Punta della Regina 2387 m e Laghi di Frudière
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Altra perturbazione, in Valle d’Aosta dove dovrebbe migliorare prima è prevista neve fino a 2200 m ca, che fare?
Non volendo, come sempre, svenarci più di tanto, guardiamo le prime valli e non so come, salta fuori questa Punta della Regina, che poi di punta non ha proprio nulla, poi c’è una bella cresta con altre cime ma, letta la descrizione, abbandoniamo subito l’idea di percorrerla salvo che le previsioni abbiano cannato, ma ci sono anche dei bei laghi, anche il ripiego sembra un bell’anello per cui si parte!
Marco è assente ma sono in ottima compagnia...spero!
Lasciamo l’auto nel posteggio dell’impianto di Gressoney Saint Jean per la pista Leonardo David (Weissmatten).
Seguiamo dapprima l’AV 1 e un sentiero per Nordic Walking fino a incrociare la strada asfaltata parallela a quella di fondo valle. Andiamo a sx e troviamo il nostro sentiero N. 3. Saliamo in un bel bosco fino a incrociare il sentiero W per Ondrò. Siamo vicini al Col Ranzola ma pensando erroneamente che il giro non sia sufficientemente lungo deviamo sul W. Un lungo traverso un poco malmesso ci allontana dal P.so fino a raggiungere i resti di una casupola immersa nel bosco, dopo di che inverte la rotta. Saliamo fino a raggiungere un altro lungo traverso che ci porta nei pressi dell’Alpe Areso e quindi perdendosi un poco al Col Ranzola dove troviamo riparo dal vento dietro un piccola cappelletta. Una targa ci informa che su questo colle il 20 giugno 1857 transitò il grande poeta Tolstoj.
Lasciamo il riparo e saliamo alla mitica, incredibile, fantastica, meravigliosa Punta della Regina, con un nome così altisonante uno si aspetta un qualcosa che assomigli almeno a un Corno di Canzo invece è un bel panettone senza nulla a indicare che si è in cima a parte che è finito!
Da qui scendiamo al P.so della Garda, incrociamo un bivio con il sentiero 9B, non segnato in cartina, che risalendo ci porta a un colletto già ben visibile, praticamente siamo sotto la nostra punta, potevamo scendere direttamente qui dalla cima!
Seguiamo ora una traccia che ci conduce nei pressi di una grossa frana, facilmente attraversabile, e ci ricongiungiamo al sentiero 9B.
Scesi a un ponticello, riprendiamo la salita. Raggiungiamo un casone, Pichiou, attenzione che il sentiero passa alla sua dx, quindi i resti dell’Alpe Chatelet e finalmente i resti dell’Alpe del Lago e il primo dei Laghi di Frudière.
Pensando di avere solamente ancora 200 m di risalita ci svacchiamo al sole per una meritata sosta pranzo e pisolo. Prima di ripartire un’occhiata alla cartina per capire su che lato del lago dobbiamo passare e qui la sorpresa…al P.so di Frudière mancano sì 200 m ma il sentiero prosegue ancora in salita per altri 200 m per raggiungere un colle senza nome, scopriremo poi che la salita non sarà finita perché dal secondo colle si scende per poi risalire di almeno un’altra cinquantina di metri, beh per fortuna la giornata è ancora lunga!
Affrontiamo quindi la risalita raggiungendo P.so di Frudière e il secondo lago e quindi ancora su, in un ambiente molto bello.
La discesa alterna tratti su pietraia ben sistemata a tratti di sentiero con bel panorama sul Monte Rosa.
Raggiungiamo il ristoro Weissmatten (chiuso) e da qui un po’ per sentiero, un po’ per sterrata e un po’ per ripida pista da sci torniamo al posteggio.
Bellissimo anello. Qualcuno ha detto che un giro così avrebbe meritato una cima un po’ più significativa, beh non aveva tutti i torti, quella c’era….
Le altre le terremo per un’altra volta!
Poge:
Un cielo inaspettatamente azzurro già dal mattino (e un discreto frescolino) ci vedono partire baldanzosi in una valle quasi deserta, pochissima gente in giro.
Oggi i molti colori ci hanno accompagnato lungo questo bel tour, in una zona da rivisitare per esplorare altre cime e altri itinerari.
Grazie a Cristina e Marco (l'altro) per la bella giornata.
Dati Gps:
Km: 19,6
Dislivello: 1880 D+
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