Traversata Punta Maror-Cima di Valtendra
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Grazie benvoluto San Martino… accompagnaci ancora a lungo…
…Alla faccia dei mutamenti climatici… tieni duro… non lasciarci
Certo che girovagare sui monti, a Novembre, tutto il giorno in mezze maniche è un vero spasso… niente maglione e giaccone, guanti e berretta, picca e ramponi… uno zainetto ultraleggero… anche troppo leggero… ma fin che dura approfittarne è lecito…
Questa volta ho in programma un anello sui monti che sovrastano le località di San Domenico e Ciamporino, passando in successione alcune cime poco nominate e frequentate… per così dire di scarso interesse… che celano invece un affascinante percorso, tutt’altro che banale, oserei dire di livello FBO…
=livello da “Far Ballare l’Occhio…”
San Domenico ore 7.45: Seguendo la strada per l’Alpe Ciamporino mi porto sino all’alpeggio di Boccargnasco (mt 1534) e al bivio segnalato per l’Alpe Veglia e l’Alpe Gilardino continuando da qui con il sentiero traverso che mi conduce sino alla erbosa dorsale Sud della Punta Maror, che raggiungo facilmente sfruttando anche delle evidenti tracce.
Punta Maror ore 9.40: Ora mi rilasso un poco in vista delle più impegnative Torri di Veglia che saranno la seconda cima (duplice) che proverò a raggiungere.
Dalla sella a quota 2300 attacco la cresta SO, inizialmente erbosa, portandomi a ridosso della duplice bastionata sommitale formata da alcuni massi sovrapposti e da un verticale muretto più facilmente superabile restando sull’esposto filo cresta… con sotto un bel salto di alcune centinaia di metri… altrimenti che torri sarebbero?... Raggiungo la prima (la maggiore) e poi la seconda constatando così personalmente l’impossibilità di poter proseguire almeno senza calarsi… o suicidarsi!
Torno sui miei passi alla sella base delle Torri aggirandole sull’innevato versante N riportandomi sulla cresta erbosa che senza alcuna difficoltà porta alla tondeggiante Punta Salarioli, panoramico belvedere su San Domenico… e non solo.
Un po’ di neve e rocce scivolose sul versante N e ancora prati… in fiore su quello S ed ecco arrivare anche la Cima Valtendra, la maggiore nonché la più conosciuta e frequentata tra tutte queste oggi in programma.
Cima Valtendra ore 12,15: Giornata splendida…. Non una nuvola all’orizzonte con poco bianco e tanto verde… e pensare che in alcuni Anni passati ero già in assetto skialp…
Ora non mi rimane che la discesa al colle Ciamporino per la cresta SE passando, in fine, anche dal Pizzo della Sella.
Parecchia neve ventata nasconde le giavine del versante N che richiedono passi misurati controllando sempre bene dove si vanno a poggiare i piedi anche perché restare in cresta non è possibile visto i numerosi gendarmi che si susseguono.
Arrivo comunque fino alle ultime rocce della cresta sommitale costatando nuovamente l’impossibilità di proseguire se non tornando sui miei passi fino al colletto che collega al ripido erboso versante S.
Mi abbasso inizialmente costeggiando la parete e continuando poi sul fianco di un canalino che mi permette di scendere oltre il salto verticale della cresta riportandomi di nuovo su questa con un breve traverso.
Incontro ancora alcuni risalti rocciosi ma nulla di che… solo qualche facile passetto e sono “finalmente” alla sella della Croce Rossa del Pizzo del Dosso… l’ultimo ostacolo.
Pizzo della Sella ore 14,30: Una bella pausa con scrittura… qui c’è anche il libretto… prima di intraprendere la discesa via piste (senza sci e neve) a San Domenico.
San Domenico ore 15,45: Sono di nuovo alla base, alla località alpina turistica di San Domenico dove non ci sta nemmeno un locale aperto… niente birra analcolica… e anche questa è andata!
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