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Affresco “Supplizio di Santa Apollonia e San Gottardo”.
Sulla parete laterale di destra, vicino al presbiterio e di fronte all’affresco “Adorazione dei Magi” troviamo l’affresco quattrocentesco che raffigura il supplizio di Santa Apollonia alla quale vengono cavati i denti con una tenaglia. Alla sua destra Santo Vescovo Gottardo.
Santa Apollonia, con una lunga veste rossa decorata di stelle, è rappresentata distesa su una tavola di legno leggermente inclinata, alla quale è legata da una grossa fune. Gli occhi rivolti al cielo, le mani giunte in segno di preghiera e sopra il suo capo dall’angolo sinistro dell’affresco spunta la mano benedicente di Dio. Ad infliggere il supplizio alla Santa un nano malefico che stringe tra le mani una tenaglia, nell’atto dei strapparle i denti. Nella sua cinta un piccola mazza e nella scollatura della veste un arpione. Nell’iconografi cristiana era consueto rappresentare gli uomini malvagi bassi di statura.
A destra in piedi si vede San Gottardo che guarda compassionevolmente la Santa e rappresentato con i paramenti liturgici vescovili: la mitra sul capo, il pallio ornato di croci nere e nelle mani rispettivamente il pastorale e un grosso volume. Durante il Medioevo fu considerato un grande pedagogo e architetto. In questa zona del lago di Como, San Gottardo veniva invocato per scongiurare la grandine e altri flagelli naturali.
L’affresco è incorniciato superiormente da un fregio e per il resto del perimetro da una fascia monocroma. I due Santi sono espressamente indicati con il proprio nome.
Sulla parete laterale di destra, vicino al presbiterio e di fronte all’affresco “Adorazione dei Magi” troviamo l’affresco quattrocentesco che raffigura il supplizio di Santa Apollonia alla quale vengono cavati i denti con una tenaglia. Alla sua destra Santo Vescovo Gottardo.
Santa Apollonia, con una lunga veste rossa decorata di stelle, è rappresentata distesa su una tavola di legno leggermente inclinata, alla quale è legata da una grossa fune. Gli occhi rivolti al cielo, le mani giunte in segno di preghiera e sopra il suo capo dall’angolo sinistro dell’affresco spunta la mano benedicente di Dio. Ad infliggere il supplizio alla Santa un nano malefico che stringe tra le mani una tenaglia, nell’atto dei strapparle i denti. Nella sua cinta un piccola mazza e nella scollatura della veste un arpione. Nell’iconografi cristiana era consueto rappresentare gli uomini malvagi bassi di statura.
A destra in piedi si vede San Gottardo che guarda compassionevolmente la Santa e rappresentato con i paramenti liturgici vescovili: la mitra sul capo, il pallio ornato di croci nere e nelle mani rispettivamente il pastorale e un grosso volume. Durante il Medioevo fu considerato un grande pedagogo e architetto. In questa zona del lago di Como, San Gottardo veniva invocato per scongiurare la grandine e altri flagelli naturali.
L’affresco è incorniciato superiormente da un fregio e per il resto del perimetro da una fascia monocroma. I due Santi sono espressamente indicati con il proprio nome.
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