno finalmente al sentiero sottostante, che seguo a ritroso. E che poco dopo rischio di perdere, facendomi ingannare da un'ampia traccia che scende a destra verso un alpeggio. Per fortuna, ricordandomi il percorso fatto all'andata, mi accorgo subito dell'errore e risalgo qualche metro tra i prati, fino ad incrociare nuovamente il (poco evidente) sentiero giusto.
In pratica ripercorro ora lo stesso percorso d'andata, a parte una breve ravanata tra i rododendri per risparmiare sì e no 40 metri di risalita verso il Soglio (col senno di poi, era meno faticoso risalirlo!).
A San Bernardo (4h45) anzichè risalire la Mares prendo il comodo sentiero a mezzacosta, che taglia il versante sud della cima ed in 15 minuti circa mi conduce alla Bassa, dove rientro nella faggeta ed in breve sono alla macchina (5h15).
Difficoltà T3+ per via della salita alla Cima della Via, breve ma impegnativa a causa della pendenza, del terreno poco agevole e della totale assenza di sentiero.
La salita al Soglio è invece un itinerario facile e tranquillo, che permette di godersi super panorami in totale relax e sicurezza (difficoltà T2).
Come sempre in queste escursioni su crinali con continui saliscendi è difficile calcolare il dislivello esatto. Il gps a fine gita segnava 1322m, io invece, altimetro alla mano, ne ho contati circa 1050.
Distanza totale percorsa: 17,39 km.
Da anni sentivo parlare del Monte Soglio, cima tanto famosa e frequentata dai torinesi, e finalmente mi decido ad andare a visitarlo approfittando dell'ennesima giornata stupenda di questo autunno.
Per allungare un pò l'escursione deciderò in ultimo di aggiungere anche la vicina e ben più impegnativa Cima della Via o Punta a'd Palòc.
Dal parcheggio in località La Balmassa si sale su comodo e ben indicato sentiero attraverso un boschetto di faggi fino a sbucare sui prati della Bassa (0h20).
Qui ignoro il sentiero ufficiale, che traversa a sinistra (sud) sotto la Cima Mares per raggiungere San Bernardo, e seguo invece l'ampio sentiero che sale appena a destra rispetto alla dorsale.
Dopo un breve traverso il sentiero compie un paio di svolte e si porta in cresta, quindi un breve tratto ripido mi conduce alla prima cima di giornata, la Cima Mares (0h40).
Discesa su comodo crinale erboso fino a San Bernardo di Mares (0h55), dove inizia una serie di saliscendi per salire o aggirare i vari dossi che separano la Mares dal Soglio.
Infine si attacca lo strappo finale (circa 370 m di dislivello) che transitando per le baite abbandonate dell'Alpe Calus, porta sulla cima del Monte Soglio (2h15).
Panorama spaziale, dal Monviso al Gran Paradiso e più in là spunta anche il Cervino.
Mi godo il caldo sole ed il panorama per quasi un'ora, quindi dopo aver consultato la carta super dettagliata di un signore incontrato in vetta, decido di proseguire ancora lungo la cresta, puntando alla semisconosciuta Cima della Via (quotata ma non nominata sulla mia carta IGC). Purtroppo è già tardi per provare anche la successiva Uja di Corio, cima più famosa e dall'aspetto davvero affascinante.
Dopo alcuni morbidi saliscendi per superare un paio di dossi erbosi, il sentiero aggira sulla sinistra alcuni affioramenti rocciosi, tenendosi più o meno in piano o compiendo leggeri saliscendi, ed in questo tratto si fa meno evidente. I segnavia seppur scoloriti sono per fortuna frequenti.
Arrivato al colletto alla base della cima si abbandona il sentiero, che prosegue a mezzacosta a sinistra della cima, e si salgono per direttissima gli ultimi 140 m circa di dislivello.
Una ripidissima salitaccia su pendio di erba secca scivolosissima mista a qualche masso (grazie al cielo), cercando di volta in volta il passaggio migliore, condita da un breve ravano finale tra i rododendri, per raggiungere la mia terza ed ultima vetta di giornata: la Cima della Via, che scoprirò essere conosciuta dai locali anche come Punta a'd Palòc (3h00).
Della traccia di sentiero indicata sulla carta del signore, non c'è proprio traccia (scusate la ripetizione)!
La cima non è contrassegnata da nulla, neanche da un minuscolo ometto, segno che questa vetta è proprio dimenticata da tutti!
Mi fermi giusto il tempo di due foto e di bere un goccio d'acqua, quindi mi "tuffo" nel ripidissimo pendio appena salito.
Con la massima cautela per evitare scivoloni sull'erba, torno finalmente al sentiero sottostante, che seguo a ritroso. E che poco dopo rischio di perdere, facendomi ingannare da un'ampia traccia che scende a destra verso un alpeggio. Per fortuna, ricordandomi il percorso fatto all'andata, mi accorgo subito dell'errore e risalgo qualche metro tra i prati, fino ad incrociare nuovamente il (poco evidente) sentiero giusto.
In pratica ripercorro ora lo stesso percorso d'andata, a parte una breve ravanata tra i rododendri per risparmiare sì e no 40 metri di risalita verso il Soglio (col senno di poi, era meno faticoso risalirlo!).
A San Bernardo (4h45) anzichè risalire la Mares prendo il comodo sentiero a mezzacosta, che taglia il versante sud della cima ed in 15 minuti circa mi conduce alla Bassa, dove rientro nella faggeta ed in breve sono alla macchina (5h15).
Difficoltà T3+ per via della salita alla Cima della Via, breve ma impegnativa a causa della pendenza, del terreno poco agevole e della totale assenza di sentiero.
La salita al Soglio è invece un itinerario facile e tranquillo, che permette di godersi super panorami in totale relax e sicurezza (difficoltà T2).
Come sempre in queste escursioni su crinali con continui saliscendi è difficile calcolare il dislivello esatto. Il gps a fine gita segnava 1322m, io invece, altimetro alla mano, ne ho contati circa 1050.
Distanza totale percorsa: 17,39 km.
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (8)