Testa dei Rossi e Cima Camughera
|
||||||||||||||||||
Bella gita in Val Antrona.
Raggiungo Montescheno, salendo in macchina fino a dei parcheggi nella frazione "Sasso". A breve distanza un cartello indica la giusta direzione del sentiero C8 ma una volta incrociata una sterrata se non si guarda bene la cartina si rischia di sbagliare, continuando a salire invece di seguire per un tratto la strada in discesa.
Ovviamente io, scaltro "guardatore" di cartine, navigatore di lungo corso ... sono salito nella direzione sbagliata! In questo caso il detto "chi non ha testa ha gambe" capita a fagiolo (anzi, a castagna) e una volta accortomi dell'errore ritorno indietro e riprendo la giusta via.
L'itinerario segue nel primo tratto la strada carrozzabile, prima asfaltata e poi sterrata fino agli alpeggi di Faiù, poi diventa sentiero. Lo si segue (prestando attenzione ai segnavia soprattutto nella parte bassa) fino al Passo di Ogaggia (nominato La Forcola sul cartello in loco). Qui sono appostati alcuni cacciatori, muniti di fucile di precisione e mirino.
Svoltando a destra e seguendo l'erbosa dorsale si perviene senza difficoltà alla Testa dei Rossi e una volta indietro, lo sguardo cade attratto da questo versante del Ciapè. Per un momento mi balza l'idea di lasciar perdere il Camughera e salire sul Ciapè anche se non conosco bene come potrebbe essere la dorsale che sale in vetta (ma sembra ben fattibile).
Poi lascio perdere: primo perchè a piedi ci sono già stato e se devo salirlo una seconda volta mi piacerebbe farlo con una persona "nuova" a questa vetta, secondo perchè ho lasciato detto a casa un'altra destinazione e terzo perchè il fucile dei cacciatori è puntato proprio in quella direzione ... non si sa mai. Comunque ormai il "danno" è fatto, l'immagine di quel bel vallone è rimasto nella testa della mia scimmia.
A poca distanza spunta a sorpresa una fontanella con rubinetto: decisamente una cosa inaspettata. Raggiunto l'alpeggio di Ogaggia e relativo bivacco (ma visto l'interno da usare solo in caso di vera emergenza) si inizia a scendere fino al pianoro dell'Alpe Campo, anche se poi l'Alpe io non l'ho vista.
Qui attenzione a non imboccare il sentiero che scende nel vallone ma prendere quello che con un lungo traverso raggiunge il Passo d'Arnigo, superando un paio di punti leggermenti esposti.
Ormai Cima Camughera è a portata anche se questi ultimi 250 metri sono ripidi. Prima di ripartire faccio una breve pausa e nel silenzio dei monti, nel bosco sottostante (direzione Val Bognanco) si sente chiaramente il bramito di un cervo maschio ... wow ...
Riparto e in breve sono in vetta, appena mi affaccio sul resto del percorso ecco che a circa 30/40 metri di distanza, sotto di me, si alza in volo un'aquila ... wow ... e raro vedere la "parte alta" di questo rapace. In un attimo sparisce ma pochi minuti dopo me lo ritroverò sulla testa, sempre a poca distanza, probabilmente tornato a controllare la situazione e capire cos'ero.
Il sentiero prosegue sulla bella dorsale fino al Colle del Pianino, altri spari, altri rumori di cani e visto che nell'ultimo tratto mi sono distratto e ho perso il sentiero, spero non stessero sparando a me ....
Altra pausa rigenerante in questo bel bosco e poi imbocco il sentiero C6 (o ci fai?) che prima velocemente (su sentiero) e poi lungamente (su strada sterrata) mi riporta a Montescheno.
Gran bella giornata.
P.S.: nella traccia gps, il primo errore di direzione l'ho cancellato. La traccia è "pulita".
Raggiungo Montescheno, salendo in macchina fino a dei parcheggi nella frazione "Sasso". A breve distanza un cartello indica la giusta direzione del sentiero C8 ma una volta incrociata una sterrata se non si guarda bene la cartina si rischia di sbagliare, continuando a salire invece di seguire per un tratto la strada in discesa.
Ovviamente io, scaltro "guardatore" di cartine, navigatore di lungo corso ... sono salito nella direzione sbagliata! In questo caso il detto "chi non ha testa ha gambe" capita a fagiolo (anzi, a castagna) e una volta accortomi dell'errore ritorno indietro e riprendo la giusta via.
L'itinerario segue nel primo tratto la strada carrozzabile, prima asfaltata e poi sterrata fino agli alpeggi di Faiù, poi diventa sentiero. Lo si segue (prestando attenzione ai segnavia soprattutto nella parte bassa) fino al Passo di Ogaggia (nominato La Forcola sul cartello in loco). Qui sono appostati alcuni cacciatori, muniti di fucile di precisione e mirino.
Svoltando a destra e seguendo l'erbosa dorsale si perviene senza difficoltà alla Testa dei Rossi e una volta indietro, lo sguardo cade attratto da questo versante del Ciapè. Per un momento mi balza l'idea di lasciar perdere il Camughera e salire sul Ciapè anche se non conosco bene come potrebbe essere la dorsale che sale in vetta (ma sembra ben fattibile).
Poi lascio perdere: primo perchè a piedi ci sono già stato e se devo salirlo una seconda volta mi piacerebbe farlo con una persona "nuova" a questa vetta, secondo perchè ho lasciato detto a casa un'altra destinazione e terzo perchè il fucile dei cacciatori è puntato proprio in quella direzione ... non si sa mai. Comunque ormai il "danno" è fatto, l'immagine di quel bel vallone è rimasto nella testa della mia scimmia.
A poca distanza spunta a sorpresa una fontanella con rubinetto: decisamente una cosa inaspettata. Raggiunto l'alpeggio di Ogaggia e relativo bivacco (ma visto l'interno da usare solo in caso di vera emergenza) si inizia a scendere fino al pianoro dell'Alpe Campo, anche se poi l'Alpe io non l'ho vista.
Qui attenzione a non imboccare il sentiero che scende nel vallone ma prendere quello che con un lungo traverso raggiunge il Passo d'Arnigo, superando un paio di punti leggermenti esposti.
Ormai Cima Camughera è a portata anche se questi ultimi 250 metri sono ripidi. Prima di ripartire faccio una breve pausa e nel silenzio dei monti, nel bosco sottostante (direzione Val Bognanco) si sente chiaramente il bramito di un cervo maschio ... wow ...
Riparto e in breve sono in vetta, appena mi affaccio sul resto del percorso ecco che a circa 30/40 metri di distanza, sotto di me, si alza in volo un'aquila ... wow ... e raro vedere la "parte alta" di questo rapace. In un attimo sparisce ma pochi minuti dopo me lo ritroverò sulla testa, sempre a poca distanza, probabilmente tornato a controllare la situazione e capire cos'ero.
Il sentiero prosegue sulla bella dorsale fino al Colle del Pianino, altri spari, altri rumori di cani e visto che nell'ultimo tratto mi sono distratto e ho perso il sentiero, spero non stessero sparando a me ....
Altra pausa rigenerante in questo bel bosco e poi imbocco il sentiero C6 (o ci fai?) che prima velocemente (su sentiero) e poi lungamente (su strada sterrata) mi riporta a Montescheno.
Gran bella giornata.
P.S.: nella traccia gps, il primo errore di direzione l'ho cancellato. La traccia è "pulita".
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (9)