Festijoch...ai piedi del Dom!
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E' la notte di Hallowen ed il bosco è illuminato dalla calda luce della luna e dalle nostre frontali.
E' la notte delle streghe, quella in cui i bambini bussano alle porte ripetendo in continuazione: dolcetto o scherzetto, dolcetto o scherzetto.
Mentre facciamo tutte queste considerazioni (e altre più o meno serie), il tempo passa e proprio quanto cominciamo a non crederci più ecco, davanti a noi, comparire il rifugio.
Giro d'ispezione e siamo subito concordi...fa più caldo fuori che dentro, ma visto che siamo stoici stiamo dentro e dopo un' adeguata cenetta ci diamo la buonanotte e ci iberniamo in attesa che il mattino sopraggiunga.
Alle quattro suona la sveglia, forse avrebbe dovuto suonar prima, ma ogni tanto anche noi siamo vittime del dolce dormire.
Fuori dal rifugio c'è già neve che, neanche a dirlo, è tutta da battere.
Poco dopo aver visto i primi raggi di sole illuminare il Cervino, notiamo delle corde in un canalino a pochi passi dalla terminale, la cosa ci sembra strana e così andiamo a dare un'occhiata.
Tiriamo le corde...sono incastrate, per questo sono state abbandonate.
Riprendiamo la nostra salita ma la deviazione ci ha fatto perder tempo, così decidiamo di salire solo fino al passo, dove senza troppi problemi, recuperiamo le due corde, pranziamo e ci godiamo la meravigliosa giornata.
La sciata è su neve spettacolare e il ghiacciaio è abbastanza chiuso, ma procediamo con cautela fermandoci spesso a studiare la linea di discesa.
Arrivati al rifugio riorganizziamo gli zaini, beviamo un tè caldo eppoi giù, sull'infinito ito ito sentiero che ci riporta a Randa.
E' la notte delle streghe, quella in cui i bambini bussano alle porte ripetendo in continuazione: dolcetto o scherzetto, dolcetto o scherzetto.
Mentre facciamo tutte queste considerazioni (e altre più o meno serie), il tempo passa e proprio quanto cominciamo a non crederci più ecco, davanti a noi, comparire il rifugio.
Giro d'ispezione e siamo subito concordi...fa più caldo fuori che dentro, ma visto che siamo stoici stiamo dentro e dopo un' adeguata cenetta ci diamo la buonanotte e ci iberniamo in attesa che il mattino sopraggiunga.
Alle quattro suona la sveglia, forse avrebbe dovuto suonar prima, ma ogni tanto anche noi siamo vittime del dolce dormire.
Fuori dal rifugio c'è già neve che, neanche a dirlo, è tutta da battere.
Poco dopo aver visto i primi raggi di sole illuminare il Cervino, notiamo delle corde in un canalino a pochi passi dalla terminale, la cosa ci sembra strana e così andiamo a dare un'occhiata.
Tiriamo le corde...sono incastrate, per questo sono state abbandonate.
Riprendiamo la nostra salita ma la deviazione ci ha fatto perder tempo, così decidiamo di salire solo fino al passo, dove senza troppi problemi, recuperiamo le due corde, pranziamo e ci godiamo la meravigliosa giornata.
La sciata è su neve spettacolare e il ghiacciaio è abbastanza chiuso, ma procediamo con cautela fermandoci spesso a studiare la linea di discesa.
Arrivati al rifugio riorganizziamo gli zaini, beviamo un tè caldo eppoi giù, sull'infinito ito ito sentiero che ci riporta a Randa.
Tourengänger:
Laura.
Communities: Hikr in italiano
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